domenica 30 dicembre 2007

L'AMORE VINCE

I PROGRESSI DEL GATTO TOMMY
In precedenza avevo scritto del piccolo Tommy detto il “morsicone”. Si trattava di decidere se riportarlo alla sua gabbietta della protezione animali oppure tentare il suo recupero verso una vita in comune. Convinto che Tommy fosse stato maltrattato appena nato, ho voluto tentare di guarirlo dalla sua morsicomania con le carezze. Volevo che imparasse che le mani non sono solo nemici da cui difendersi e che potevano anche fargli carezze. Sono passati sei mesi e Tommy ci ha scarnificato, con le unghie e con i denti, braccia, mani, gambe e persino il naso. Tuttavia la cura delle carezze ha dato i suoi ottimi frutti. Si è abituato a ricevere complimenti e addirittura cerca le carezze. Solo in certi particolari momenti usa ancora i denti da draculino ma sembra avviato alla giusta normalità. All’inizio dovevamo isolarlo sul balcone e chiudere la porta della cucina per evitare che di notte ci massacrasse. Poi, poco a poco, dopo averlo liberato da ogni sorta di parassiti ed averlo ben nutrito, l’ometto Tommy si è abituato ad un convivere più civile e di notte scorazza nell’appartamento senza crearci guai. Se non lo stuzzichiamo quando lui non è disposto a giocare e vuole dormire, lui ci rispetta e diventa un allegro compagno. I suoi giochi con qualsiasi oggetto, dalla carta alle palline da “ping-pong” ci divertono e fanno dimenticare completamente tutti i guai dei primi giorni. Questo metodo basato sull’amore mi ha definitivamente convinto che l’educazione dei bambini deve essere basata sulle coccole e la pazienza. Non così sono stato allevato io, che ho subito da mio padre insulti, minacce di morte e tante, tante sberle, sulle orecchie e sulla testa. Mio padre era convinto di fare il mio bene e di allevarmi secondo il conformismo degli anni quaranta-cinquanta. Io penso però che la mia famiglia avrebbe ottenuto da me maggiori soddisfazioni, secondo le loro aspirazioni, se solo avessero adottato un poco più di pazienza e di amore. Allora invidiavo gli altri bambini, figli di operai, che ricevevano più attenzioni di me. Tuttavia sono cresciuto e diventato adulto e mi sono fatto una famiglia nella quale ho bandito ogni tipo di imposizione e violenza. Penso che gli psicologi siano in errore nell’affermare che i figli maltrattati poi da adulti siano violenti ed a loro volta maltrattino i familiari. Io sono convinto che alla base di tutto ci sia la genetica, che io penso di aver ereditato dal nonno materno, falegname del lago Maggiore. Mia sorella maggiore di tre anni, ha ereditato, sempre secondo me, la genetica di mio padre, violenta e depressa. Erano tempi quelli in cui anche i preti facevano uso della violenza. Mi ricordo che al liceo scientifico, durante l’ora di religione, il sacerdote che ci faceva lezione, ad una mia obiezione sulla natura di Dio, motore immobile ecc. ecc., si adirò tanto da impugnare il crocefisso con la chiara intenzione di pugnalarmi, facendo “gincana” fra i banchi e le risate dei miei compagni di scuola. Allora il liceo scientifico era una scuola riservata solo o quasi ai figli dei ricchi, industriali o professionisti. Io ero tra i pochi che appartenevano alla piccola, piccolissima borghesia. Tuttavia mio padre era un fascista convinto e mia madre disprezzava gli operai. Io invece avevo idee per allora “sovversive” e mentre il professore di filosofia mi gratificava sempre con la migliore votazione affermando che avevo la mente filosofica e quindi era inutile interrogarmi, i miei compagni mi definivano “capo cellula del partito comunista!” Il mio difetto era quello di pensare ed avere l’ardire di palesare le mie opinioni. In certi ambienti non era concesso di esprimere le proprie idee ed è inutile dire che a Legnano, la mia città di adozione, i comunisti sono odiati e mal sopportati. La realtà è che io non sono affatto comunista ma non sono nemmeno bigotto e nella mia città è un grave difetto. Credo in un disegno divino del quale le religioni rivelate non mi convincono. Credo che “l’anima” sia energia cosciente che sopravvive alla morte ma che non viene dall’alto dei cieli. Credo che essa sia prodotta dal nostro corpo e in base alla maturità di esso per cui le anime siano mosse da curiosità e siano libere di andare ovunque. Ho fatto esperienze in questo senso. Non sono comunista perché sono convinto che non tutti siamo uguali ma nemmeno sono per il capitalismo all’americana. Sono per l’amore verso tutti e tutto e se potessi meglio controllarmi sarei assolutamente vegetariano. Amo con lo stesso amore gli animali e gli uomini ma temo gli insetti. Sono convinto che Dio non ha assolutamente previsto o voluto degli uomini in ogni luogo della terra. Allo scopo ha previsto belve, zanzare, ragni e serpenti ecc……

sabato 29 dicembre 2007

LE DONNE SONO TUTTE MADONNE?

Ai nostri giorni assistiamo all’esaltazione del femminino. Giusta ricompensa per millenni di disprezzo verso la donna? No! Assolutamente no: è solo una mossa politica per avere sicura maggioranza di governo. Le donne in Italia, alle ultime votazioni elettorali erano ben quattromilioni e duecentomila in più rispetto agli uomini. Quindi in una democrazia “del lella” come la nostra, basta blandire tutti i capricci e le rivalse femminili per avere la schiacciante vittoria elettorale e poi chi si è visto si è visto e chi continuerà a comandare saranno gli omaccioni. Intanto le signore godono momenti di autoesaltazione. Sanno di costituire la maggioranza assoluta del paese e pretendono tutto quello che vogliono. Mia madre e mia sorella, senza che se ne rendessero conto, erano vere femministe. Disprezzavano i membri maschi della famiglia, dal nonno Pietro, al padre e marito Ignazio per finire a me, figlio e fratello. Le mie donne erano convinte di poter fare quello che volevano. Mia madre guadagnava tre volte di più di mio padre. Mio nonno, bravo falegname, era disprezzato perché non era un “colletto bianco” ed io ero uno scolaro di non brillante carriera. Poi volevo fare il pittore che ai loro occhi significava “barbone, lavativo e drogato con in più una infinità di vizi e di difetti che mi piacerebbe elencare ma purtroppo mi sfuggono nella loro interezza”. Ebbene mia sorella si era innamorata di un collega professore e lo voleva ad ogni costo come marito. Mio padre minacciava stragi se non si fossero sposati e mia madre sognava per la figlia una vita felice da regina. Purtroppo nessuno di loro sapeva vedere la realtà: noi eravamo una famiglia piccolo borghese che viveva del suo lavoro ed abitava alle case popolari, gremite al novanta per cento dalle persone più umili e dal lavoro, quando c’era, da operaio. Invece le mie donne si sentivano di classe superiore e fecero in modo di far credere ai consuoceri che erano “benestanti”. Quando i consuoceri calabresi vennero a Legnano e videro dove abitavamo incominciarono a protestare villanamente. Noi eravamo una famiglia da pattumiera e il loro figlio si meritava ben di più di quello che noi offrivamo. Lui poteva spendere e spandere tutto quello che voleva e spingevano sull’acceleratore di una definitiva separazione. Ammetto che anche oggi abitare alle case popolari non sia segno di benessere economico. Tuttavia le mie donne fecero fuoco e fiamme fino a giungere al matrimonio che fallì miseramente nel giro di un anno. Pianti, lacrime e disperazione e cercarono di scaricare tutte le colpe sopra di me, che ero maschio e pittore. In pratica io ero diventato lo scaricabarile di tutti i guai. Fui costretto ad emigrare molto lontano dalla mia famiglia che ebbe nei miei confronti e della mia famiglia un odio incredibile: non c’era amore né tanto meno amore di madre. Io e la famiglia eravamo la disgrazia della loro famiglia. Non ero laureato e nemmeno mia moglie e quindi eravamo da disprezzare ed odiare. Con l’odio, quelle donne trovavano la forza di vivere! In sostanza tra le mie donne non esisteva “amore e perdono” ma odio. Odio per continuare a vivere. Secondo tradizione mia madre avrebbe dovuto insegnare alla figlia maggiore di aiutare il fratello minore di tre anni ed orientato verso una attività insicura e pericolosa. Invece ha spinto sull’odio e il disprezzo. E queste sarebbero Madonne?

