lunedì 30 luglio 2007

PACIFISMO - L'UNICA RELIGIONE VERA!


IL BUDDISMO

Quello che normalmente si sa è che i monaci hanno un tale rispetto per la vita da non uccidere o far male a nessun essere vivente, compreso zanzare e moscerini. A questo scopo portano sulla bocca e sul naso mascherine di tela atte ad impedire l’ingresso di esseri piccoli e piccolissimi. Si sa della trasmigrazione delle anime a seconda dei meriti per un certo numero di volte fino alla completa purificazione, grazie alla quale, essa può riunirsi a quel complesso, filosofico, loro universo, annullandosi per poi rinascere in altre forme ed in altri mondi. Altra notizia corrente è la ricerca volontaria, con la meditazione ed esercizi di respirazione, aiutandosi con i mantra, dell’annullamento dei desideri di successo mondano e del desiderio carnale. Con parola italiana, questo stato fisico mentale viene definito nirvana. Si sa che i Budda rinascono in diverse epoche della storia per ricordare gli insegnamenti. Si sa che alla morte fisica di un capo spirituale, Dalai Lama, la sua anima viene ricercata nel corpo di un bambino che abbia determinate caratteristiche. E’ certo che il buddismo rappresenta il pacifismo in assoluto e che i monaci hanno dieta esclusivamente vegetariana e riescono a comandare il proprio corpo perfettamente o quasi a tal punto da riuscire a difendersi solo con le mani o tutt’al più con un bastone da viaggio. Da qualche documentario, personalmente, ho visto monaci bambini spostarsi appoggiando il corpo solamente e completamente sulla testa. Si sa che probabilmente l’India è stata la patria di questi santi uomini e che in essa si può trovare forme di grande autocontrollo anche se i fachiri non hanno un collegamento diretto con il Buddismo. La religione Buddista ha spiegazioni cosmologiche molto complesse e di difficile apprendimento. Si sa che alcune concezioni sulla natura dell’universo o degli universi è molto simile a teorie scientifiche. Che io sappia, del resto anche per tutte le altre religioni ammetto la mia ignoranza e ne chiedo scusa, il Buddismo non ha un Dio creatore, come lo intendiamo noi occidentali. Il Carma, con parola italianizzata, rappresenta il destino di ciascuno come conseguenza della vita o delle vite precedenti. Chi è vissuto senza peccato può reincarnarsi in uomini o donne dal destino favorevole. Chi è vissuto male può reincarnarsi in un insetto e ancora in forme più piccole o spregevoli. Invito tutti ad approfondire la conoscenza sull’argomento, leggendo il libro del Dalai Lama “L’abbraccio del mondo” di Sperling & Kupfer editori Milano – ed.2005. Di certo i buddisti non sono tributari nel loro pensiero alla filosofia greca di Platone, od Aristotele. C’è però un legame molto suggestivo con gli Atomisti di Democrito.

FEDELI SOLO AL VANGELO


GESU’ CRISTO GNOSTICO?
Giovanni 18,36 – “il mio regno non è di questo mondo. Se il mio regno fosse di questo mondo, i miei sudditi avrebbero lottato perché io non fossi dato in mano ai Giudei: ma il mio regno non è di quaggiù”. Lo “gnosticismo” è datato dal primo al secondo secolo dopo Cristo. Nulla vieta di pensare che proprio Gesù Cristo sia stato l’iniziatore. Secondo Giovanni 18, 38 “gli chiese Pilato: che cosa è la verità?” La verità non è così palese come può sembrare. C’è una sola verità ma a volte è solitaria e chi comanda preferisce tacerla. Di certo c’è solo che la responsabilità della morte del Cristo ricade interamente sulla guida ebraica e su tutto il popolo ed i loro eredi. Quindi la frase del Vaticano è molto sibillina e può realmente trarre in inganno la massa dei fedeli e dei popoli tutti. Affermare: “gli ebrei sono i fratelli maggiori” si presta ad equivoci. Più realista era la frase che l’attuale Papa ha fatto togliere dal rito della messa in latino “malvagi ebrei”. Il perdono di Cristo non significa alterare la verità ma vuol dire “ama il tuo nemico e chiedi benedizione per lui”. “Non ha significato amare chi già ti ama!” Cristo afferma anche: “ ho vinto il Principe del mondo!”. Il Principe del mondo è Satana. Secondo Giovanni 17, 12-18 “non chiedo che tu (Padre) li tolga dal mondo, ma che tu li difenda dal maligno”. Secondo lo gnosticismo, le anime, od eoni, allontanandosi dal Dio Padre cadono nella materia e vengono dominate dai cosiddetti “Angeli decaduti od Arconti”. Cioè Satana e le sue legioni. Certo il linguaggio mistico è diverso da quello filosofico ma il contenuto è uguale. Oggi la Chiesa Cattolica non può assumere l’importanza che Gesù Cristo ha voluto trasmettere ai suoi discepoli. Il cattolicesimo è troppo legato al potere e alla ricchezza ed è politico e tradisce la verità voluta dalle parole di condanna di Gesù Cristo. Si può dire che il Principe del mondo stia in Vaticano? Dal 1535 in avanti la Chiesa cattolica ha codificato comportamento, cerimonie e preghiera. In realtà Cristo dice sì che “la dove voi siete in due o tre, la vi sarò io”. Ma la preghiera deve essere solo nel nome di Gesù Cristo e libera perché ispirata dallo Spirito Santo. Fedeli solo al Vangelo e non ai preti?!!!

domenica 29 luglio 2007

ISLAM - CONFERMA DI GESU' CRISTO E DELLA VALIDITA' DEL SUO VANGELO.

Il sacrificio della propria vita per gli amici è il più grande esempio di amore che Gesù Cristo ha fatto a vantaggio dei discepoli e di tutti i cristiani (secondo il vangelo di Giovanni) 15,12-13 “nessuno ha un amore più grande di questo: che offra la sua vita per i suoi amici”. Anche gli arabi che si fanno esplodere lo fanno per affermare il proprio amore nei confronti dei fratelli umiliati e cacciati dagli occidentali. Certamente il loro gesto ha un significato molto diverso dal martirio di Gesù, visto che determina la morte e la sofferenza di altre persone. Dal momento che gli arabi non hanno un esercito che possa competere con la strapotenza occidentale, non trovano altra soluzione che questo martirio volontario e tremendo. Gli occidentali li chiamano terroristi perché effettivamente seminano terrore. Tuttavia giammai gli occidentali si sono domandati se fosse loro lecito maltrattare e schiacciare con la massima umiliazione il popolo della Palestina e delle altre aree del medio oriente. Penso e chiedo perdono se sbaglio a giudicare oltraggioso l’atteggiamento dell’occidente. Datemi una risposta che non sia la solita propaganda. Grazie! – Comunque io personalmente condanno con tutto il cuore il terrorismo, spero che finisca presto e non lo giustifico. Altri coraggiosi suicidi per la patria furono i Kamikaze, vento divino, che si sacrificarono gettandosi col loro aereo carico d’esplosivo sulle navi americane.

IL PIU' GRANDE SACRIFICIO


Il sacrificio della propria vita per gli amici è il più grande esempio di amore che Gesù Cristo ha fatto a vantaggio dei discepoli e di tutti i cristiani (secondo il vangelo di Giovanni) 15,12-13 “nessuno ha un amore più grande di questo: che offra la sua vita per i suoi amici”. Anche gli arabi che si fanno esplodere lo fanno per affermare il proprio amore nei confronti dei fratelli umiliati e cacciati dagli occidentali. Certamente il loro gesto ha un significato molto diverso dal martirio di Gesù, visto che determina la morte e la sofferenza di altre persone. Dal momento che gli arabi non hanno un esercito che possa competere con la strapotenza occidentale, non trovano altra soluzione che questo martirio volontario e tremendo. Gli occidentali li chiamano terroristi perché effettivamente seminano terrore. Tuttavia giammai gli occidentali si sono domandati se fosse loro lecito maltrattare e schiacciare con la massima umiliazione il popolo della Palestina e delle altre aree del medio oriente. Penso e chiedo perdono se sbaglio a giudicare oltraggioso l’atteggiamento dell’occidente. Datemi una risposta che non sia la solita propaganda. Grazie! – Comunque io personalmente condanno con tutto il cuore il terrorismo, spero che finisca presto e non lo giustifico. Altri coraggiosi suicidi per la patria furono i Kamikaze, vento divino, che si sacrificarono gettandosi col loro aereo carico d’esplosivo sulle navi americane.

giovedì 26 luglio 2007

CHI E' IL DIAVOLO ORA NEL 2000?

Secondo Giovanni 9,39-41 Gesù poi disse: “Io sono venuto in questo mondo per dare sentenza; perché vedano quelli che non vedono e quelli che vedono diventino ciechi!” Alcuni farisei che si trovavano con lui sentirono queste parole e gli chiesero: “siamo forse ciechi anche noi?” Rispose Gesù: “se foste ciechi, non avreste colpa. Ma voi dite: ci vediamo. Perciò il vostro peccato resta. Io sono il buon Pastore e conosco le mie ( pecore) e le mie (pecore) conoscono me, come il Padre conosce me ed io conosco il Padre, e offro la mia vita per le pecore. Ma possiedo altre pecore, che non sono di questo ovile (non sono ebrei); anche quelle bisogna che io raduni, e ascolteranno la mia voce e si farà un solo gregge e un solo pastore (tutti gli altri popoli escluso gli ebrei, non convertiti). Giovanni 12,10-11 Perciò i grandi sacerdoti deliberarono che fosse ucciso anche Lazzaro, perché molti Giudei per causa sua si staccarono da loro e credevano in Gesù. Giovanni 12, 31-32 Non per me è risuonata questa voce, ma per voi. Adesso ha luogo la condanna di questo mondo; il principe di questo mondo (Ebrei, Americani ed alleati) sarà buttato fuori, ed io, quando sarò innalzato da terra, tutti trarrò a me. (tutti coloro che crederanno in Gesù Cristo). Giovanni 12, 39-40 Perciò non potevano credere, perché Isaia disse anche: ho accecato i loro occhi e indurito il loro cuore, perché con gli occhi non vedano, né con il cuore intendano e si (possano convertire) convertano e li guarisca (io li possa convertire). Secondo Giovanni 12, 44-49 Intanto Gesù esclamò ad alta voce: “chi crede in me, non crede, già in me, ma in colui che mi ha mandato; e chi vede me vede colui che mi ha mandato. Io sono venuto nel mondo come luce, perché ciascuno che crede in me, non resti nelle tenebre. Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, non sono io che lo condanno, perché non sono venuto a condannare il mondo, ma a salvarlo; chi mi disprezza e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato, sarà quella che lo condannerà all’ultimo giorno. Secondo Giovanni 13, 2-5 Durante la cena, quando il demonio aveva ispirato Giuda Iscariota figlio di Simone, che lo tradisse, sapendo che il Padre gli aveva posto tutto in mano e che egli era venuto da Dio e a Dio faceva ritorno, Gesù si leva da tavola, depone le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinge; poi versa dell’acqua in un catino e comincia a lavare i piedi ai discepoli e ad asciugarli con l’asciugatoio di cui era cinto…...Secondo Giovanni 13,16 In verità, in verità vi dico: non c’è servo più grande del suo padrone, né inviato più grande di chi l’ha mandato. Secondo Giovanni 13,18 Non parlo di tutti voi: conosco bene quello che ho scelto; ma bisogna che si avveri la scrittura: colui che mangia il pane con me, leverà contro di me il suo calcagno! Chi dunque ora, attualmente, è il traditore di Cristo? Pensateci…….Chi è ora il principe del mondo? Insomma chi fornica con il diavolo? Senza pretesa di voler influenzare alcuno!

mercoledì 25 luglio 2007

L'AMORE, IL COMANDAMENTO DI DIO

Matteo 28,19-20 “A me fu dato ogni potere in cielo e sulla terra: andate, dunque istruite tutte le genti, battezzandole nel nome del Padre e del figliolo e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto quello che vi ho comandato. Ed ecco, io sarò per sempre con voi, fino alla fine del mondo”.AMORE - “Giovanni 15,13”Nessuno ha un amore più grande di questo:che offra la sua vita per i suoi amici”. Giovanni 12,25 – “ Chi ama la sua vita la perde, ma chi disprezza la sua vita in questo mondo, la conserverà per una vita eterna .- LA FINE DEL MONDO Luca 21,35 “Badate a voi stessi, che i vostri cuori non si appesantiscano nella crapula, nell’ebrietà e nelle preoccupazioni della vita, e che quel giorno non vi sorprenda all’improvviso come un laccio; perché piomberà così su tutti gli abitanti che sono sulla faccia della terra.” Luca 12,48 “A chi molto ha donato, molto sarà chiesto, e a chi molto fu dato in consegna, molto sarà domandato!” Luca 2,14 “Anche dei soldati lo interrogavano, dicendo: “ e noi cosa dobbiamo fare?” E disse loro: “non fate violenza a nessuno, né denunziate falsamente e contentatevi dei vostri stipendi. Marco 12,33 “e amare il prossimo come se stesso vale di più di tutti gli olocausti e sacrifici”.

