sabato 4 aprile 2009

BAMBINI PRODIGIO

Negli ultimi anni si è risvegliata la moda dei bambini prodigio. Tuttavia i mass-media offrono solo piccoli musicisti, suonatori virtuosi. Difficilmente abbiamo compositori e nel campo delle arti figurative abbiamo un adeguamento ai bambini da parte di artisti adulti. Quindi si consolida l’idea che il prodigio stia nell’imitare la malagrazia e l’ingenuità della rappresentazione grafica di una personalità immatura. Si fanno mostre importanti e ne ho vista una al Museo Cantonale di Lugano. Si è perso completamente il significato di “prodigio” ed il risultato è il pasticcio blasfemo perché mancano riferimenti oggettivi. Come disegnavano Michelangelo, Leonardo, Raffaello da bambini? Non esistono testimonianze: tuttavia per Michelangelo e Raffaello i veri grandi capolavori sono stati eseguiti nella loro gioventù, dai venti ai trent’anni. Raffaello è morto poco più che trentenne e quindi le sue opere sono giovanili. La gioventù contiene il massimo della creatività e spontaneità. La maturità offre maggiore ricerca ma viene compensata dalla naturale perdita di spontanea forza creativa. Molti mi chiedono come indicare, secondo la mia esperienza, la qualità di prodigio dell’infanzia. Facendo riferimento alla mia storia personale, ecco la mia ricetta.
Le condizioni necessarie per essere un bambino prodigio:
1° sensibilità molto elevata – timidezza.
2° amore per gli animali, gli uomini, la vita e la natura.
3° curiosità.
4° capacità di osservazione.
5° divertimento.
6° pochi o nessun giocattolo.
7° saper capire.
8° saper riprodurre graficamente.
Insomma saper amare, capire e ricordare. Tutto dipende dal tipo di cervello e dalla genetica.

MEMORIA GENETICA

La scienza assicura che talune persone hanno ereditato la genetica dei loro avi, anche se nell’evoluzione la genetica viene miscelata di continuo come un cocktail. Leonardo, Michelangelo e molti altri hanno avuto nei loro cromosomi l’eredità avuta da antenati risalenti anche a 20 o 30.000 anni fa.Il genio va esercitato ma è indubbio che chi non ce l’ha non può comprarlo.
Tuttavia l'ambiente può favorire o contrastare l'artista, il genio. Infatti, nel mio caso, la famiglia non ha mai apprezzato né tanto meno incoraggiato il mio dono artistico. Al contrario, i grandi del passato hanno avuto sostegni ed incoraggiamenti come Papi ed uomini di potere politico. Quindi perché il genio fruttifichi necessita anche di ambiente favorevole. Certo, d'altra parte, se il genio non c'é non si può comprarlo da nessuna parte. A proposito di ambiente i grandi del rinascimento hanno avuto alle spalle Papi, principi, e banchieri. Non sappiamo se un genio di allora privo di opportuni sponsor abbia potuto produrre qualche cosa di notevole. Ora gli sponsor in prevalenza sostengono i distruttori dell'arte.

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