venerdì 28 dicembre 2007

RELIGIONI

IL PENSIERO VIENE PRODOTTO DAL CERVELLO

L’unico filosofo che ha capito come funziona il pensiero.

Tutta la filosofia antica e moderna non sapeva capire cosa facesse mettere in azione il “pensiero”. Per cui teologia e filosofia concordavano
sul fatto che il “pensiero” provenisse da qualcosa di separato dal corpo materiale. Il pensiero era quindi chiamato “anima”, “spirito” e quant’altro che scendeva da Dio ed entrava nel corpo dell’uomo. Quindi quest’anima era responsabile dei peccati e alla fine, dopo la reincarnazione, andava arrosto per l’eternità oppure risaliva in paradiso a contemplare per l’eternità Dio. Quindi solo l’uomo era simile a Dio mentre gli altri animali erano soggetti all’uomo per le sue necessità in quanto privi di parola e quindi di anima e di spirito per cui potevano essere torturati, costretti al lavoro come macchine e macellate. C’è una indicazione poco chiara nella bibbia sul sangue: “l’anima sta nel sangue e quindi devi spargere il sangue come acqua sulla terra e poi devi mangiare la carne”. Cartesio affermava che c’erano due realtà contemporanee all’uomo. Una era il corpo materiale e l’altra era lo spirito (o anima) che comandava il movimento dei fluidi vitali. Anzi Cartesio usava una immagine che doveva significare come lo spirito e il corpo potevano andare d’accordo. Usava l’immagine di due orologi di cui uno segnava la sete e la fame e l’altro (quello dell’anima) dava l’ordine di bere o di mangiare. Siamo nel 1600 e qualcuno aveva appena scoperto la circolazione del sangue. Risulta evidente la grande ignoranza che regnava anche tra le persone più evolute. Sempre nel 1600 Thomas Hobbes ebbe l’ardire di affermare che il pensiero deriva meccanicisticamente dal cervello in seguito all’informazione che esso riceve dai sensi. Inutile dire che questo filosofo venne bollato come ateo pericoloso e scampò a triste sorte grazie a personaggi famosi ed importanti. Se ne conclude che con i “credenti” è pericoloso avere un cervello pensante e che per vivere in pace bisogna adattarsi alla più bieca superstizione. Tuttavia anche oggi per i preti, cardinali, vescovi e papi l’amore non è biologico e l’anima viene da Dio o da Satana. Altro errore grossolano era l’uso delle parole per poter pensare. Quindi sordi e muti nati non avevano l’anima come gli animali che non usano le parole come gli uomini e quindi sono solo macchine da maltrattare e così ha sempre fatto l’umanità. Non parliamo poi dei preti che considerano santa la violenza per ottenere quello che vogliono per il bene dell’anima degli altri. Conoscendo di persona alcuni psicologi, mi pare che ancora oggi pensino che il pensiero sia separato dal corpo: non è prodotto dalla materia! E gli angeli e i santi che appaiono in sogno? Tutti messaggi da Dio che vengono ai prescelti come le visioni o apparizioni. Santa innocenza! Qualunque accidenti che capiti al cervello farebbe sì che l’uomo non abbia più l’anima o spirito. Questi sono gli argomenti di menti brillanti che macinano a vuoto. Cristo se fosse stato realmente Dio avrebbe potuto spiegare con parole adatte il concetto di anima e di spirito. Tuttavia è mia convinzione che la scienza arriverà ben presto ad individuare e segnalare l’energia vitale che esce dal corpo dopo la morte e dare quindi la giusta spiegazione per un corretto agire nella vita. Per ora le religioni sono “oppio dei popoli”.Tutto è materia, tutto è energia! Einstein E=MC2

giovedì 27 dicembre 2007

GLI ATEI SONO PEGGIORI DEI CREDENTI?

FALSITA’ DELLA RELIGIONE.