LIBERO ARBITRIO E PECCATO!

LIBERO ARBITRIO E PECCATO!

Il peccato è commesso perché per i cattolici e per gli arabi musulmani, l’uomo possiede il “libero arbitrio”. Quindi è l’uomo responsabile del male e non già Dio creatore perfetto. Per gli ebrei sono peccatori tutti quelli che venivano chiamati gentili o samaritani oppure anche fra gli ebrei tutti coloro che non seguivano o non seguono alla lettera tutte le norme religiose. Quindi gli ebrei hanno nel sangue il razzismo e piangono sul razzismo degli altri nei loro confronti. Se gli studiosi del Vaticano o delle religioni cristiane riformate avessero un poco di logica elementare, si accorgerebbero che Cristo modifica il concetto di peccato ebraico perché il suo Dio Padre è diverso da quello della tradizione ebraica (vangelo di s.Giovanni). Gesù Cristo ha sostituito a Jehow, Dio ebraico tremendo e vendicativo, il suo Dio del perdono e della grazia. Quindi già con Woitla ed ora con Ratzinger, il Vaticano bestemmia confondendo il Dio di Gesù Cristo con quello degli Ebrei. Gesù Cristo è morto per colpa degli Ebrei ed ora il Vaticano li chiama fratelli maggiori. Il Dio di Gesù Cristo non può essere il Dio della guerra, il Dio degli eserciti, che Gesù Cristo ha chiamato Padre degli ebrei, il Diavolo per cui coloro che affidano il loro diritto alla forza delle armi, questi sono figli del Diavolo. Dice Gesù Cristo: non si può servire Dio e mammona. Mammona è il demone della ricchezza, del lucro, a causa del quale si commettono tutti i peccati del mondo. Vale a questo proposito la raccomandazione di Gesù Cristo ai suoi di seguire Pietro e Giacomo. Ecco cosa dice Giacomo: capitolo 5,1-6. Qui Giacomo ritorna ancora sul tema del “ricco e il povero”. Alcuni ricchi hanno accumulato denaro (5,1-3), ma a spese dei poveri dipendenti (5,4) il passaggio ricorda i profeti dell’VIII secolo come Isaia (1,21-23; 3, 13-26), Amos(2,6-7;3,15;4,1;5,12;6,4-6) e Michea (6,8-15), in cui l’oppressione da parte dei cittadini avidi e dei proprietari terrieri viene esposta e condannata con giusta rabbia. Si noti che mentre i ricchi li derubano, i poveri possono solo pregare; i loro lamenti vengono sentiti da Dio, ma dobbiamo rispondervi anche noi. Ai giorni nostri milioni di nostri fratelli nel terzo mondo (5,8) “gridano aiuto”; dobbiamo vivere più semplicemente, evitare abitudini dispendiose, pregare, lavorare, intercedere, organizzarci, fare sacrifici e dare generosamente per gli affamati.
PECCATO
Forze militari, ipocrisia, diplomazia, odio, minacce, cattiveria, truffa, poca voglia di lavorare, lavorare male, rubare, maltrattare, schiavizzare, (per gli antichi, e anche per S.Paolo, la schiavitù era condizione naturale). I preti, i religiosi in genere, il Vaticano possedevano schiavi fino al 1800. In Polonia bruciavano la gente fino al 1800. La tortura è praticata ancora dalle forze armate (Stati Uniti compresi). La caccia indiscriminata è pratica comune. E come considerare i vandali che nel sud dell’Italia incendiano, distruggono la natura e bruciano vivi animali e persone? L’Italia brilla per i suoi malfattori e così si può andare all’infinito: come lo scuoiamento di cani ed altri animali ancora vivi e fatti morire fra tormenti indicibili. Ora i giapponesi fanno mangiare grossi pesci scottati ed ancora vivi. Gli unici a salvarsi da simili orrori sono i seguaci del buddismo. Forse la migliore delle religioni. PECCATO: egoismo e razzismo: nessuno è più razzista di chi aiuta solo coloro che appartengono ad una unica religione o razza (la loro). Chi inquina, le mafie, i fannulloni ed i politici che li sostengono. Anche Gesù Cristo premia nella parabola dei talenti chi sa far fruttare i talenti a lui affidati (Calvinismo??!!). Nel nostro paese al sud distruggono tutto e nel mare usano abusivamente reti oltre a quelle di quaranta chilometri. Le mafie trionfano e pare che i politici facciano i propri interessi o non siano affatto all’altezza: vedi le migliaia di tonnellate di immondizie di Napoli. Peccato è far male il proprio dovere e l’egoismo, furto, rapina, imbroglio, intimidazione, ricatto, guerra preventiva, illeciti profitti, favoritismi, illecite raccomandazioni, illeciti guadagni, minaccia, colpa, errore, sbaglio, male, vizio, corruzione, violenza, degenerazione, perversione, tradimento, inganno, truffa, degradazione, violazione della legge etica e divina, libera e volontaria trasgressione della legge divina. Peccato originale redento con il battesimo per i cattolici, accidia, avarizia, gola, invidia, lussuria, superbia, guerra. Duemila anni fa non aveva alcun senso parlare di natura genetica. Quindi tutto era peccato. Ora sappiamo che una tara ereditaria può portare ai peccati e pertanto non dovrebbe essere considerato responsabile chi compie peccati. Ma allora è possibile che popolazioni intere possano essere innocenti per il loro naturale comportamento? Che rimedi potrebbero esistere? Non più solo religione ma l’esclusione dalla nascita come per gravi malattie genetiche. Eugenetica? L’Onu dovrebbe obbligare le nazioni al disarmo ma come? Chi convincerebbe gli Usa che le bombe sono una violenta, orrenda forma di peccato? Soprattutto quando il Papa Ratzinger riceve Bush ed accetta in regalo un bastone più adatto a randellare che a benedire anche se porta inciso in ebraico i dieci comandamenti? Peccato è la cupidigia, omicidio, tradimento, falsa testimonianza. E’ scritto da qualche parte: saprò suscitare un popolo che saprà sterminarvi. La logica razionale come la matematica o la semplice aritmetica afferma che il Dio di Gesù Cristo è Dio di amore e di perdono e non può identificarsi con il tremendo, vendicativo Dio degli ebrei. E difatti Gesù Cristo (nel vangelo di Giovanni) afferma che gli Ebrei non conoscono il Padre. Anzi aggrava la situazione affermando che il Padre degli Ebrei è Satana, il diavolo. Continua Gesù Cristo ad infierire: voi siete bugiardi ed assassini come vostro Padre, da sempre mentitore ed omicida!” Non è possibile per Bush dirsi cristiano se nega questa asserzione. Poiché la filosofia afferma che per avere una giusta conclusione del ragionamento, date due premesse, queste devono essere vere. Un’altra verità assoluta è che Dio (il Dio Padre vero) non può essere il Dio di un piccolo popolo dato che l’umanità è stata creata simile all’uomo moderno da almeno cinquantamila anni. E’ la scienza che lo dice, quindi non è vero che il mondo esista solo da quattro o cinque mila anni. La scienza ci dice che la terra ha più miliardi di anni ed anche le forme di vita. Quindi la conclusione è che è più veritiero Gesù Cristo che non il popolo ebraico, che non vuole assolutamente convertirsi e quindi dimostra grande arroganza. Se dunque Gesù Cristo ha detto il vero e non c’è dubbio alcuno, vista l’arroganza di Israele e gli Stati Uniti d’America ci sarà presto la fine del mondo grazie a diavolerie come la bomba atomica et similia. Mentire (come Bush per l’Irak). Se gran parte dell’umanità ritiene veri i vangeli, perché gli Stati Uniti non si convertono e rinunciano alla guerra? Allora sono dunque grandi peccatori. Queste sono solo mie opinioni, lontano da me l’idea di imporre volontà alcuna.

lunedì 23 luglio 2007

EBREI: IL POPOLO ELETTO?