Sta scritto che basta pregare Dio in nome di Gesù Cristo e si deve far conto che tutte le richieste siano esaudite, specie se si è in più persone a richiedere. Bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato. Bisogna pregare e pregare e pregare. Ammesso che ciò sia vero tutta l’umanità rimarrebbe eternamente giovane, bella sana e ricca. Invece ci si ammala e si muore e si vive male. Allora cosa hanno inventato i teologi “il peccato!” E Gesù Cristo non è da meno. Quindi la malattia e la morte è causata dal peccato. Afferma S.Agostino, padre della Chiesa cattolica: “siamo tutti condannati all’inferno e le opere buone non servono a niente! Solo Dio, a suo piacere ed arbitrio può salvare chi vuole lui!” E’ la base per cui i prepotenti, i grandi ladri possono strafare: poi basta avere un prete dalla tua e questi ha il potere di mandarti in Paradiso. Lo scandalo della Chiesa è tutto qui: i preti, i vescovi, il Papa! Bisogna mantenere queste persone per sapere di essere mandati in un posto migliore dell’inferno. E naturalmente chi può pagare abbondantemente la riconoscenza del clero ha maggiori possibilità di altri di salire in cielo. E’ tutta ipocrisia e falsità! In realtà nessuna religione rivelata è vera e siamo ancora molto lontano dal conoscere la verità del perché veniamo al mondo, perché soffriamo e dove andremo a finire. I filosofi hanno spremuto da sempre le meningi per capire qualche cosa. Poi arriva il folle di turno che parla con Dio, vede gli angeli e i diavoli e sa lui come fare per mandarti dove vuoi. C’è anche il rischio che i matti fanatici ti facciano andare a fuoco lento. Lo Stato Italiano dovrebbe essere laico, cioè libero dai preti. Non è così, perché la loro influenza è sempre nefasta e continua. Non c’è dubbio che l’intelligenza non è dei bigotti che ignorano Democrito, il più grande pensatore di tutti i tempi. Se Dio dovesse assomigliare all’uomo, come minimo dovrebbe suicidarsi. Per fortuna dei preti Dio ci ignora e così prosperano i cosiddetti “cristiani” e i loro simboli religiosi e militari devoti solo all’ingiustizia e alla violenza. Che dire poi di Anassagora del cinquecento a.c. Ne riporto lo scritto tratto dalla “storia della filosofia occidentale” di Bertrand Russel edizioni Longanesi 1983.…………..Si dice che Anassagora abbia influenzato anche Euripide, ma questo è più dubbio. I cittadini di Atene, come quelli di altre città in altre epoche e continenti dimostravano una certa ostilità a chi tentava di introdurre un livello culturale più alto di quello a cui erano abituati. Quando Pericle diventò vecchio, i suoi oppositori cominciarono una campagna contro di lui, attaccando i suoi amici. Accusarono Fidia di appropriarsi di una parte dell’oro che doveva essere impiegato per le statue. Votarono una legge che permetteva di mettere in stato di accusa chi non praticava la religione e insegnava delle teorie intorno alle “cose celesti”. Mediante questa legge processarono Anassagora che era accusato di insegnare che il sole era una pietra al calor rosso e che la luna era fatta di terra. (La stessa imputazione fu ripetuta dagli accusatori di Socrate, che li prese in giro perché erano fuori moda). Ciò che accadde non è certo, è certo però che Anassagora dovette lasciare Atene. Sembra probabile che Pericle lo abbia tratto dalla prigione e si sia adoprato per farlo fuggire. Egli ritornò nella Ionia, dove fondò una scuola. Secondo il suo desiderio, l’anniversario della sua morte fu un giorno di vacanza per gli scolari. Anassagora sosteneva che tutto è divisibile all’infinito, e che anche la più piccola quantità di materia ha in sé ciascun elemento. Le cose ci appaiono fatte di quella sostanza che vi è contenuta in maggior misura. Così, per esempio, tutto contiene un po’ di fuoco, ma noi chiamiamo fuoco soltanto ciò in cui questo elemento è preponderante. Come Empedocle, egli prende posizione contro il vuoto, dicendo che le clessidre e i palloni gonfiati dimostrano che vi è dell’aria dove sembra che non ci sia nulla. Differiva dai suoi predecessori nel considerare lo spirito (nous) come una sostanza che entra nella composizione delle cose vigenti, distinguendole dalla materia bruta. In tutte le cose dice Anassagora, vi è una porzione di tutto ciò che non è spirito, ma alcune cose sostengono anche lo spirito. Lo spirito penetra in tutto ciò che ha vita ed è infinito, soggetto solo all’autogoverno e non è mescolato a nulla. A parte lo spirito, tutte le cose per quanto piccole, contengono una certa quantità di tutti i contrari, come il caldo ed il freddo, il bianco ed il nero. Sosteneva quindi che la neve è (in parte) nera. Lo spirito è l’origine di tutti i movimenti. Provoca una rotazione che gradualmente si estende a tutto il mondo e fa sì che le cose più leggere vadano alla periferia e le più pesanti verso il centro. Lo spirito è uniforme, ed è altrettanto buono negli animali che nell’uomo. L’apparente superiorità dell’uomo è dovuta al fatto che ha le mani; tutte le esteriori differenze di intelligenza sono dovute solo a differenze corporali. Sia Aristotele che Socrate, quale ci appare in Platone, lamentano che Anassagora, dopo aver introdotto lo spirito, ne faccia un uso molto limitato. Aristotele precisa che Anassagora introduce lo spirito come causa quando non ne conosce proprio altre. Quando può ne da una spiegazione meccanica. Respingeva la necessità ed il caso come origini delle cose; neppure la “Provvidenza” entrava nella sua cosmologia. Non sembra che pensasse molto all’etica ed alla religione; probabilmente era un ateo, come sostenevano i suoi accusatori. Tutti i suoi predecessori lo influenzarono, eccetto Pitagora. Parmenide ebbe la stessa influenza su di lui che Empedocle. Nella scienza ebbe grandi meriti. Spiegò, per primo, che la luna brilla di luce riflessa (esiste però un misterioso frammento di Parmenide da cui risulterebbe che anch’egli lo sapesse). Anassagora dette una esatta teoria sull’eclissi, e insegnò che la luna è al di sotto del sole. Il sole e le stelle, diceva sono pietre infiammate, ma non sentiamo il calore delle stelle perché sono troppo distanti. Il sole è più grande del Peloponneso. La luna ha delle montagne e (pensava) anche degli abitanti. Si dice che Anassagora sia stato alla scuola di Anassimene; certamente tenne viva la tradizione razionalistica e scientifica degli Ioni. Non si trovano in lui quelle preoccupazioni etiche e religiose che, passando dai pitagorici a Socrate e da Socrate a Platone, introdussero una vena oscurantista nella filosofia greca. Non è un personaggio di primo piano, ma è importante per aver introdotto la filosofia in Atene e per aver influito sulla formazione di Socrate.

domenica 23 dicembre 2007

LA FEDE NELLE RELIGIONI

Credere, avere fede non significa che l’oggetto della fede esista. Credere in babbo natale e nella befana non significa che esistano. Imporre la fede con la violenza così come la democrazia con le armi è un assurdo intollerabile. L’Iliade, l’Odissea scritte nello stesso periodo dell’antico testamento non significa che siano storia reale. Occupare un territorio perché un certo Dio ce lo indica è pazzia. L’unica verità è la grande ingenuità!. Tranne il buddismo le religioni cristiane non rinunciano alla guerra e i bravi cattolici vorrebbero bollire gli avversari o semplicemente distruggerli. L’impressione è che i cattolici e i protestanti non sappiano ciò che vuole Gesù Cristo! Da Bertrand Russel “Storia della filosofia occidentale” edizioni Longanesi 1983……..”contro il dilagare della superstizione religiosa attuale…………..”potrebbe accadere che “A esiste” sia vero benché in realtà A non esista. Ho sempre trovato che l’ipotesi della Befana “opera soddisfacentemente nel senso più largo della parola”; quindi “la Befana esiste” è vero, benché la Befana non esista. James dice (ripeto): “se l’ipotesi di Dio opera soddisfacentemente nel senso più largo della parola, essa è vera”. Qui viene semplicemente omessa, come cosa priva di importanza, la questione se Dio sia realmente nel suo Paradiso; se egli è un’utile ipotesi, questo basta. Dio architetto del cosmo è dimenticato; tutto ciò che è ricordato è la fede in Dio e i suoi effetti sulle creature che abitano il nostro piccolo pianeta. Nessuna meraviglia che Pope condannasse la difesa pragmatica della religione. “…………….”gli errori nascono dal tentativo di ignorare tutti i fatti extra umani. L’idealismo berkeliano, unito allo scetticismo, gli fa sostituire la fede in Dio in luogo di Dio, e gli fa pretendere che sia la stessa cosa. Ma questa è solo una forma della follia soggettivistica della maggior parte dei filosofi moderni. La filosofia, nel corso di tutta la sua storia, è costituita in due parti, disarmonicamente mescolate; da un lato una teoria intorno alla natura del mondo, dall’altro una dottrina etica e politica intorno alla miglior maniera di vivere. Il non aver distinto le due cose con sufficiente chiarezza è stato all’origine di molte confusioni. I filosofi, da Platone a William James, hanno lasciato che le loro opinioni sulla costituzione dell’universo fossero influenzate dal desiderio di miglioramento; sapendo come essi supponevano, quali convinzioni avrebbero resi virtuosi gli uomini, hanno inventato degli argomenti, spesso molto capziosi, per dimostrare vere quelle convinzioni. Da parte mia, rimprovero questa specie di disonestà, sia dal punto di vista morale che da quello intellettuale. Moralmente, un filosofo che impiega la sua competenza professionale per qualche cosa che non sia una disinteressata ricerca della verità è colpevole d’una sorta di tradimento. E allorché suppone, nel corso d’indagine, che certe convinzioni, vere o false che siano son tali da spingere a un buon comportamento, egli limita l’obiettivo della speculazione filosofica in modo tale da rendere la filosofia una cosa banale; il vero filosofo è pronto ad esaminare tutti i preconcetti. Quando, consciamente o inconsciamente, si pone qualche limite alla ricerca della verità, la filosofia viene paralizzata dal timore, e si prepara il terreno a una censura governativa che punisca chi proponga “pensieri pericolosi”: infatti il filosofo ha già posto un’analoga censura sulle proprie indagini. Dal punto di vista intellettuale, l’effetto delle errate considerazioni morali sulla filosofia è stato quello di impedirne in larghissima misura il progresso. Io non credo che la filosofia possa dimostrare o negare la verità dei dogmi religiosi, ma da Platone in poi la maggior parte dei filosofi ha considerato proprio compito produrre delle “prove” per l’immortalità e per l’esistenza di Dio. Hanno trovato degli errori nelle prove dei loro predecessori (San Tommaso respinse le prove di Sant’Anselmo e Kant respinse quelle di Cartesio), ma a loro volta ne hanno proposte delle nuove.. Per far sembrare valide le loro prove, hanno dovuto falsificare la logica, rendere mistica la matematica e pretendere che pregiudizi profondamente radicati fossero intuizioni mandate dal cielo. Tutto ciò è rifiutato dai filosofi che hanno dell’analisi logica l’oggetto principale della filosofia. Essi confessano francamente che l’intelletto umano è incapace di trovare risposte definitive a molti interrogativi di fondamentale importanza per l’umanità, ma rifiutano di credere che ci sia qualche “più alta” via verso la conoscenza, mediante la quale possiamo scoprire verità nascoste alla scienza e all’intelletto. Di questa rinuncia essi sono stati ricompensati alla scoperta che a molti problemi, prima avvolti dalla nebbia della metafisica, non si può rispondere con precisione, e con metodi obiettivi che non introducono nella ricerca nulla del temperamento del filosofo, fuorché il desiderio di capire. Prendete domande come: “Che cos’è un numero? Che cosa sono lo spazio e il tempo? Che cos’è lo spirito e cosa la materia?” Non dico che possiamo dare subito risposte definitive a tutti questi antichi interrogativi, ma dico che è stato scoperto un metodo, mediante il quale, come nella scienza, possiamo compiere successive approssimazioni alla verità, in cui ogni nuovo passo risulti da un miglioramento, e non da un rifiuto, di ciò che è venuto prima. Nell’accavallarsi di fanatismi in conflitto, una delle poche forze unificatrici è la verità scientifica, con cui intendo indicare l’abitudine di basare le nostre convinzioni su osservazioni e deduzioni tanto impersonali e tanto immuni da deformazioni locali e individuali, quanto è possibile a degli esseri umani. Aver insistito per l’introduzione di questo principio della filosofia, e aver trovato un buon metodo con cui tale principio può essere reso fruttuoso, sono i meriti principali della scuola filosofica di cui sono membro. L’abitudine all’accorata veridicità acquistata attraverso la pratica di questo metodo filosofico può essere estesa all’intera sfera delle attività umane, producendo dove necessario, una diminuzione del fanatismo ed una accresciuta capacità di reciproca simpatia e comprensione. Abbandonando una parte delle sue pretese dogmatiche, la filosofia non cessa per questo di suggerire e d’ispirare una via per la vita.

martedì 11 dicembre 2007

IL PENSIERO E L'ANIMA

Come nell’antichità, ancora oggi non si sa cosa sia il pensiero. Da sempre si è convinti che sia l’anima che provochi il pensiero. Anche oggi se domandate ad un medico di spiegarvi cosa sia il pensiero, probabilmente dirà: “è la capacità di formulare idee, ricordi e coordinazione logica”. Tuttavia non andrà oltre. I preti non avrebbero dubbi: “il pensiero è l’anima che ci dà la vita e le coordinate vocali per esprimere concetti”. Più saggiamente Democrito il materialista affermava che l’anima era costituita da atomi leggeri capaci di dare emozioni e rappresentazioni. Io posso tranquillizzare tutti perché nella mia infanzia ho esperimentato cosa sia l’anima. In occasione di malattia, mi sono trovato sul soffitto di casa con tutta la mia personalità e memoria. Ero diventato energia cosciente che si librava libera di andare dove volevo, mosso solo dalla curiosità. Già ho descritto questa mia esperienza in un precedente post. Tuttavia “repetita juvant”. Sotto di me, immobile giaceva il corpo, nel quale sono improvvisamente rientrato con dispiacere. Fin dall’antichità l’umanità non ha mai accettato l’idea di finire ogni esperienza con la morte. Quindi selvaggi o no, tutti hanno immaginato una vita ulteriore dopo la morte. Tuttavia anche se non fosse così la morte ci toglie ansia e dolore. A questo si riferisce il pensiero di Socrate, che tuttavia era felice di morire per poter continuare in eterno la sua opera di filosofia. Poiché Socrate non ha lasciato libri se non appunti per le sue lezioni, può essere che ci siano contraddizioni come lo è per le parole di Gesù Cristo. La Chiesa cattolica o protestante afferma che gli scritti postumi sono ispirati da Dio. Questa affermazione rivela che la fede è basata solo sulla volontà di credere. Chi legge i vangeli ed ha un minimo di cultura riesce ad immaginare che opere evolute, colte e piene di poesia come alcuni brani del vangelo non possono essere la trascrizione di pensieri tramandati a voce. Si può immaginare la volontà di esaltazione mistica dei suoi compilatori. La mancanza di coscienze scientifiche e di buon senso ha portato la Chiesa ad essere un circuito chiuso, lontano dalle possibili verità. Non è cosa buona questa: come il disprezzo e la crudeltà verso gli animali. Dubito della buona fede di esegeti come il giornalista Antonio Socci. Qualcuno afferma che questa fede ad oltranza rientri nei piani di guerra fredda contro il comunismo, sostenuta dal capitalismo. Quello che più mi dispiace della religione cattolica è l’odio verso gli animali che per me hanno l’anima, il pensiero e la sensibilità. Si può ricorrere al sillogismo di Aristotele: 1° - anche l’uomo ha istinti uguali a quelli dell’animale 2° - l’animale sente, vive e muore come l’uomo 3° - quindi l’animale è anche uomo. Invece i religiosi affermano: l’animale non parla quindi non pensa e di conseguenza è solo uno strumento amico o nemico e alimento da mangiare. Mia nonna metteva piatti, bicchieri e forchette per invitare le anime dei morti di famiglia a cenare con noi. Noi mettiamo ciotole per i nostri animali morti. Il primo di novembre 2007, ascoltando il canale televisivo LA7, apprendo che questo attuale Papa è solo di transizione e che prepara la venuta di un altro ancora più conservatore ed ortodosso. Che Dio ci salvi! Vedremo notti illuminate dai roghi sui quali bruceranno i non credenti? Oppure li faranno sparire nel nulla senza dare spettacolo? Speriamo che Bush perda le elezioni e che al suo posto salga una persona più umana. Prepariamoci intanto a subire di sera la noia mortale di spettacoli o conferenze religiose almeno sul primo canale Rai.

sabato 8 dicembre 2007

LA PRIMA DELLA SCALA E I BRUCIATI VIVI A TORINO

GIUSTIZIA DI DIO? LA PRIMA DELLA SCALA E I BRUCIATI VIVI. VENTI DI GUERRA; GLI OPERAI A TORINO MUOIONO BRUCIATI VIVI; I RICCHI VANNO ALLA PRIMA DELLA SCALA E IL PAPA BENEDICE ED AFFERMA CHE BISOGNA RISPONDERE ALLA CHIAMATA DI DIO!