MESSIA EBRAICI VENUTI RECENTEMENTE – DA BIBLIOTECA UNIVERSALE LA TERZA A CURA DI PUECH EDIZIONI LA TERZA 1988 – GIUS – LATERZA & FIGLI, ROMA – BARI
Dice Ernest Gugenheim pag. 210, “Ma in parecchi luoghi gli Ebrei avevano scelto di propria volontà, già da tempo, di vivere tra di loro, intuendo istintivamente come questo fosse l’unico modo per preservare la solidarietà reciproca e le tradizioni. (mantenere la purezza del sangue)
MOVIMENTI MESSIANICI
Gli Ebrei attingevano una simile speranza dall’antica credenza messianica, tanto profondamente radicata nella loro memoria e sempre viva nel loro cuore. Essi giustificavano le loro sofferenze come le “doglie del parto” del Messia. Dopo l’espulsione dalla Spagna, un primo movimento del genere era sorto attorno a David Reubeni. Presentandosi come inviato del fratello Giuseppe, re delle dieci tribù scomparse ormai dal 700, prima dell’era cristiana e che sopravvivevano nell’Asia centrale, egli viene favorevolmente accolto dal Pontefice Clemente VII, al quale offre un’esercito per liberare la Palestina dal giogo dei turchi (1524). Gli si affianca un giovane ebreo convertito al cattolicesimo (marrano) che riprende il nome ebraico di Salomone Molkho ed è fuggito dal Portogallo per annunciare liberamente l’imminente avvento del Messia. Molkho finisce sul rogo e Reubeni muore, probabilmente, in prigione.
NUOVE CORRENTI MISTICHE
Nel 1600, Sabbatai Zevi avrebbe letteralmente sconvolto, come una tempesta l’intero mondo ebraico. Nel 1648, l’anno secondo i calcoli cabbalistici, si sarebbe dovuta realizzare la redenzione messianica, Sabbatai Zevi rivela per la prima volta alla cerchia degli intimi, inizialmente ai suoi discepoli, di essere il Salvatore atteso. Non Dio ma uomo. Si è cercato di spiegare l’ampiezza del suo successo sia con il suo strano prestigio personale, sia grazie a delle circostanze storiche favorevoli: questo rimane uno degli episodi più straordinari della storia ebraica. Nel 1666 torna a Smirne, la sua città natale. Nel corso di un viaggio trionfale, viene accolto dal grido “Evviva il Re-Messia!” La sua fama conquista l’Europa. Il popolo di Israele attende la rivelazione del Messia e si prepara a rientrare a Gerusalemme. Il crollo di questa avventura non ha tuttavia cancellato la volontà di credere e la setta dei seguaci di “Gabbata Zevi” è durata fino quasi ai nostri giorni. Il Maestro era asceso al cielo e sarebbe ridisceso per riportare il popolo ebreo a Gerusalemme. Nel 1700 sorsero movimenti analoghi. Il “sabbatismo” era destinato a conoscere nel 1700 una tragico rinnovamento con il “frankismo”, incentrato intorno alla figura di Jacob Frank, la personalità più odiosa e più inquietante di tutto il messianismo ebraico. Si sarebbe spinta all’estremo una delle idee- forza del sabbatismo: la redenzione richiedeva che il Messia si tuffasse nel regno del male e dell’impurità. I “frankisti” si abbandonarono ad una vita profondamente immorale, dichiarando abrogata la Torà, considerando lecito ciò che questa vieta, fino a giungere esplicitamente all’apostasia, con la conversione dichiarata al Cattolicesimo, pur conservando delle concezioni accentuatamente ereticali. Queste dottrine anarchiche tendevano a rovesciare l’ordine preesistente ed assunsero una coloritura politica e svolsero un ruolo non indifferente per la Rivoluzione francese. Vennero poi tentativi di riforma ma la volontà ferrea degli Ebrei rimase sempre la stessa: restaurare Israele. L’hasidismo che produce (hitlahavut) colui che giungerà a realizzare effettivamente il programma verrà chiamato zaddik che significa il giusto“. L’inizio del trionfo giudaico avviene in Francia, con gli Enciclopedisti che rivendicano l’uguaglianza dei diritti per i seguaci di qualsiasi religione. Gli Ebrei crebbero tra riforme e contro riforme e dettero una spinta all’idea della democrazia. Questo sistema permetterà in futuro di essere nel cuore delle nazioni come consiglieri ed attualmente addirittura come protagonisti. Si attribuiscono agli Ebrei i “protocolli dei saggi di Sion”. Un piano dettagliato per rovesciare dall’interno i Governi. Si attribuisce agli Ebrei la Rivoluzione comunista in Russia e le stragi legate ad esse. Non è possibile attribuire a loro quanto si vuole essi siano stati capaci di fare. Una cosa sola è certa: gli Ebrei non vogliono mischiarsi ad altri popoli come si è capito da Giuliano Ferrara nella sua trasmissione televisiva ottoemezzo. Gli Ebrei vogliono ritornare potenti e vogliono esaltare il loro “sangue puro”. Oggi più che mai offrono lo spettacolo di potenza economica e militare e non pare proprio che abbiano l’intenzione di convertirsi al Cristianesimo. Secondo Giuliano Ferrara sono la seconda o la terza potenza nucleare del mondo. Ora anche la Francia è comandata da un Presidente di origine ebraica: il loro sogno si avvera. Bush e gli Stati Uniti d’America sono con loro. Il potere ebraico è immenso: controllo totale del mercato dei diamanti, pietre preziose ed oro. Chi può opporsi a loro? Guardiamo in casa nostra: Ebrei molto colti e capaci controllano oltre l’economia, la finanza, la stampa e la televisione. Gli uomini politici hanno Ebrei come consulenti. Per persone che pongono da sempre come interesse principale Israele, come si può giudicare questa situazione. Israele è la prima nazione al mondo che possiede nei posti di controllo e di comando delle altre nazioni i suoi fedeli. Cosa potrà succedere in futuro: il mondo sarà comandato da Israele? Oppure ci sarà la fine del mondo, secondo i Vangeli? Con una guerra nucleare! Anche nel campo dell’Arte, gli Ebrei come il famoso banchiere Rothschild hanno influito nella distruzione della tradizione favorendo tutte le forme chiamate AVANGUARDIA. Con le loro potenti conoscenze ai massimi livelli, hanno creato Fondazioni ed imposto un gusto rivoluzionario che assieme all’asssoluta novità si accompagna alla degradazione e degenerazione. Vedi DADAISMO e più recentemente la mancata mostra di Milano e quella in corso a Napoli a base di vomito, unghie e liposuzioni.
UNA CURIOSITA’ IMPORTANTE
Il cattolicesimo si dichiara per tutta l’umanità e per tutti gli uomini. Il Vaticano è dunque al servizio di tutta l’umanità. L’ebraismo è invece settario e razzista: non vuole proseliti ma pensa solo a Israele. Ho sentito diverse interviste televisive di Ebrei su cosa pensano e chi privilegiano nel loro agire: tutti dichiarano che prima di tutto per loro viene Israele. Questo è uno stato straniero, quindi come si pongono di fronte agli stati nazionali che li ospitano anche con incarichi politici importanti? Mi piacerebbe avere delle risposte in argomento. Sono in tutti i settori più importanti dell’informazione. Come ci si dovrebbe comportare? Siamo tutti sionisti? Dovremmo avere allora la tutela dei diritti come loro o no? Oppure non esistiamo più come stati nazionali?
CANNONATE E MASSACRI MIRACOLO DI YHWH: L’EBRAISMO
L’Ebraismo: scrive Lea Sestieri……..Salomon Schechter, la mente del movimento, formulò a suo tempo tre obiettivi come basi ideologiche; l’unità d’Israele universale, la perpetuazione della tradizione e lo studio della dottrina giudaica. Da tenere presente la sua adesione, fin dall’inizio, al sioninismo e allo Stato d’Israele.
LO STATO D’ISRAELE
………”Il problema religioso dello stato d’Israele si pone in una impostazione completamente diversa e in assoluto nuova; e ciò non solo perché la religione è stata ed è una componente inscindibile dell’ebraismo e della esistenza ebraica anche politica, ma soprattutto perché tale componente, in relazione ai problemi di uno stato odierno, ha un antichità di più di duemila anni e difficilmente potrebbe determinare la vita di uno stato del secolo XX. Nelle considerazioni di questo capitolo bisogna perciò tenere presente l’insistenza di J. Leibovich per la separazione della religione della halakhah dello Stato, in quanto i maggiori problemi della vita religiosa israeliana nascono proprio dalla ingerenza del rabbinato nella impostazione della legislazione e vita civile.”…….”Lo Stato d’Israele sorto il 14 maggio 1948 racchiude nella sua dichiarazione d’indipendenza tutta la sua problematica alla quale si è accennato. Quando essa invoca a suo favore lo spirito dei profeti, la protezione di Dio onnipotente e chiama gli ebrei ad unirsi allo Stato per realizzare le promesse millenarie, dimostra di essere strettamente legata alla tradizione religiosa ebraica; e quando emana qualche anno dopo la legge del ritorno, fa sentire che esiste in Israele una interferenza costante tra il piano della realtà e quello della metafisica”…….”L’illuminato Rav Kook si affanna per mantenere un certo equilibrio; risponde a chi condanna i pionieri e lo critica per la sua amicizia con loro ricordando che i costruttori di Tabernacoli nel deserto e i costruttori del Tempio non erano uomini puri, ma l’opera delle loro mani era abbastanza santa e degna di essere dimora del Signore. E durante la sua lunga vita in Israele, anche dalla sede del gran Rabbinato, lottò perché gli ortodossi cambiassero il loro atteggiamento verso il sionismo in generale, verso quello laico e gli aspetti positivi della sua cultura. Oggi, retrospettivamente, si può dire che la sua fama fu una lotta con poco successo. Ma egli vedeva nell’attaccamento del halutz (pioniere) laico all’ebraismo e nella sua dedizione assoluta al compito del riscatto della terra, non solo il risultato della educazione, ma una manifestazione necessaria della spiritualità ebraica. Forse ancora oggi è proprio per questo che, nonostante i cambiamenti avvenuti, fa capire il perché della religione diffusa nello stato d’Israele tra i laici, per non dire tra i cosiddetti atei.”…..”Dal 1948 ad oggi le esigenze dei circoli religiosi sono sostanzialmente cambiate ed aumentate, in quanto i religiosi non ammettono la separazione della religione di Stato; anzi, attraverso i due partiti politici mefdal e augudat Israel – che durante questi 37 anni hanno funzionato da ago della bilancia per le coalizione di maggioranza al governo -, hanno aumentato e aumentano le loro richieste, entrando in campi di legislazione civile in cui vorrebbero vedere imposti il timore di Dio e l’autorità dei decreti biblici e talmudici con forza di legge. Ne risulta una compulsione religiosa che a volte minaccia di convertirsi in “dittatura”. Si creano così grossi problemi sia in relazione alla moderna tecnologia che per nuove ideologie.”……”. Così in uno Stato a guida laica e di radici socialiste come Israele non esiste matrimonio e divorzio civile, ma solo religioso, e le richieste di sovvenzioni per le scuole religiose raggiungono cifre sproporzionate. In contrapposizione a ciò la ortodossia politicizzata dietro a questioni ritualistiche, soffre di una certa apatia morale in questione che riguardano gli esseri umani vivi e si mostra disinteressata a questioni etiche non menzionate nella letteratura tradizionale. Si potrebbe affermare con G. Friedman che non esiste in Israele negli ambienti religiosi un ebraismo sociale. E qui si coglie la enorme contraddizione tra la vera ideologia dello Stato d’Israele e la realtà dei religiosi ortodossi, se, come dice Levinas, l’importante dello Stato d’Israele consiste nell’occasione finalmente offerta di compiere la legge sociale dell’ebraismo.”…..Come è possibile allora che in paese laico, ad alta industrializzazione, aperto a tutte le influenze, la tendenza ortodossa, numericamente minoranza, continui ad essere forza preponderante? La risposta può essere una sola; l’ortodossia è la tendenza che mantiene viva l’antica tradizione, la legge rabbinica, considerata la chiave della sopravvivenza ebraica. Esiste inoltre un altro fattore: gli ortodossi hanno come loro compito la conversione, cioè il far tornare all’ebraismo coloro che se ne sono allontanati. Per questo fine hanno usato diverse leve che non sempre rispondono a ideali esattamente religiosi o per lo meno mescolano la religione con i fini pratici. Per esempio uno dei discorsi più usati è questo: “perdere la nostra religione è perdere anche i nostri diritti a occupare la terra promessa”. Scatta con ciò il discorso nazionalistico, le rivendicazioni territoriali con la formazioni di gruppi come Israel hashelemah (la grande Israele), e gush emunim (gruppo di fedeli). Con questo ed altri suggerimenti simili si è già praticamente nel territorio di questioni di Stato e non della religione.”……..”L’ortodossia integralista che già di per se racchiude un pericolo di inaridimento ritualistico, quando poi senza visione politica, spinta da un certo fondamentalismo vuole e prende ingerenza nelle questioni statali, sprofonda in estremismi che possono portare al terrorismo anche interno. Ce ne sono stati esempi da due anni in qua con il loro carico di vittime in azioni purtroppo ispirate anche da rabbini, in cui certo il sentimento razzista e di disuguaglianza umana non fa onore a chi scrisse migliaia di anni fa che Dio creò un solo uomo perché nessuno possa dire mio padre è migliore del tuo.”……..”La situazione religiosa israeliana suggerisce perciò che non esiste una netta divisione tra i laici ed osservanti. Se è vero che il ritualismo rigido è presente in alcune fasce ed ha la sua voce in parlamento dando spesso grossi dolori di testa a chi è alla guida dello Stato, la realtà è che la grande maggioranza della popolazione ebraica di Israele segue un certo tradizionalismo in cui esiste osservanza con scarsa fede senza osservanza, la fede di coloro che, irritati dal clericalismo rabbinico cercano la verità altrove che nella ripetizione del Talmud o nelle pratiche delle mitzwoth (precetti)”………”E’ in fondo l’atmosfera di religiosità di cui un visitatore attento sente permeato ogni atto, ogni cosa costruita in questo strano paese dove, a parte i grandi problemi politici sociali ed economici, lo sforzo è stato centrato fin dal principio nel riattivare un passato con tecniche del presente per realizzare un futuro. Questa atmosfera di religiosità va riportata una iniziativa che risale a Ben Gurion, quella del Hug hatnakh, il circolo di lettura e commento della Bibbia, portato avanti settimanalmente nella casa del Presidente da studiosi specializzati nel campo biblico, nonché l’apertura e la chiusura delle trasmissioni radiofoniche con una lettura biblica e talmudica seguita da un commento di specialisti non necessariamente ortodossi e con chiara preparazione scientifica”.
Si può trarre la conclusione che Israele non è affatto democratica e laica e vuole il dominio del mondo?
Da ANDRE’ CAGNOT
Il Dio d’Israele è il garante della sicurezza e della prosperità del popolo, permanentemente minacciate dalla natura e dagli altri popoli, in una terra dove la fertilità dipende dalle piogge e dai nemici. Il Dio d’Israele è esclusivamente il Dio degli Ebrei e gli Ebrei dimostrano con ciò di volersi mantenere separati dalle altre popolazioni. Non è il Dio dei cattolici, che è invece il Dio di tutta l’umanità. L’orgoglio nazionale è al centro della religione di Israele.
EBREI
Si tratta di nomadi provenienti dalla steppa e di ribelli in rivolta o di tutte e due le cose insieme. YHWH, il loro Dio dichiara agli Ebrei accampati: “se dunque ascolterete la mia voce e custodirete il mio patto, sarete il mio tesoro fra tutti i popoli; mia è infatti tutta la terra. Voi sarete per me un regno sacerdotale, un popolo santo.
Osea fa risalire anche a lui all’esodo dall’Egitto il rapporto tra Israele e il suo Dio. Afferma Andrè Cagnot: non c’è rapporto fra il Dio nazionale ed il signore dell’universo. Ogni Dio locale di ogni nazione vuole essere il Dio supremo per cui il popolo si ritiene naturalmente al di sopra dei popoli vicini. Ogni popolo ha dichiarato di aver stabilito un patto con il suo Dio. A pag. 28, Andrè Cagnot afferma: “concludere un patto d’alleanza si dice in ebraico, Karat berit (“tagliare” in alleanza). L’espressione non appartiene all’ebraico: compare nel XV° secolo a.c. in una tavoletta cuneiforme di Qatna nella Siria settentrionale. Yhwh è la vecchia nazione semitica del Dio guida di un gruppo umano. Yhwh è il pastore di Israele. (pag. 39) I padiglioni sacri dei beduini servono per comunicare gli oracoli che guidano la marcia della tribù. La storia d’Israele ha secondo Andrè Cagnot il carattere di leggenda (pag. 38) almeno per quanto riguarda l’insediamento in Palestina. La guerra è posta sotto la protezione del Dio nazionale. Numeri XXI,14, fa allusioni a un “libro delle guerre del Signore”, probabilmente una raccolta di racconti epici. (pag. 43) sempre Andrè Cagnot. Gli Ebrei non sono affatto un popolo di pace. Tutto il culto israelitico è tutto per la guerra. (Giudici VI,21) I tabernacoli (e la loro festa) sono capanne di paglia usate dai soldati. Salomone ha fatto del suo Tempio la dimora di Yhwh, il luogo della sua residenza fra gli israeliti. E’ una decisione umana perché Yhwh dimora sulla “nube”. Sempre l’uomo ha deciso che il Dio abiti nell’arca dell’alleanza. (pag. 72,73), Andrè Cagnot: successivamente l’imperialismo di conquista degli Ebrei ha portato alla conclusione che il loro Dio è il Dio dell’universo. Uno dei primi messia fu Ciro, nel 538 a.c. che rende liberi gli ebrei di ritornare in Palestina. Lo studio è assai lungo e quello che ne appare (anche se sarà facilmente contestato) è che solo le aleatorie promesse della “terra promessa” può in qualche maniera giustificare l’aggressione ad una terra che in pratica era persa da duemila anni.Lontano da me l’idea di imporre verità alcuna.

martedì 17 luglio 2007

SARTO PER SIGNORA PIETRO GUGLIOTTA - LEGNANO


IL SARTO PIETRO GUGLIOTTA
Tra i miei ammiratori a Legnano c’era un grande sarto alla moda, il Signor PIETRO GUGLIOTTA. Anche lui fu tra i miei sostenitore e mi foraggiava per l’acquisto di pennelli e colori a tempera, fin da quando frequentavo la prima elementare. Ricordo che andava a comperare i colori ad olio da un simpaticissimo droghiere in Corso Garibaldi, un cento metri prima della chiesa di S.Domenico. Quasi di fronte alla chiesa c’era un negozio che mi entusiasmava: aveva alle pareti quadri con paesaggi che allora mi parevano meravigliosi. Barche e tramonti, case del lago con i portici e via discorrendo. Il sarto Gugliotta, del quale sono entrato in possesso di una foto di un mio ritratto a matita, era uno squisito uomo di alta società. Fra i suoi clienti, c’erano i più bei nomi dell’alta società legnanese. Aveva un grande laboratorio con il parquet di legno e tre tavoloni, lunghi lunghi e larghi. Sopra di essi forbicioni enormi che a fatica riuscivo a prendere in mano. Sui lati più stretti erano infissi degli stiramaniche che venivano girati di qua o di là a seconda della necessità. Dopo un corto corridoio si accedeva ad un salotto di sogno, con divani e poltrone in velluto grigio-azzurro, come sembrano debbano ritornare di moda a distanza di tanti anni. Uno simile, di salotto, l’ho visto in casa di un noto uomo politico in un intervista alla televisione. Specchi alti e girevoli di forma ovale e manichini da donna come quelli di De Chirico e Carrà. Mobili contenitori di stoffe pregiate e riviste alla moda. Questa era la sala prove. Il salotto era entrando in corridoio, sulla destra dopo il lungo e lussuoso bagno e la grande cucina. La sala d’attesa per le signore era assolutamente affascinante. Appena dentro proprio sopra un gran divano, appesi alla parete c’erano due quadroni straordinari. Uno rappresentava delle rose dipinte su velluto marrone e l’altro una visione straordinari di un prato e di una casa di montagna, dipinti in maniera sciolta, libera e affascinante. Il signor Gugliotta raccontava che questo quadro l’aveva comperato prima della guerra, nel ridotto del cinema Legnano. Gli era piaciuto e l’aveva comperato. Raccontava anche che sempre al cinema Legnano aveva visto una mostra di quadri moderni e che aveva chiesto al pittore cosa significassero. Il pittore aveva risposto: “come non capisce? Non vede che c’è dentro questo e quest’altro!” Il sarto allora aveva risposto: “ma io non ci vedo quello che lei vuol rappresentare”. Rispondeva allora il pittore: “io ho rappresentato quello che io ho visto”. Il Gugliotta stette un poco in silenzio per cercare di capire, poi sbottò: ma con quella vista proprio il pittore doveva fare!”Il signor Pietro era amico di mio padre anche perché tutti e due erano siciliani della provincia di Ragusa. Come si usa tutt’ora dalle loro parti, l’onore più grande era quello di fare la barba in casa. Così mio padre si offriva volentieri a questo rito e portava anche me, attratto da una favolosa zuppa inglese, capace di farmi rimanere ad aspettare anche più di un’ora. Grazie al signor Pietro, fino dai primi anni della scuola elementare ho potuto avere pennelli e strumenti di lavoro, tranne la carta. In quel periodo anche il famoso Enzo Pagani mi dava carboncini, gessetti per litografia e carta da disegno già disegnata sul retro. Pagani mi apprezzava e prometteva di interessarsi a me. Tuttavia le cose sono andate in altro modo in quanto la vita ha assunto sempre più atteggiamenti radicali e, subito dopo la fine del liceo, mi sono allontanato da Legnano fino al 1970, anno del mio rientro. A proposito del sarto Gugliotta devo precisare che viveva a Legnano da solo per via della importante clientela locale e ritornava pochi mesi all’anno in Sicilia, dove viveva il resto della famiglia. Qui, da noi, era assistito da una governante a nome Pierina e da un operaio meridionale in tutto simile all’attore Giannini. Questa persona divenne poi un sindacalista e si fece una buona posizione economica.