Se Gesù Cristo non è venuto per portare la Giustizia sulla terra, secondo i teologi, allora è venuto per consacrare l’ingiustizia. Secondo la tradizione cattolica Dio dà ciascuno la vita che si merita. Quindi se uno nasce ricco e potente è per volontà divina. Se uno nasce povero e disgraziato è perché se lo merita! Per le orrende morti e le terribili ustioni degli operai a Torino i “ricchi” e i “potenti” alla prima della Scala hanno dedicato solo un minuto di silenzio! Vergogna! Dovevano sospendere tutto e raccogliere fondi per le famiglie delle vittime. Altro che minuto di silenzio!
Venti di guerra? L’atomica dell’Iran. Perché Bush vuole bombardare l’Iran adducendo la scusa che fra due anni questo stato potrà avere la bomba atomica? A parte la considerazione che Israele ne è in possesso da molto tempo e sorge l’ingiustizia per cui Israele sì e l’Iran non può possedere quest’arma o, come asseriscono gli iraniani, semplicemente l’energia atomica per usi pacifici? Probabilmente Bush non è semplicemente una persona testarda e molto poco ragionevole. Può essere che gli Stati Uniti d’America abbiano già venduto allo Scià di Persia Mohammed Reza Pahlavi testate atomiche in cambio di petrolio e queste armi siano già da tempo a disposizione dell’Iran. Altrimenti Bush oltre che testone sarebbe un tiranno crudele a vantaggio degli ebrei che in America contano più degli americani. La televisione LA7, in questi giorni ha diffuso un lungo ed accurato servizio sulla creazione negli Usa delle prime due bombe atomiche. Da questo servizio si apprende che per studiare e realizzare una testata nucleare ad uso bellico sono necessari mezzi e tecnologie immense. Servono uomini ad alta specializzazione e tanti, tanti soldi. Sinceramente non credo che l’Iran abbia tutto quanto servirebbe. Quindi o già la possiedono per via dei rapporti tra Usa e lo Scià oppure è tutta una truffa. Comunque è un fatto scandaloso per il quale l’Europa dovrebbe almeno interloquire. Se non lo fa, significa che Israele è così potente da condizionare anche la politica europea.
PROSSIMA LA MISERIA. Italia in poltiglia. Venerdì sette dicembre arrivano notizie tragiche. Una grave sciagura annunciata a Torino. Scoppio in una fonderia e morte atroce di quattro operai, di cui uno bruciato completamente, investito dall’olio bollente ed infuocato. La fabbrica non curava la manutenzione di sicurezza. Voleva chiudere e probabilmente delocalizzarsi. Di chi la colpa? Il capitalismo investe solo dove il lavoro costa poco. Da noi i sindacati da almeno trent’anni hanno minato la base economica. Bisognava fermare il costo della vita e non ricorrere solo agli aumenti dei salari. Gli ultimi governi da Berlusconi a Prodi hanno inneggiato al mercato globale. La corruzione da anni distrugge gli investimenti e la politica. L’Italia si ripiega su se stessa in poltiglia. Manca la volontà di fare bene e la politica è tra i responsabili maggiori. Il principio della ricchezza secondo la letteratura economica è quello di far fruttare, a costi bassi, il capitale investito. Materiali ed uomini devono essere di minimo costo. Fino a tutto il 1700 la schiavitù era fondamentale. L’illuminismo francese e l’era industriale hanno convinto che era meglio il salariato. Con il capitalismo si va bene solo se la ricchezza discende come eccesso dalla tasche dei padroni. Secondo il vangelo di Cristo, interpretato dalla Chiesa, il padrone è libero di pagare come il suo estro gli consiglia. Secondo S. Paolo lo schiavo fa parte della giustizia e secondo i fanatici religiosi cattolici, chi si oppone a queste regole sociali è seguace di Satana e va bruciato vivo nell’olio bollente, perché la sofferenza è salvatrice ed aiuta a togliere da dosso i peccati.
A proposito di comunisti, Napolitano, Bertinotti, Diliberto, Chiamparino (sindaco di Torino) ecc……stanno zitti? Non propongono di mettere i padroni della Krupp nell’olio bollente per sentire come si sta? Qualche magistrato che fa il suo dovere viene punito! Bertinotti marcia solo per gli operai della Fiat e gli altri? Si vergogni pure lui e si dimetta, devolva tutti i suoi introiti che incassa dallo Stato alle povere famiglie di Torino. Da quando si trova a Roma è diventato una persona qualunque! Ma chi se ne frega di una giornata di lutto cittadino! Nell’interesse della Chiesa cattolica si devono accettare tutte le ingiustizie di questo mondo. La fede e l’accettazione portano la speranza nell’aldilà. Nell’omelia di oggi mi pare che il Papa dica che i bambini con il commercio carnale del corpo perdono la speranza del paradiso (salvo errori ed omissioni). Perché mai le vittime diventano responsabili?!

giovedì 6 dicembre 2007

LE APPARIZIONI SONO REALTA' O FANTASIA?

ALLA CHIESA CATTOLICA PIACCIONO GLI ALLUCINATI.
Di fronte alle manifestazioni liturgiche barocche e scenicamente teatrali, non riesco a trovare né Dio né Gesù Cristo. Mi si perdoni ma nulla di ciò mi comunica la presenza della divinità. La ritrovo nei canti gregoriani o nell’umiltà dei semplici conversazioni ed atteggiamenti atti all’accettazione della persona che magari cerca la fede ma non ne ha il dono. Quando poi mi trovo di fronte all’isteria popolare ci vedo solo la peggiore superstizione addirittura diabolica.
BUSINESS IS BUSINESS.
Tutta questa paranoia ed isteria religiosa hanno scopo di lucro. Come può essere considerata santa una Chiesa che si serve di una massa di ingenui che credono di vedere Gesù Cristo incarnato in persone vistosamente schizzate dalla realtà? E’ proprio vero che tutto è “business” e che “gli affari sono affari”!
Certi fenomeni descritti a sostegno della presenza della divinità ora in questo ora in quest’altro appartengono secondo me al vasto campo delle “allucinazioni”. Lo dimostra la descrizione convenzionale ed ingenua della visione e dei messaggi. Come gli ectoplasmi vestono ed appaiono ed i loro messaggi sono da riferirsi a tutta l’iconografia oramai accettata dalla Chiesa e rappresentata da immagini sacre diffuse anche sotto forma di santini. Raramente, anzi quasi mai, c’è qualche cosa di nuovo, originale, capace di dare una visione diversa da quella tradizionale. Queste visioni sono utili a confermare la fede di poveracci disperati che cercano un segno per continuare a sperare in qualche miracolo, che possa trasformare la loro vita e renderla meno miserabile. Questo argomento risale a periodi antichi e sotto altre forme per cui si può dire che la miracolistica fa parte dell’umanità, la più ingenua, la più facile alle suggestioni e tutto ciò diventa foraggio per la vita della Chiesa. Si può affermare che il cattolicesimo si appoggi non sulla ragione ma sulla allucinazione. Ora poi c’è un ritorno violento di autoritarismo sostenuto da folli agiografi che vengono utilizzati da forze economiche di destra per mantenere il popolo nella dimensione di una mandria di pecore da bastonare e tenere lontano dall’occuparsi di problemi reali e quindi disturbare gli interessi dei ricchi e dei potenti. Il maggior difetto dei cattolici è quello di imporre e il timore con questo papato di tornare alla tortura ed ai roghi è presente. Non c’è alcun messaggio intelligente né utile all’umanità. Pregate e costruite chiese e cappelle – il massimo dell’ingenuità. Papa Ratzinger tuona: “non si può vivere senza il vero Dio!” e i suoi demoni stimolano all’odio e come sempre sostengono la guerra e la persecuzione. Niente di nuovo sotto il sole tranne una vistosa regressione a tempi oscuri e minacciosi. Cos’è l’allucinazione? Definizioni e aspetti generali tratte da “La grande enciclopedia medica” della biblioteca di Repubblica – l’Espresso.