domenica 15 luglio 2007

LA VALIGIA DI CARTONE-VIAGGIO IN SICILIA

Il 21 luglio 1945, io Pier Andrea Vaccaro compivo sei anni di vita. Mio padre Ignazio era ritornato in maniera rocambolesca dalla guerra qualche mese prima, intorno al 25 aprile e mi ricordo che qualche persona lo aveva riportato di nascosto all’interno di un camioncino, di notte! Mia madre era informata e verso la mezzanotte lo aspettava sull’uscio della porta socchiuso. Tutto era buio ed una piccola torcia elettrica illuminava la scale, una piccola rampa di cinque scalini ammetteva all’amezzato e poi due rampe di dodici scalini portavano alla nostra porta. Si fece tutto in silenzio perché i vicini non si accorgessero del suo arrivo. Io ero sveglio ed i saluti avvenivano a segni perché tutto doveva rimanere segreto, almeno così si sperava. Mio padre era fascista e si temeva per la sua vita perché i partigiani avevano spie ovunque e noi abitavamo alle case popolari di via Carlo Porta 56, dove tra il nostro palazzo e quello vicino, più grande, vivevano duecentosessanta famiglie, quasi tutte di operai, considerati comunisti ed in contatto con i partigiani. La mia attenzione di bambino fu attratta subito da un fucile mitragliatore “Sten” piuttosto piccolo e con il calcio in metallo, appoggiato alla parete di una stanza. La mia curiosità sbottò subito in una domanda: “Quanti uomini hai ucciso?” ma fui subito zittito e non mi fu mai data una risposta. La mamma convinse mio padre a nascondersi sotto il letto matrimoniale e ci fu imposto il silenzio assoluto. Il giorno dopo tutti già sapevano che mio padre era ritornato e stava nascosto sotto il letto. Voleva dire che molti occhi avevano spiato e quindi le precauzioni erano state inutili. Tuttavia non vi fu a Legnano nessuna rappresaglia contro mio padre. Invece l’esaltazione per la fine della guerra aveva portato tutti a far festa e i “rossi” addirittura abbracciavano anche mio padre ex nemico ed ora vivo e vegeto come tutti loro. Alla sera, sul prato di fronte a casa mia, tutti gli abitanti si riunivano per far festa. Tutti quanti brindavano con numerosi fiaschi di vino rosso, mangiavano pane ancora nero con un poco di lardo di maiale e ballavano e cantavano e ridevano ed ognuno era curioso di sapere le avventure degli altri. Era ormai maggio e le sere calde risuonavano di voci allegre e dei giochi dei bambini. C’erano ancora quegli insetti chiamati volgarmente maggiolini o griselle e noi piccoli si faceva a gara a chi ne acchiappava di più. Strette nelle mani, con le zampette facevano solletico e per me era festa. Le lucciole brillavano intermittenti e rischiaravano la notte e tutto il mondo esplodeva di gioia. Chi possedeva una fisarmonica, la suonava e c’era anche qualcuno che tentava di cantare. Soprattutto era un gran fragore di risate: era finito l’incubo. Fino a qualche sera prima, al suonare della sirena, ci si doveva rintanare nelle cantine della casa, chiamate ampollosamente rifugi e le donne cantavano litanie religiose e pregavano in un “latinorum” che aveva una cantilena molto simile ai mantra dei buddisti, per cui i più piccoli si addormentavano, anche per via della loro incoscienza, per cui tutto diventava gioco e divertimento. Solo qualche tempo prima, bisognava tappare le finestre con carta blu e spegnere le luci perché era proibito indicare al nemico in cielo presenze umane o industriali. Tutti conoscevano Pippo l’aereoplano di ricognizione che sorvolava la città e c’era chi affermava che era tedesco e chi americano. Qualcuno lo chiamava l’amico Friz. Solo qualche tempo prima, verso le due di notte, stormi di aerei anglo americani bombardavano per ore ed ore la martoriata città di Milano. Da lontano, noi vedevamo una muraglia di fuoco che si alzava all’orizzonte per tutta la lunghezza di chilometri e chilometri fino a coprire l’orizzonte. In cielo, la contraerea illuminava con forti sciabolate di luce il nemico nella vana speranza di abbatterlo a cannonate. Anche dietro le case popolari, fin verso la strada saronnese c’erano delle postazioni antiaree. Ma il loro fuoco sembrava più mortaretti a festa tanto modesto, era la loro capacità di reazione e le luci ed i razzi sparati in cielo avevano colori diversi e sembravano agli occhi ingenui di mia sorella palloncini colorati. Mia nonna, poveretta, impazziva dalla paura e perdeva ogni ritegno. Avevamo già pronto un piccolo bagaglio a mano per fuggire da casa ed inoltrarci nelle campagne. Si andava spesso dietro a siepi dove ci si accovacciava finchè il rumore dei cannoni e delle bombe non cessassero e poi si ritornava. A volte si andava a casa di contadini nella speranza che li non cadessero le bombe: le donne sempre recitavano il rosario e cantavano litanie. Io mi divertivo come un matto e venivo ripreso a parolacce perché volevo uscire e vedere i fuochi e le esplosioni. Terminato lo spettacolo, con la nonna sottobraccio, perché non era in grado di camminare tanto era la paura, si ritornava a casa e tutto ricominciava come sempre. Legnano, nonostante la presenza di molte industrie e fra queste la Franco Tosi, che era sicuramente un obiettivo militare, non vi fu che qualche sporadico piccolo bombardamento. Ricordo una domenica piena di sole e dal cielo quasi blu, ero nella chiesa dei frati e verso le undici e mezzo di mattina si sentirono cadere tre bombe, ma nessuno si mosse e più tardi si seppe che morirono due persone ed una signora perse un braccio. Più drammatica fu l’esperienza che feci ad Intra, dove bombardarono un traghetto affondato in un tratto di lago molto profondo all’altezza di una grande curva che dai giardini di Villa Taranto portava a Pallanza. Poiché le montagne tutt’intorno brulicavano di partigiani, c’erano frequenti scaramucce fra loro e tedeschi e fascisti. Ricorderò sempre un mattino verso le ore dieci, quando con la nonna ero fermo all’imbarcadero di Intra. Eravamo andati a fare la spesa e la nonna comperava sempre il Corriere della Sera per essere informati sulla guerra in corso. Sotto la tettoia dell’imbarcadero, da cui partivano i traghetti per Laveno, c’era un giornalaio. Ad un tratto vedemmo una colonna di camion e macchine con alto parlanti che avvisavano di stare attenti perché sarebbe giunta una colonna di banditi prigionieri di guerra. C’erano militari tedeschi con il classico elmetto e miliziani fascisti in camicia nera e con il fez col fiocco in testa. Da Pallanza verso la Svizzera veniva avanti una colonna di giovani uomini e qualche donna. Portavano al collo dei cartelli con la scritta banditi. L’alto parlante issato su un camion scoperto, manovrato dal fascista, diceva attenzione, attenzione abbiamo catturato sulle montagne questi quaranta banditi partigiani. Guardateli bene perché li porteremo a Fondotoce dove verranno fucilati. Fecero girare il corteo all’indietro, tolsero i cartelli a quelli che prima erano in testa e li posero al collo di quelli rivolti verso Fondotoce. La nonna e tutte le altre donne vestite di nero commentarono “sono banditi”! e la colonna si avviò verso Suna e Fondotoce. Nel libro dei miei disegni dell’infanzia ho raccontato anche la fuga dalla caserma di Intra dei soldati italiani all’otto settembre del ’43 e dell’assalto che la popolazione affamata ha fatto alla caserma. Mi limito a raccontare qui che anche noi, nonna e nonno, con il carretto a mano, siamo andati un poco in ritardo nella speranza di trovare qualche cosa da mangiare. Passerò a raccontare di Legnano e del ritorno di mio padre dalla guerra. Praticamente la nonna di Sicilia non aveva mai visto noi nipoti. Quindi mio padre desiderava che noi figli si andasse in Sicilia a trovare i parenti. Sicuramente l’incoscienza ed il suo immenso piacere di mostrare i figli alla madre vinse ogni ritegno e convinse la nonna del lago Maggiore a farsi carico di una enorme responsabilità: andare via treno fino in Sicilia a ben mille e quattrocento chilometri di distanza, subito dopo la guerra e con tutta l’Italia distrutta. Quando lo racconto alle persone, nessuno crede alle mie parole e crede che sia tutta una mia fantasia. Nonna Maria aveva paura di mio padre e non osava contraddire il despota. Era una piccola donna del popolo, animata di grande amore verso di noi ma il viaggio più lungo che avesse fatto era quello che da Fondotoce portava a Legnano. Da Fondotoce a Intra c’era uno scassatissimo pulman blu, più simile ad una vaporiera che ad altro, tanto più che in tempo di guerra le auto ed i camion civili viaggiavano con un combustibile a legna bruciato in caldaia all’esterno e quindi marciava più per volontà divina che per il carburante. Comunque, carichi di valige di cartone, verso la fine di giugno, con un caldo terribile ci siamo avviati a piedi fino alla stazione di Legnano e da qui con il treno a Milano. L’avventura era cominciata! Mamma e papà non potevano accompagnarci perché lavoravano ed allora si lavorava anche al sabato. Fino a Milano tutto bene. Da Milano siamo partiti di notte col fresco e nessuno poteva immaginare l’inferno che avremmo dovuto subire per tre giorni e tre notti. Mio padre, che aveva partecipato alla guerra per ben cinque anni, avrebbe dovuto sapere che le ferrovie erano state bombardate e che i tedeschi in ritirata avevano inventato un sistema meccanico montato su rotaie per divellere, distruggere tutta la rete ferroviaria e che i ponti erano stati fatti saltare. Non c’è dubbio che al nord ci si era dati subito da fare per porre rimedio ai danni bellici. Il resto d’Italia era invece un macello. Dappertutto, ovunque si guardasse, c’erano bombe più o meno esplose, carcasse d’aeroplani, avanzi di carri armati bruciati e relitti di ogni genere. Quando andava bene si viaggiava su una linea unica e bisognava che prima passasse un treno e poi l’altro. Gli operai lavoravano con tutta la loro energia a sostituire i binari danneggiati e spesso bisognava attendere in aperta campagna per ore, che si abilitasse una linea di binari per far passare il treno. Le locomotive erano quelle a vapore e sotto le gallerie si moriva soffocati dal fumo e dalla puzza: si entrava puliti e si usciva neri. Il caldo era tremendo ed io, che ero piccolo, ero ospitato sulle ginocchia di qualche passeggero. Le carrozze persero via via che il viaggio proseguiva quell’aspetto umano che si era abituati a pensare. Dalle carrozze con i sedili di legno, si passò ben presto ai carri bestiame. Mancava l’acqua e qualche persona generosa correva a suo rischio e pericolo a riempire qualche bottiglia per noi. La nonna piangeva, la folla era immensa e quasi tutti stavano in piedi, anche aggrappati agli sportelli all’esterno dei vagoni. Molti coraggiosi montavano sul tetto del treno: era una bolgia infernale. Le soste più lunghe erano tormentate dalle mosche. Nessuno sapeva come andare al gabinetto e quando ci si fermava nelle campagne era una corsa fra una bomba ed un aeroplano per espletare i propri bisogni. Tutti sudavano, tuttavia quella marea di persone dimostrava tanta umanità verso quella signora anziana, vestita di nero e smarrita. Qualcuno ci offriva un poco di quello che lui mangiava e tutti cercavano di consolarci. Come al solito io mi divertivo molto ed ero attratto dalle bombe d’ogni dimensione, dalle mitragliatrici abbandonate e dai relitti militari, aerei o carri armati che fossero. L’unico tormento erano per me la sete e il caldo. Una cosa che non dimenticherò mai fu quando si doveva salire sui carri merci o bestiame. Non c’erano assi che favorissero l’ingresso e quindi per fare salire la nonna ci si mettevano più persone. Il dramma si ripeteva per farla scendere. Quando si viaggiava, c’era sufficiente tranquillità tranne che per fare i propri bisogni. Ma pulirsi con che cosa? Ora abbiamo igiene e carta profumata: allora o si adoperava la paglia o le mani. Lascio a voi immaginare cosa succedeva. I maschietti orinavano fuori dall’apertura del carro ed anche io facevo lo stesso. Problematico era per le femmine. Dimentichiamo questi disagi e passiamo a ricordare quello che di buono ricordo. Il peggio è passato. Dalla Calabria in giù si era tornati a viaggiare sulle carrozze dai sedili in legno e tutto sembrava più bello. Quando il treno si fermava, dai finestrini vedevo con grande piacere le donne nei loro costumi antichi che portavano in testa cesti di frutta ed altri cibi. Avevano una straordinaria nobiltà ed i loro costumi coloratissimi sopra una camicia bianca mi entusiasmavano. Penso che abbiano perso molto con l’uniformità dei costumi. Per me il ricordo di quelle donne calabresi con limoni nei cesti o le brocche d’acqua in testa sarà un ricordo