ALLUCINAZIONI: definizioni e aspetti generali, allucinazione ipnagogica, allucinazione ipnopompica.
Definizione e aspetti generali – Percezione di oggetti o segnali che non esistono ma che il soggetto ritiene reali. Il soggetto allucinato vede, sente, percepisce oggetti che nella realtà non esistono; egli è assolutamente convinto della propria percezione che per lui è concreta e reale e non può essere messa in dubbio neppure di fronte a confutazioni stringenti. Le allucinazioni possono essere classificate, a seconda del canale sensoriale cui sono riferite: 1° allucinazioni uditive; sono le più frequenti e compaiono sottoforma di rumori indistinti (ronzii, fischi, sibili), o più spesso come vere e proprie “voci” ben comprensibili di cui il soggetto è in grado di riferire i contenuti. La partecipazione emotiva a tali allucinazioni è variabile: solitamente se tali fenomeni insorgono in modo acuto e improvviso il paziente ne è molto spaventato soprattutto se i contenuti allucinatori sono di minaccia o insultanti. Più neutro è l’impatto emotivo nel caso si tratti di “voci dialoganti”: il paziente riferisce di udire più persone che parlano tra loro e solo marginalmente si riferiscono a lui. Più rilevanti, invece, sia per quanto riguarda la partecipazione emotiva, sia per le conseguenze comportamentali sono le cosi dette “voci imperative” che impongono al paziente di eseguire alcuni atti cui egli non riesce a sottrarsi; queste “voci” a volte possono essere la causa di gesti autolesivi o aggressivi, soprattutto nei pazienti schizofrenici. In casi più rari, e soprattutto nelle schizofrenie croniche, le voci possono assumere connotazioni positive fornendo al paziente consigli e suggerimenti e vengono vissute perciò quasi come una compagnia. Le allucinazioni uditive si riscontrano soprattutto in corso di schizofrenia ma anche in forme particolarmente gravi di depressione e si accompagnano spesso a disturbi del contenuto del pensiero come i deliri; 2° allucinazioni visive: sono le seconde in ordine di frequenza e si ritrovano per lo più in seguito a intossicazioni da alcool o altre sostanze psicoattive o in corso di patologie cerebrali. Un tipico esempio sono le > zoopsie nei pazienti etilisti in fase di delirium tremens: i soggetti vedono animali o insetti nella stanza e vivono il fenomeno con intensa partecipazione emotiva fino a stati di autentico terrore. Le allucinazioni visive possono anche comparire in situazioni fisiologiche come poco prima di addormentarsi o durante il risveglio, oppure in particolari situazioni come un prolungato isolamento; 3° allucinazioni olfattive e gustative: sono piuttosto rare e si riscontrano spesso nel corso di crisi epilettiche temporali: il soggetto percepisce odori o sapori sgradevoli o inusuali; 4° allucinazioni somatiche: si riferiscono alla percezione di particolari sensazioni corporee che vanno dalla convinzione di essere toccato a quello di essere attraversato da scariche elettriche, alla percezione che gli organi interni siano trasformati.
ALLUCINAZIONE IPNAGOCICA
Fenomeno che si manifesta nella fase di passaggio tra veglia e sonno. Consiste in esperienze molto vivide di immagini, sensazioni, rumori che si presentano nella fase di addormentamento. In alcuni casi, sono talmente inquietanti da far trasalire l’individuo, che però si risveglia in uno stato di torpore in cui elementi frutto di fantasia si “mimetizzano” con l’ambiente. L’allucinazione ipnagogica più comune ed innocua è la sensazione di cadere che provoca un immediato risveglio e spesso uno scalciare scomposto. Le cause di queste esperienze possono essere carenza di sonno, stress o l’effetto collaterale di qualche farmaco.

ALLUCINAZIONE IPNOPOMPICA
Fenomeno psicosensoriale analogo all’>allucinazione ipnagogica, si verifica nella fase di passaggio tra il sonno e la sveglia.Io sono per la ricerca della verità perché non può esistere una complessa vita senza uno scopo. Ora con la Chiesa esiste solo il terrore dell’inferno per chi non fa come si vuole. I teologi si danno da fare per affermare che Gesù Cristo non è venuto per sovvertire l’ordine delle cose e quindi la giustizia di Dio è diversa da quella degli uomini.
Naturalmente, se sbaglio sarò ben lieto di ricredermi e di scusarmi.

martedì 4 dicembre 2007

SERIGRAFIE

il riposo di arlecchino-cm.70x50
terra ardente - cm. 70x50

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LITOGRAFIE ORIGINALI

cavaliere medioevale-cm.50x70
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Taormina - cm. 60x80


ritorno a casa - c. 60x80



campo di grano - cm. 60x80




Toscana - cm. 50x70





glicine - cm. 50x70






limoni - cm. 70x50







trasparenze marine - cm. 50x70








PASTELLI

MURETTO SICILIANO-cm.31x46-88
CAMPAGNA SICILIANA-cm.31x46-

CAMPAGNA SICILIANAcm.31x46


lunedì 3 dicembre 2007

PLOTINO, FILOSOFO GRECO, FONDAMENTO DEL CATTOLICESIMO

CATTOLICESIMO:
SCOPERTO IL VIRUS “PLOTINO” RESPONSABILE DELLA FOLLIA IMPERANTE DI AGIOGRAFICI SCRITTORI E GIORNALISTI.