indelebile. Qui al nord, tutto era omologato, senza fantasia: le donne anziane vestite tutte di nero con fazzoletti neri in testa erano veramente cosa triste. Impressionante era passare in mezzo a foreste di grandi oliveti. Le persone a bordo di vagoni erano cambiate e mi dava l’impressione che fossero più nobili con i loro vestiti neri e le coppole. Le camice erano bianche, aperte sul collo, senza cravatta. Erano baffuti, neri e parlavano poco. Avevano come bagaglio anche galline e frutta e tutto sommato si viaggiava molto più comodi che non da Firenze a Napoli. Forse in Calabria la guerra era stata meno devastante. Si arrivò finalmente a Villa S.Giovanni ma era sera e non si poteva attraversare lo stretto di Messina. C’era molta gente che doveva andare in Sicilia. Trovammo una persona che ci offrì di ospitarci tutti in una stalla, previo pagamento di una quota. La trattativa non andò per le lunghe. Finimmo in tanti in una stalla buia, senza né aria ne luce. Ci chiuse dentro a chiave e ci promise di venirci ad aprire l’indomani mattina per il giusto imbarco sul traghetto. Anche qui si presentò il problema di come espletare le funzioni fisiologiche. Si stabilì un punto del locale dove i bisogni si sarebbero fatti in un ben determinato mucchio di paglia. Per pulirsi: mistero! Io feci un lungo e profondo sonno e i miei bisogni li feci con disinvoltura visto la mia attrezzatura di maschietto anche se ci furono parolacce di disapprovazione che io non capii affatto. Finalmente arriva il sole, si ritorna a viaggiare e via sul traghetto: una cosa meravigliosa, in mezzo al mare. Giunti a Messina, si cambia treno e finalmente si viaggia lungo la costa fino a Siracusa. Quale magnifico ricordo: piccole spiaggette con barconi a remi da pesca, tutti colorati e in più il mare! Giunti a Siracusa ci accolse zio Pietro Vaccaro, zio di mio padre e con immensa felicità ci ospitò nella sua modesta casa. I figli per campare vendevano sigarette di contrabbando e zio Pietro faceva lo scalpellino. Era alto e pelato: era un ottimo oratore e mi portava spesso con lui. Era comunista e difendeva la causa dei poveri. Mi accompagnava al porto dove troneggiava una nave semi affondata. I bambini nudi si tuffavano nelle acque limpide del porto non ancora inquinato e, così, nudo, facevo anch’io. Verso la fine di luglio, ci avviammo verso Scicli su una littorina: un treno aerodinamico voluto da Mussolini che per mè rappresentò una meraviglia. Giungemmo finalmente a Scicli in una stazioncina linda e colorata di bianco. Qui trovammo Giovannino e sua sorella Angelina. Ci riconobbero subito per via di mia nonna e di noi due bambini. Baci ed abbracci e ci avviammo a piedi verso la casa di Ignazio. Ignazio era un bel giovane, grande mutilato di guerra. Gli mancava una gamba e l’altra era ferita. Aveva altre ferite e rotto i timpani delle orecchie. Era un uomo forte e coraggioso e con la sua invalidità ed il lavoro di impiegato al catasto di Modica, riusciva a mantenere tutta la famiglia, padre compreso. Ricordo con immenso piacere la stradina bianca a scalinate che si inerpicava sulla collina della cittadina fino a una rigogliosa vite che troneggiava ad albero sopra l’ingresso a scalini dell’abitazione. La vite produceva uva meravigliosa con grappoli in grande quantità e dolcissimi. Giovannino e Angelina dormivano per terra per offrirci i loro letti e l’ospitalità fu immensa. Qualche giorno dopo, su un carrettino siciliano, trainato da un asinello, ci portarono in campagna, tra carrubi e olivi, su stradine incorniciate da muretti a secco. Giungemmo ad una fattoria, tipica della Sicilia, detta masseria. Qui abitava la madre di mio padre, nonna Carmela che, per aver sposato in seconde nozze un Occhipinti, poteva contare su un minimo di tranquillità economica. Il vecchio Occhipinti era un avaro straordinario, credo inimmaginabile. Lui mangiava il pollo e a noi offriva le ossa dicendo che erano buone. Nonna Carmela era rassegnata: con quell’odioso vecchio aveva almeno uno straccio di ricovero sul solito pagliericcio. La vita in campagna era di una monotonia estenuante. Il vecchiaccio proibiva alla nonna di darci da mangiare se non delle fave (bollite?) con sopra olio d’oliva crudo. Una roba disgustosa, tale da farmi vomitare. L’acqua era prelevata con un secchio arrugginito da un pozzo in cortile. Io come al solito mi divertivo con tutto e quindi ero addetto a questo servizio. L’acqua era inquinata: c’erano vermi ed altre porcherie. Lo stramaledetto vecchiaccio Occhipinti proibiva di bollirla e diceva che così andava bene. Se non ci fosse stata la santa nonna Maria dal lago Maggiore, noi bambini saremmo morti di fame e di epatite. La nonna Maria, all’alba andava a rubare qualche uovo dal pollaio e di nascosto ce lo faceva bere. Io rubavo delle mandorle e in qualche maniera ci arrangiavamo. Nonostante la mia età, io già sapevo leggere, perché vedendo mia sorella che studiava a voce alta, cercavo di imparare l’alfabeto in stampatello del Corriere della Sera. Ed il vecchiaccio della malora voleva che oltre a baciargli le mani, gli leggessi qualche passo della Gerusalemme liberata o dei paladini di Orlando. Naturalmente io cercavo di evitare e in parte stavo al gioco inventando panzane o per lo più nascondendomi da qualche parte. Lasciavo che fosse la letterata di mia sorella a sostenere il compito di lettrice. Meno male che il vecchio si addormentava presto, dopo poche storie ed io ero così libero di giocare con i maiali. Erano lasciati liberi: c’erano madri con i piccoli e grossi maschi, tutti neri ed io salivo in groppa a loro e questi mi sopportavano. Con loro mangiavo i frutti dei carrubi che erano molto dolci e quindi sono riuscito a sopravvivere. Mia sorella trascorse un mese d’inferno ed accusò l’acqua del pozzo di averle causato mal di fegato. Meno male che un figlio del vecchio Occhipinti era una persona per bene ed ogni tanto attaccava la sua cavallina al calesse e ci portava al mare. Sampieri, Cava d’Aliga ed altre spiagge. Io ero felice perché la mia vivacità era quella di un giovane gattino. Quelle spiagge erano allora completamente deserte e ne porto un bellissimo ricordo. La sabbia scottava sotto il sole bruciante e mi muovevo saltando sulla tela di un ombrello. Dalla sabbia sbucavano fiori bellissimi, gigli di sabbia e piccole piante di vite che producevano enormi grappoli di uva bianca e nera dolcissima. Qualche volta veniva Giovannino con l’asino ed il carretto e faceva anche lui la mia felicità. Il problema era sempre la cara e santa nonna Maria del lago che non si sapeva mai come farla salire e scendere dal carretto. Anche in questa avventura il problema costante era quello di andare al gabinetto: non esisteva carta e bisognava non usare i sassi perché, sotto, potevano esserci le vipere. Normalmente io usavo una manciata di erba. Degli altri non so nulla. Naturalmente si dormiva su pagliericci e di notte c’era la compagnia dei topi che a me non davano nessun fastidio ma terrorizzavano nonna Maria e mia sorella. Finito il mese di campagna, ritornati a Scicli, mi parve di essere tornato alla civiltà. Di questa cittadina contadina mi ricordo il bianco accecante delle strade, delle case e degli straordinari dolci: cubaite, biscotti ricci, torte fatte con la buccia delle arance e nel campo alimentare mi avevano colpito pesciolini piccolissimi che si mangiavano in frittura. A Scicli, dietro una chiesa barocca tutta bianca, in un cortile c’era alla mattina uno straordinario mercato del pesce, anche con enormi pescioni. Uva dolcissima, vino straordinario, fichi normali e d’india: ne feci una tale scorpacciata con il latte, da fare una indigestione. Ricordo anche che nella cittadina le donne facevano la fila dinanzi alle fontanelle pubbliche e dopo aver riempito le brocche di acqua, con mirabile maestria se le ponevano in testa, sopra un piccolo cuscinetto. Quindi ritornavano a casa con apparente tranquillità. Al ritorno a Legnano, Giovannino ed Ignazio vollero regalarci del pecorino siciliano da portare a casa. E qui cominciò una tremenda avventura per via del caldo e del formaggio. Il ritorno è stato uguale all’andata. Le zone d’Italia ancora intatte erano la Sicilia e la Calabria. Gli spettacoli esaltanti erano i medesimi: barconi colorati sulle spiaggette in Sicilia, grandi boschi di olivi giganti in Calabria e costumi bellissimi delle loro donne. Man mano che si saliva nello stivale, ricominciavano i guai: trasbordi su carri merci, lentezze, fermate, difficoltà di ogni genere. In più il gran caldo stava facendo maturare il formaggio pecorino che emanava una puzza violenta assai simile al prodotto naturale che la natura ha previsto come escremento da espellere. Più volte con la nonna si era pensato di buttare via tutto oppure di mangiarlo, questo formaggio così puzzolente. Nonna Maria temeva l’ira di mio padre e preferì sopportare tale micidiale puzza. Il carattere di mio padre era, secondo la definizione dei miei, “nevrastenico”. Si verificava uno strano fenomeno: la gente era sempre in numero eccessivo, faceva di tutto per trovare un posto a sedere vicino a noi ma dopo un poco ci rivolgeva sguardi pieni di chiaro significato ed alla fine si alzava e cercava aria da un’altra parte. Insomma quel formaggio era una fonte di puzza inesauribile. Durante le lunghissime soste necessarie per la riattivazione dei binari e della segnaletica distrutti dalla guerra, io ho cercato di convincere la nonna dell’utilità per tutti quanti di sbarazzarci di quell’orrenda puzza che creava il vuoto, intorno a noi. La nonna si rifiutava però per via del terrore che le scenate violente di mio padre potevano creare. Arrivammo ad un compromesso: si sarebbe mangiato qualche cosa di quell’orrendo formaggio. Avremmo coperto con più roba possibile quella cosa mostruosa ed ogni tanto avremmo aperto la valigia per fare uscire la puzza. I passeggeri ci fissavano con lo sguardo interrogativo e finivano sempre a guardare me con atteggiamento sospettoso: “poverino, non sta bene, l’acqua della Sicilia ha provocato qualche disturbo e mi domandavano se avevo mal di pancia!” Mia sorella era di natura taciturna ed era sempre “malmostosa”, cioè di cattivo umore perché quella vacanza non le era proprio piaciuta. Mia nonna, poverina, non sapeva dove guardare e cercava scuse per giustificare tale lezzo. Più semplicemente io indicavo la valigia di cartone e dicevo: portiamo con noi delle forme di formaggio pecorino siciliano e loro allora cercavano un altro posto. Finalmente si arrivò a Legnano. La valigia fù esposta all’aria sul balcone per alcuni giorni affinché disperdesse quell’orrenda puzza. Bisogna sapere che la valigia non era nostra: ce l’aveva prestata la famiglia Magugliani dello stesso pianerottolo della casa. La valigia era di quella di quattro soldi che si comperavano al mercato. Io avevo consigliato la famiglia di comperarne una nuova da restituire al posto di quella puzzolente. Mia madre nemmeno mi ascoltava: da sempre risparmiava su tutto e non voleva spendere nemmeno una lira per quella valigia. Venne il giorno che la valigia fù restituita: non lo avessimo mai fatto; la reazione dei legittimi proprietari fu violenta. L’accusa fu quella di averci defecato dentro e quindi non la volevano più indietro. Siccome i Magugliani avevano tre figli maschi, questi se la presero con me, accusandomi dell’infamia: “hai cagato nella valigia”! e giù botte da orbi. Io ero piccolo e magro ed ebbi la peggio. Piansi amare lacrime ed inutilmente protestati la mia innocenza. Con tutte e due gli occhi neri e dolorante in tutte le parti del corpo, piansi a tal punto da convincere la mamma a tirar fuori quattro soldi con i quali io e la nonna andammo al mercato a comperare una valigia di cartone uguale a quella prestata. Quando la famiglia Magugliani rientrò in possesso della nuova valigia fu fatta pace almeno tra gli adulti. Non così fra noi bambini: io continuavo ad essere accusato di quell’orrendo misfatto. Si continuò per giorni a picchiarmi finchè mi venne l’idea di convincere la nonna ad offrire alla famiglia avversaria una caciottina di pecorino siciliano. All’inizio gli avversari pensavano che quel formaggio fosse avvelenato. Allora io ne mangiai un bel pezzo per tranquillizzarli e li convinsi ad assaggiarne un poco anche loro. Con molta diffidenza ognuno ne prese una piccola parte e con lentezza lo gustarono, arrivando alla conclusione che era un formaggio gustoso. I bambini però per qualche anno ancora mi accusarono di essere il terrone che cagava nelle valige.“Ul terun vunciun cal chiga n’di valis!”