Dalla sintesi della Filosofia a cura di Michele Vercellese e Claudia Bianchi – Garzanti editore 1996 si apprende che il filosofo Plotino ha influenzato e continua con successo tutt’ora a sconvolgere la mente della Chiesa Cattolica Romana. L’uomo era nato in Egitto nel 205 dopo Cristo ed era morto in Campania nel 270 dopo Cristo. All’età di 39 anni seguì l’imperatore Giordano III° nella spedizione contro i persiani, interessato ad approfondire la filosofia orientale. Al ritorno si trasferì a Roma, dove fondò una propria scuola di grande successo. Pensava addirittura di creare in Campania una nuova città dedicata a Platone e il cui nome era tutto un programma “platinopoli”. L’allievo “Porfirio” raccolse i suoi scritti su temi quale l’etica, la fisica, la cosmologia e la dottrina dell’anima. Disponiamo tutt’ora di una biografia del maestro scritta dall’allievo. L’opera di Plotino è una grande sintesi di tutto il pensiero antico intriso di mistica e spiritualità orientale. Rispetto a Platone, le idee perfette non sono esistenti in un mondo a se (l’iperuranio) ma esse sono presenti nella mente di Dio. Quindi il rapporto tra le idee e il mondo diventano realtà direttamente dalla mente di Dio senza più un Dio demiurgo che le realizzi con la materia imperfetta. La realtà del mondo diventa sempre più imperfetta man mano che ci si allontana da Dio. Si può ritornare alla perfezione divina con l’ascesi filosofica che non è solo un processo di sola riflessione teorica ma necessita di purificazione dell’anima sino a giungere a tale perfezione, idonea al contatto diretto con la divinità. Tutto il pensiero di Plotino ruota intorno al concetto di divinità, concetto che sfugge alle definizioni e quindi è definito ineffabile (teologia negativa dei cristiani). Dalla Storia della filosofia occidentale di Bertrand Russel si apprende che all’epoca di Plotino il mondo quotidiano non offriva speranza alcuna e soltanto l’altro mondo sembrava degno di rispetto. Per i cristiani l’altro mondo era il regno dei cieli da godersi dopo la morte; per i platonici era l’eterno mondo delle idee, mondo reale opposto a quello della apparenza illusoria. I teologi cristiani conciliarono questi punti di vista e assorbirono molto dalla filosofia di Plotino. Dean Inge sottolinea quanto il Cristianesimo gli debba. Il platonismo fa parte della struttura vitale della teologia cristiana. Non è possibile separare il platonismo dal cristianesimo senza mandare in pezzi il cristianesimo stesso. S.Agostino parla del sistema platonico come del più puro e splendido di tutta la filosofia e di Plotino come di un uomo in cui Platone vive ancora e che se fosse vissuto all’epoca di Plotino avrebbe accettato quasi completamente l’opera di questi e cambiando qualche frase o parola, Platone stesso sarebbe diventato cristiano. Anche S.Tommaso d’Aquino è più vicino a Plotino che non ad Aristotele. Plotino ha portato la metafisica nei vangeli sinottici. La gioia e il dolore generano teorie metafisiche solo quando sono legati alla riflessione intorno all’universo e ai nostri giorni il Cristianesimo deve fare i conti con le scoperte scientifiche d’ogni genere sia per l’universo che per la genetica. Invece la Chiesa cattolica è rimasta ancorata ad un solo elemento di Plotino e cioè l’estasi mistica. La mia critica al Papa Ratzinger è tutta incentrata su questioni suggestive per la parte più ingenua e credulona della popolazione come le visioni della Madonna o della Sacra Famiglia o ancora peggio al diavolo. I Casi sono due: o la Chiesa si è chiusa alla ricerca intellettuale e si contenta della massa più squalificata di persone schiavizzate da astuti o stolti estremisti al soldo di correnti economiche e politiche di destra oppure essa stessa ha come guida paranoici sapienti che credono più nelle fantasie di malati di mente che non a logici e seri cervelli pensanti. Con questo atteggiamento si torna indietro e si ritorna alla santa inquisizione ed ai roghi. Riporto la traduzione di una frase relativa all’estasi di Plotino. “Spesso io mi sveglio a me stesso, abbandonando il mio corpo: straniero ad ogni altra cosa nella mia propria intimità, vedo la più straordinaria bellezza che si possa immaginare. Sono convinto, soprattutto allora, di avere un destino superiore, il mio rapimento è il grado più alto cui possa giungere la vita, sono unito all’essere divino e, arrivato a questo rapimento, mi fisso in lui al di sopra di tutti gli altri esseri intelligibili. Ma dopo questo riposo nell’essere divino, ridisceso dall’intelletto al pensiero riflesso, mi domando come io effettuai in pratica questa discesa e come l’anima abbia potuto entrare nel corpo, quell’anima che, pur entro un corpo, è la cosa più nobile che abbia mostrato di essere”. Altro pensiero importante è il seguente: “Chiedere perché il mondo è stato creato, è come chiedere perché esista un’anima o perché il demiurgo operi. Significa, innanzi tutto, ammettere un principio a ciò che è sempre stato. Significa, poi, rappresentarsi la creazione come l’atto di un essere mutevole che di volta in volta è creato e creante. Bisogna dunque, se si dimostrano disposti ad accettare un insegnamento, far capire loro la natura delle cose, al fine di far cessare le ingiurie che essi indirizzano troppo facilmente, invece di parlare con il rispetto che si converrebbe, a degli esseri che vanno onorati. Si ha torto a fare dei rimproveri al modo con cui è governato l’universo, poiché innanzi tutto testimonia la grandezza della natura intellettuale: perché se esiste una vita che non è l’esistenza disordinata dei piccoli animali generati senza posa, giorno e notte, per la sovrabbondanza stessa della natura universale, ma è invece una vita con un solo reggitore, chiara allo spirito, multipla, diffusa ovunque e testimone di una immensa saggezza, come non dire che essa è l’immagine visibile e bella degli Dei intellettuali? Non è il mondo intellettuale poiché non ne è l’immagine. Questa ne è la sua vera natura ed essa non può essere contemporaneamente simbolo e realtà. Ma è falso dire che questa immagine non sia somigliante: non vi è omesso nulla di ciò che costituisce una bella immagine, che sia opera della natura. Questa immagine non deve essere, invero, il risultato di un preordinato artificio; l’intellettuale non può essere il termine ultimo della realtà, deve operare in due modi, su se stesso, e su qualcosa che è dopo di lui: se fosse solo non avrebbe più nulla al di sotto di sé, cosa del tutto impossibile; una potenza meravigliosa circola in lui, ed è per questo che opera”.………..”Il peccato è una conseguenza del libero arbitrio,….” Concetti di circa 1800 anni fa! Penso che dopo oltre duemila anni la Chiesa cattolica possa fare a meno di personaggi visionari e magari fasulli e possa invece ritornare a rileggere i vangeli e riscoprirne tutto il valore contenuto e ben lontano da visioni di personaggi in dubbio. Ora si sa che è il cervello che produce idee e non le idee che producono il cervello. Nessuno può muovere oggetti o creare con il solo pensiero ma sappiamo come si formano le idee. Dio è nella materia e non fuori di essa. L’errore che circa duemila anni fa è che ancora veniva ripetuto pur da grandi menti come ancora oggi con la psicologia è quella di pensare che il “pensiero” sia dovuto all’anima o psiche estranea al cervello e quindi spirituale e non materiale. Questo errore, è mia convinzione (che spero sbagliata), appartiene ancora alla religione cattolica. Nel 1600 Cartesio affermava che esisteva dualismo tra materia e pensiero: il soggetto pensante non apparteneva al mondo fisico, dove regna il determinismo, ma dimorava in una dimensione spirituale, dove esiste il libero arbitrio. La distinzione tra le due distanze – pensiero ed estensione – salvaguarda la libertà morale dell’uomo. La contrapposizione tra spirito e materia, tra anima e corpo, porta immediatamente al problema della loro interazione, che accompagna tutta la filosofia moderna: si tratta di spiegare in specifico come la mente possa connettersi al corpo, e più in generale, some il soggetto conoscente si ponga in relazione con la realtà. A tale problema Cartesio risponde con la teoria dell’evidenza del pensiero, mentre la difficoltà dei rapporti tra anima e corpo è da lui risolta ipotizzando che essi possano integrare ed interagire grazie alla “ghiandola pineale”, organo posto pressappoco al centro del cervello, dove la mente influenzerebbe gli “spiriti animali” che circolano come un fluido nel corpo umano. Afferma Cartesio: “Io trovo che il pensiero è un attributo che mi appartiene: esso solo non può essere distaccato da me. In realtà un trauma al cervello toglie il pensiero anche se mie personali esperienze mi convincono che esso continui ad esistere anche dopo la morte.

sabato 1 dicembre 2007

CATTOLICESIMO: RITORNO ALLA TRADIZIONE ANTICA

A MAGGIOR GLORIA
Dio perfetto motore primo, immutabile, eterno si glorifica anzi si autoglorifica con la creazione del mondo e della vita. Crea l’uomo libero e responsabile di peccato e lo mette subito alla prova. Contemporaneamente al primo nucleo umano esiste il serpente a tre teste che parla un linguaggio comprensibile e suggestivo. Dio proibisce di mangiare la mela che dà la conoscenza del bene e del male ed Eva è causa della trappola condannando Adamo, dalla cui costola è nata. Se i primi uomini hanno commesso il peccato originale, perché tutta la natura ed in particolare gli animali devono subire torture, malattie e morte a causa dei peccatori? Ecco una favola da ingenui che i preti ti inculcano nel cervello fin da bambino e guai a non crederci. Satana, chi è dunque? Ma è il capo degli angeli ribelli che volevano paragonarsi a Dio, il creatore! Per lui è stato preparato l’inferno, sito nel profondo delle viscere della terra, dove fuoco e fiamme lo tormenteranno in eterno e con loro i peccatori umani. Queste storie sono comunque un tentativo primitivo e superstizioso per spiegare la malattia e la morte, cui sono soggetti gli uomini riprendendo concetti religiosi e dualisti per cui il bene e il male si contrappongono in una eterna lotta. Per le società primitive, il concetto di peccato e di pena consequenziale funzionava bene; i ricchi potevano vivere tranquilli perché esistevano i dieci comandamenti e guai a trasgredirli. Gli ebrei, gelosi della loro razza, temevano che le proprie mogli potessero metter loro le corna e sfornare figli di altra stirpe. Quindi hanno inventato un complesso di regole per cui una vedova doveva sposare il fratello o i fratelli del morto se morivano prima della vedova stessa. Tutte le ricchezze dovevano rimanere in famiglia. Nessuno ha il coraggio di dire che gli ebrei erano ultra razzisti. E i preti hanno tirato in ballo la necessità di mantenere le vedove dato che la terra che dava sostentamento era di proprietà esclusiva della famiglia. Al massimo le vedove, non ancora rimaritate, potevano spigolare fra le spighe rimaste nel campo dopo il raccolto. Gesù Cristo ha inserito nei dieci comandamenti anche il divieto assoluto di desiderare la donna di proprietà degli altri. Ritorniamo a Dio creatore e motore immobile perfetto. Come può essere perfetto un Dio perfetto che sente la necessità di autoglorificarsi con la creazione del mondo e della vita in esso? Guai a porre questa domanda ai sapienti cattolici: vieni indicato come nemico di Dio e della Chiesa e in passato potevi essere torturato e bruciato a fuoco lento. Questo è l’amore dei cattolici! Tuttavia il mistero rimane e nel “duemila” ci sono tre tipi di scuola di pensiero. 1° i bigotti non si pongono assolutamente il problema e se ti sentono potrebbero ucciderti. 2° gli atei neanche ci pensano ed accettano la vita e la morte con eroico stoicismo 3° gli ipocriti cercano di sviare l’argomento e ti fanno capire che è opportuno evitare di parlarne perché non stà bene trattare certi argomenti pericolosi. Io penso, come già detto in precedenza, che tutte le cose esistenti hanno un progetto finale, che purtroppo non ci è dato di conoscere. Speriamo che tutto non finisca miseramente e che ci possa essere una vita spirituale dopo la morte! Il principe di Niccolò Machiavelli ispira e condiziona la destra economica del paese. Vittorio Feltri, disincantato e pratico direttore di “Libero” si serve a piene mani di tutti i redattori che possono portare discredito agli avversari politici di sinistra. Si serve anche di redattori cattolici estremisti che dimenticano la volontà di Gesù Cristo non per convenienza ma per limitata interpretazione dei vangeli a vantaggio di un rigore formale del cattolicesimo che esclude i principali doveri del cristiano come l’amore per i poveri e l’amore per i nemici. L’obiettivo di questi costanti interventi di estensori di articoli religiosi si possono riassumere in questi termini, anche se ammetto di potermi sbagliare: - 1° tutta la religione deve essere espressa con riti formali, esteriori ed ora, con il ritorno alla lingua latina, assumere il significato di riti magici dei quali solo i sacerdoti sono i padroni e i fedeli solo beneficati in completa ignoranza. Tutto contro Papa Giovanni XXIII°, Roncalli – 2° i ricchi e i potenti hanno tutti i diritti e la totale approvazione della Santa Chiesa Romana – 3° i poveri sono tali in virtù dei loro scarsi meriti perché la benedizione di Dio incomincia sulla terra sotto forma di ricchezza e potere. Ai poveri viene concessa la carità che vale solo se praticata dalla Chiesa. Alla Chiesa vanno le offerte anche se in nome dei poveri .L’ottanta per cento delle campagne pubblicitarie a favore degli esclusi e degli umili va alla Chiesa - 4° tutte le rivoluzioni sociali e politiche sono demoniache. Satana ha guidato l’illuminismo francese del 1700. Satana ha convinto e sostenuto la rivoluzione francese, conseguenza dell’illuminismo. L’uguaglianza dei diritti degli uomini è blasfema e demoniaca. Dio vuole che i re, i ricchi e i potenti vivano a loro piacere e siano i primi della società umana, tanto è vero che i dieci comandamenti insegnati dalla religione sono a completa difesa dei beni, delle donne e delle ricchezze dei ricchi. La punizione per i poveri che sobillati da Satana chiedono giustizia umana avranno l’inferno per l’eternità perché questa è la giustizia di Dio. I ricchi sono ricchi e i poveri sono escrementi dei diavolo. Anche solo pensare e desiderare le donne dei ricchi significa peccato mortale mentre i ricchi possono avere il diritto della prima notte. Il comunismo è la legge dei diavolo. I poveri possono solo sperare nella vita dopo la morte se rispettano tutti i diritti dei ricchi e baciano i piedi che li calpestano e la frusta che li umilia. Chiunque pensi e desideri un miglioramento sociale è un comunista e quindi perseguibile della massima pena possibile: la morte in terra e l’inferno per l’eternità. Il difensore dei Santi e dei ricchi è l’America con Bush, l’unico vero alleato della Santa Sede, il Vaticano. La sua difesa è santa e quindi può uccidere i nemici dei ricchi! In occasione della pubblicazione della seconda enciclica di Benedetto XVI “SPE SALVI” viene evidenziato che la speranza in un mondo migliore non è vera speranza. L’unica speranza sta nel giudizio finale operato da Dio. Deve esserci per forza un giudizio finale per cui i poveri che hanno sofferto l’ingiustizia del mondo non debbano sedere con i colpevoli. Ma chi sono i colpevoli? Papa Ratzinger non lo esplicita mentre se la prende con l’illuminismo e le ideologie del millenovecento, tra le quali è facile capire che l’imputato numero uno è il “comunismo”. Tuttavia pare ammettere che l’ateismo, benché abbia prodotto le più grandi crudeltà, esprimesse il moralismo di una protesta contro le ingiustizie. Tuttavia gli atei sono senza speranza: una frase che significa solo una cosa e cioè che la fede nella religione cattolica può fare sperare in una ricompensa futura nell’altro mondo. Secondo Antonio Socci c’è una affermazione dell’anticristo sia pure in una citazione di Kant, dove si chiamano gli orrori con il loro nome (per esempio “comunismo”, parola che al Concilio fu proibito pronunciare e condannare), dove invece di ammiccare ai potenti di questo mondo si riporta la struggente testimonianza dei martiri cristiani…….dove si mostra che la fiducia cieca nel solo progresso e nella sola scienza porta al disastro e alla disperazione.