mercoledì 11 luglio 2007

GESU’ CRISTO LEGGENDA O VERITA’?


Filosofia o religione? Verità o politica?

Questo è il mio pensiero e non voglio imporre niente a nessuno.

L’attuale Papa Ratzinger condanna il relativismo religioso, impone il pensiero unico e punisce ogni libertà differente dalla sua “verità”. Tuttavia egli dimentica che i suoi ragionamenti sono imposizioni che partono da una sua personale convinzione. Forse se ci fosse la possibilità di imporre la santa inquisizione le nostre notti sarebbero nuovamente illuminate dai roghi, come accadeva in passato con i suoi predecessori. Non sono all’altezza per raccontare tutta l’efferatezza praticata in passato dai religiosi. Cosa ne facciamo degli ordini impartiti da Gesù Cristo: “Ama il tuo nemico e chiedi benedizioni per lui!” – Matteo5,43,44,45,46. Voi udiste che fu detto: Amerai il prossimo tuo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli, il quale fa sorgere il sole sui cattivi e sui buoni e manda la pioggia ai giusti e agli ingiusti. Se amate, infatti quelli che vi amano, quale merito avrete? Non fanno forse lo stesso anche i pubblicani?”. Ancora più esplicito ed imperativo l’ordine impartito dal Cristo nel vangelo di Luca 6, 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37, 38.
Levati allora gli occhi sui suoi discepoli, egli diceva:” Beati voi poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi poveri, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete. Beati sarete quando gli uomini vi odieranno, quando vi metteranno al bando e vi oltraggeranno e proscriveranno il vostro nome come infame, a causa del figlio dell’uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché allora sarà grande la vostra ricompensa in cielo; cosi, infatti, i loro padri trattano i profeti. Ma guai a voi, ricchi, perché avete già la vostra consolazione! Guai a voi che ora siete sazi, perché avrete fame! Guai a voi che ora ridete, perché sarete in lutto e piangerete! Guai a voi, se di voi tutti gli uomini dicessero bene! Così, infatti, i loro padri trattavano i falsi profeti. Ma a voi che ascoltate dico: Amate i vostri nemici; fate del bene a quelli che vi odiano, benedite quelli che vi maledicono e pregate per coloro che vi calunniano. A chi ti percuote su una guancia, porgi anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello non impedirgli di toglierti anche la tunica. A chiunque ti chiede, dona; e a chi ti toglie il tuo, non domandare restituzione. E come volete che gli uomini facciano a voi, così fate a loro. Se amate coloro che vi amano, che merito avete? Anche i peccatori, infatti, riamano coloro che li amano. E se fate del bene a coloro che vi fanno del bene, che merito avete? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro dai quali sperate di riavere, quale merito ne avete? Anche i peccatori prestano ai peccatori, per avere altrettanto. Ma voi amate i vostri nemici, beneficate e date in prestito senza sperare ricambio; e grande sarà allora la vostra ricompensa, e sarete figli dell’Altissimo, perché egli è benigno con gli ingrati e i cattivi. Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; vi sarà versata in seno una misura buona, pigiata e scossa e traboccante, poiché con la misura con cui misurate, sarà rimisurato a voi.
Quando mai la Chiesa si è fatta promotrice degli ordini di Cristo? La Chiesa parteggia ed ha sempre parteggiato per i ricchi, nonostante il libro del profeta Isaia, secondo Luca 4, 17-19. E che dire del “Magnificat” di Maria, secondo Luca 1, 46-47-52-53. Allora Maria disse: “L’anima mia magnifica il Signore”…………”Ha deposto i potenti dai troni e innalzato gli umili. Ha saziato di bene gli affamati e i ricchi ha mandato a mani vuote”.
Dove è scritto che la Chiesa debba essere così ricca di oro e lusso? Dove è scritto che i sacerdoti debbano indossare abiti così sfarzosi e costosi? Che significa agli occhi di Cristo tutto il rito religioso? L’unico rito è la spartizione del cibo con i fedeli, non già i ricchi ma i poveri. Già nell’Antico Testamento Dio stesso risponde a qualche profeta che vorrebbe creare una casa per Lui: “Tu vuoi costruire una casa per me? Io farò mille case per te non tu una casa per me!”In un programma televisivo pomeridiano sul primo canale rai dedicato alla propaganda religiosa cattolica, ho visto ed ascoltato una persona molto autorevole che parlando di miracoli affermava più o meno così: “quale più grande miracolo può esserci di quello di creare la ricchezza (economica) dal niente?”. Mi viene spontaneo riandare al vangelo secondo Luca 6, 20-40 Cristo afferma: “Beati voi poveri, perché vostro è il regno dei Dio. Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi che ora piangete, perché riderete….”.
Secondo Luca 10, 3-6 “Andate – Ecco io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Non portate borsa ne bisaccia né sandali,…….Luca 10,9 – in qualunque casa entrerete e sarete accolti, mangiate di ciò che vi sarà presentato; guarite gli infermi che vi si trovano e dite loro: il regno di Dio è a voi vicino….” Secondo Luca 18,22 – “vendi tutto quello che hai e il ricavato dallo ai poveri così avrai un tesoro nei cieli; vedutolo così triste disse: quanto sarà difficile a quelli che hanno ricchezze entrare nel regno di Dio. E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”. Avete mai visto un alto prelato fra i poveri, gli ammalati gli appestati vivere nelle immondizie con loro? Dove vivono i capi del cattolicesimo?. Nei palazzi più lussuosi del mondo, ben guardati e difesi dalle guardie svizzere. Perché coloro che si definiscono “Vicario di Cristo in terra” e “Capo della spiritualità e della cristianità” abitano al Vaticano, vestono e mangiano da “Papi” ed hanno tutte le cure umane che dovrebbero disprezzare?. Luca 6,39-40 riporta questa frase lapidaria: “Egli (Cristo) disse loro anche una parabola: Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno entrambi in un fosso? Non c’è discepolo superiore al maestro, ma ogni discepolo che sia giunto a perfezione sarà pari al suo maestro. E Cristo era forse ricco, ben vestito e scortato da guardie armate? Quale auto blindata era il suo asinello? Siamo sicuri che al Vaticano aleggi lo Spirito Santo di Dio e non invece quello di Satana? Vive forse il Papa in mezzo agli accattoni sui marciapiedi delle strade, coperto di stracci e cartoni o nelle bidonvilles? Chi è dunque costui che si ritiene Cristo in terra? Perché Pio XII ha salvato ottocentomila ebrei nascondendoli nei conventi europei ed ha permesso la morte di milioni di persone? Si dice che lui stesso abbia affermato: “gli ebrei avevano l’oro”. Perché Papa Ratzinger non ha bastonato Bush e Blair e scomunicato i nostri governanti che fanno la guerra?. Dove sta l’amore per il nemico e quali sono le sue benedizioni per gli avversari?. Secondo Marco 16,15-18 “andate in tutto il mondo e predicate il vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, chi invece non crederà sarà condannato. Questi sono I SEGNI che accompagneranno i credenti: nel mio nome scacceranno i demoni, parleranno lingue nuove; prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche mortifera bevanda non gli nuocerà, imporranno le mani ai malati e questi guariranno”. Avete mai visto un prete fare questo? Chi sono allora i preti ed i loro capi? Quando mai Cristo ha chiesto di elevare Chiese fisiche e non spirituali? Quando mai ha ordinato templi ricoperti d’oro e d’argento? Ecco l’accusa degli ebrei contro Cristo. Secondo Marco 14,58 “Noi l’abbiamo udito dire: io distruggerò questo tempio fatto da mani dell’uomo e in tre giorni ne edificherò un altro senza intervento dell’uomo”. Secondo Marco 13,1-2”mentre usciva dal tempio, uno dei suoi discepoli gli disse: vedi tutte queste grandi costruzioni? Non sarà lasciata pietra su pietra, che non sia distrutta”. Secondo Marco 12, 38-40 Diceva ancora nel suo insegnamento: “Guardatevi dagli scribi, che ambiscono passeggiare avvolti in lunghe vesti ed essere salutati sulle piazze; occupare i primi nelle sulle sinagoghe e i primi posti nei conviti, che divorano le case delle vedove e fingono di pregare a lungo: costoro subiranno una più dura condanna”. Secondo Marco 11,25: “E quando starete per mettervi a pregare, perdonate se avete qualcosa contro qualcuno, affinché il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati”. Secondo Marco 11,17-18: “La mia casa sarà chiamata casa di orazione per tutte le genti. Voi, invece, ne avete fatto una spelonca di briganti”. Guardate tutti i luoghi sacri cosa sono attualmente! Là dove ci saranno più persone li ci sarò io, disse Cristo ma parlò anche della ispirazione dello Spirito Santo che avrebbe spinto i suoi seguaci a parlare liberamente. Ora tutti hanno assistito alle messe e personalmente anche alla televisione. Da cinquant’anni i preti hanno detto le stesse cose identiche, con gli stessi atteggiamenti e riti. Quale ispirazione divina può mai esserci in atteggiamenti e preghiere codificate? Dove può apparire la forza dello Spirito Santo se tutti devono dire e fare le stesse identiche cose? Perché tutto deve avvenire con sacerdoti che indossano abiti da sballo in disprezzo alla povertà? Non ha forse detto Cristo che proprio i suoi seguaci avrebbero dovuto provvedere ai poveri? Basta con i riti ed un culto esteriore ed inutile! Finiamola con i titoli quali Santo Padre, Sua Santità, Monsignore! La sofferenza degli animali? Per le bestie senz’anima, che a mio avviso sono tutti i clericali, la bestia deve soffrire perché c’è il peccato originale. Tutti siamo condannati alle fiamme dell’inferno per colpa di Eva. Ma siamo nel duemila ed ancora si deve credere a queste favole? Negli anni cinquanta i preti inchiodavano alla croce i cani vivi per vedere quanto aveva sofferto Gesù Cristo nella croce. In certi oratori i preti si divertono a massacrare a bastonate innocenti maiali! Ma è possibile che i “dottori della legge” credano di imporre l’amore di Cristo con la violenza? Ditemi se dobbiamo ubbidienza a questa gente. Cristo sanava i malati, guariva e resuscitava. Invece loro (i preti) si oppongono alla dolce morte perché dobbiamo pentirci ed essere coscienti fino all’ultimo.
La sofferenza! Per i preti la sofferenza, la tortura, l’agonia deve essere lunga, atroce, continuata perché abbiamo peccato e noi peccatori dobbiamo gioire della più atroce sofferenza!. Ditemi se dobbiamo obbedienza a questa gente!. Cristo sanava i malati, guariva e resuscitava. Il clero si oppone alla morte dolce perché dobbiamo pentirci ed essere coscienti fino all’ultimo!. E l’ipocrisia del clero? Loro non fanno politica però hanno un esercito di politici che militano sotto il nome di democratici più o meno cristiani, tradendo da sempre Gesù Cristo che ha detto:”Date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio”.
I PRETI E LE DONNE!
Le donne sono disprezzate ma completamente sfruttate nei loro lati più deboli da approfittatori in ogni settore delle attività umane, compreso la Chiesa Cattolica che trae beneficio dalla condizione femminile. Difatti, basta guardare la pubblicità e si capisce che il novanta per cento delle proposte di vendita è riservata alle signore. Milioni di donne comprano anche le cose più inutili. Milioni di donne si sentono infelici se non comperano questo o quel prodotto. E la Chiesa? Si è sempre servita dell’enorme numero delle donne che fin dall’inizio hanno sostenuto e praticato questo culto. Questo essere meraviglioso è strumento facile nelle mani dei sacerdoti. Le donne temono da sempre la maledizione dei preti e questi hanno da subito sostituito il culto del Crocefisso con quello di sua madre: la Madonna è diventata fin da subito la “madre di Dio” e le donne si sentono più gratificate ad adorare una di loro, addirittura più grande di Cristo! Costantino, l’ultimo dei grandi imperatori romani, per ragioni politiche, sotto la spinta della madre Elena e dell’enorme esercito femminile ha deciso di trasformare l’impero romano in un immenso gineceo orante: La Chiesa Cattolica Romana. I preti hanno sostituito gli imperatori e nel 1500 avevano la proprietà di tutta la terra e di tutto il mondo allora conosciuto. Quanto poco Gesù Cristo c’era e quanta avidità di potere penso che tutti lo sappiano. I preti facevano soldi con la vendita delle indulgenze e con il commercio delle reliquie. I popoli erano ignoranti e superstiziosi e gli affari andavano a gonfie vele per Roma. In seguito Martin Lutero ha convinto certi principi che la chiesa di Roma non era affatto la sede del Cristo in terra e qualcuno incominciò a ribellarsi. Fu un massacro: i preti di Roma ne combinarono più di quanto l’immaginazione delle pie donne possa immaginare. Bollirono in acqua o in olio, squartarono, torturarono, impiccarono, crocifissero moltitudini di persone: tutto per mantenere le proprie immense ricchezze ed il potere temporale nel mondo intero. Ancora oggi la Chiesa è il capitalista più ricco del mondo e si allea con gli ebrei che prima condannava. Per capire il successo della Chiesa Cattolica Romana bisognerebbe capire le donne: ben il settanta per cento delle donne finanziano in modo diverso il clero. Gli uomini o sono mammoni e sono interessati e con gli industriali e i banchieri fanno grossi regali ai preti per essere liberi di sfruttare, schiavizzare il lavoro. Le donne vogliono peccare ma essere ugualmente sante e sono convinte che i Santi e la Madonna sono li apposta per accontentarle. Non c’è donna che abbia mai letto il vangelo o abbia capito la volontà del Cristo ma questo è quello che i preti vogliono: un esercito di pecore che belano preghiere e danno soldi. I maschi sono più difficili. Come far fuori i maschi? Naturalmente con le guerre: le sante guerre: le sante guerre che una volta erano indette per il Santo Sepolcro ed ora per la terra Santa da regalare agli ebrei visto che il loro Dio l’aveva promessa. Oggi poi dicono che le guerre si fanno per liberare le donne arabe che ora nascondono le loro attraenti sensualità e l’Occidente uccide e massacra per impadronirsi del petrolio ma per il cervello femminile è per promettere anche alle donne arabe di essere licenziose, esibizioniste e spudorate come molte occidentali che realmente hanno superato i limiti della decenza. Meno uomini ci sono, più i preti possono comandare. Ma chi sono i preti? Non certamente i seguaci di Cristo! Le donne sono le vere protagoniste della politica e della società di oggi! Nel 1945/46 c’erano sette donne per ogni uomo. Oggi le donne vivono in media più degli uomini e in Italia alle ultime votazioni c’erano quattro milioni e duecentomila donne in più rispetto agli uomini. E’ evidente che il partito che possiede le donne vince. La democrazia non è un sistema politico basato sulla giustizia e l’equità. Basta convincere le donne che tutti i loro sogni saranno esauditi e la vittoria è assicurata. Così in America ha vinto il partito della guerra e delle armi e da noi vincerà quello che prometterà lusso e bella vita. Di nuovo Democrazia Cristiana! Le donne ancora oggi sono molto superstiziose. Sono disposte a tutto per evitare le maledizioni e da sempre temono i preti (timor di Dio) che da sempre ricordano la “maledizione del fico”. Le donne sono schiave dei preti e i preti sono schiavi dei ricchi e dei potenti.
Cominciando da Platone, dai Greci, dagli Ebrei per finire al nostro clero attuale le donne servivano e servono tenendole sempre in disparte ma speculando sul loro numero e perciò sfruttando la loro utilità. Oggi gli Stati Uniti d’America sono influenzati dal potere economico e i nostri politici sono influenzati dagli Stati Uniti d’America. Quale soluzione è possibile? Un vero miracolo che ci liberi dai preti, dai banchieri, dal denaro.
Secondo Marco 8,33-37
Egli però, voltandosi a guardare i suoi discepoli, sgridò Pietro e gli disse:”va via da me, Satana!. Perché tu pensi non secondo Dio, ma secondo gli uomini” E chiamata a se la folla con i suoi discepoli disse loro “chi vuol venire dietro di me rinunzi a se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Poiché chi vuol salvare la sua vita, la perderà, chi invece perderà la sua vita, per causa mia e del vangelo, la salverà. Che giova, infatti, all’uomo guadagnare il mondo intero se perde l’anima sua? Poiché che cosa potrà dare l’uomo in cambio dell’anima sua? Chi poi si sarà vergognato di me e delle mie parole in seno a questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui, quando verrà nella gloria del Padre suo con gli angeli santi”. Secondo Marco 7,6 – 8: “ha ben profetizzato Isaia di voi ipocriti, come sta scritto: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Vano è il culto che mi rendono, insegnando dottrine, che sono precetti umani. Trascurando, infatti il comandamento di Dio, vi attaccate alla tradizione degli uomini (come vuole Papa Ratzinger). No dunque alla tradizione: si invece alla Santa ispirazione. Il Vaticano è sede dello Spirito di Dio o della politica del mondo? L’unica Chiesa per me è quella di S.Francesco e non quella dei Borgia fino ad ora! E’ evidente che una Chiesa simile a quella di S.Francesco dovrebbe rinunciare a tutte le richieste dell’attuale Chiesa.
Da madre terra a Madonna Madre di Dio. Nel 431 si svolse ad Efeso, antica città dell’Asia minore, sulla costa Egea della Turchia, il concilio di Celestino Primo che proclamò Maria madre di Cristo vero Dio e vero uomo. Maria fu innalzata da donna a madre di Dio e prese il posto della Dea Madre Terra allora venerata. Tuttavia Cristo ha negato valore alla madre e ai suoi parenti in due affermazioni del vangelo. Secondo Marco 3,33-35:”Ecco tua madre e i tuoi fratelli sono la fuori che ti cercano” ma egli rispose loro: “chi è mia madre e chi sono i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà di Dio, questi mi è sorella e madre”.
Si deve credere al Papa?
Secondo Luca 18,14 “Ebbene, io vi dico che costui discese giustificato a casa sua, a differenza di quello; perché chi si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato”. Secondo Luca 9,58 “ma Gesù gli rispose. Le volpi hanno tane e gli uccelli dell’aria i nidi, ma il figlio dell’uomo non ha dove posare il capo”. Altro che il lusso sfrenato del Vaticano!. Secondo Marco9,35-36 “Chi vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e di tutti il servitore”. Secondo Matteo 20,26-28 “chi di voi vorrà diventare grande, sia vostro servo; e chi tra voi vorrà essere primo, sia vostro schiavo, su l’esempio del figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”. Agli amici degli Ebrei: secondo Matteo 27,25 e tutto il popolo rispose: “il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli!”. Nessuna sovranità terrena. Povertà e servizio ai poveri ed agli altri……
Secondo Matteo 19, 29: “ e chiunque avrà lasciato case o fratelli o sorelle, o padre o madre o figli o campi per amore del mio nome, riceverà il centuplo ed erediterà la vita eterna. Molti, però, che erano i primi, saranno ultimi, e gli ultimi i primi.
Chiesa: non significa come quasi tutti credono mura e templi. Chiesa significa comunità dove i più ricchi devono dare ai più poveri secondo le loro esigenze. Chi è il più grande, chi è il Papa? Secondo Luca 22,17-27 “poi prese un calice, rese grazie e disse: “prendete e dividetelo tra voi; perché io vi dico che ormai non berrò più del frutto della vite finchè non sia venuto il regno di Dio”. Poi prese del pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: “questo è il mio corpo, che sarà dato a voi; fate questo in mio ricordo”. Similmente, dopo la cena prese il calice e disse: “questo calice è il nuovo patto (sancito) nel mio sangue che per voi verrà versato. Ma ecco, la mano di colui che mi tradisce è con me sulla tavola! Il Figlio dell’uomo se ne va, come è stato decretato ma guai a quell’uomo per mezzo del quale sarà tradito!”. E quelli cominciarono a chiedersi a vicenda chi di loro avrebbe fatto questo. Nacque poi tra loro una contesa: chi di essi fosse il maggiore. Gesù disse: “I re delle nazioni le signoreggiano e coloro che hanno autorità su di esse si fanno chiamare benefattori. Non così voi; anzi il maggiore tra voi si comporti come il più giovane, e chi comanda come chi serve. Chi infatti, è più grande: chi siede a mensa o chi serve? Non è forse chi siede a mensa? Eppure io sono in mezzo a voi come colui che serve!.

LE DONNE PER GESU’ CRISTO

Gli ebrei disprezzavano le donne. Antico testamento vedi testimonianze e prove del veleno. Dai vangeli apocrifi: gli apostoli rimproverano Gesù Cristo perché ama Maria Maddalena e la bacia sulla bocca.Gesù risponde: domandatevi invece perché mai Maria Maddalena si merita più amore di voi!.
Si attribuisce la formazione di Gesù Cristo alla setta degli esseni. Il rigore di Gesù Cristo per predicare il comunismo religioso può assomigliare alle regole rigide degli esseni. Ma gli esseni odiavano le donne perché da esse nasceva la vita e per molte sette religiose e filosofiche era frutto del diavolo. Per molti religiosi e filosofi il Dio degli Ebrei era il demonio. La vita imprigionava l’anima che dopo la morte anelava ricongiungersi al vero Dio che risentiva tutta l’influenza del grande Platone. Da Dio emanavano gli “eoni” che dopo la morte ritornavano liberi a Dio. La Chiesa Cattolica ha derubato i contenuti di gran parte dei vangeli apocrifi ed ha proclamato veri soli i quattro ufficiali. Ma è da questi che si capisce che Cristo amava le donne e le donne erano con lui nella predicazione, non già come serve. Quindi si al sacerdozio femminile. Tutti gli apostoli della prima ora erano sposati tranne S.Paolo. Quindi i riferimenti espliciti a rinunciare ai favoritismi verso i familiari e figli e sorelle o fratelli (nepotismo) non significa che i sacerdoti non possano essere sposati. Si al matrimonio dei preti, no alla tradizione imposta dagli uomini nemici delle donne. Nessuna divisa, uniforme. Tutti come tutti fra tutti. Nessuno sopra gli altri. Solo le parole di Cristo come autorità e guida. Libertà e amore! Mai più roghi né guerre sante. Trasformiamo le armi in strumento di lavoro. Basta con la tradizione frutto degli uomini. Si attribuisce il tradimento a Giuda ma anche Pietro subito dopo ha creato una chiesa di uomini e non la casa di Dio.
Preti donne. No alla tradizione puramente umana del Vaticano. Si ai preti sposati. Via tutti gli orpelli che i preti indossano. Cristo si è sempre definito “il figlio dell’uomo” vestiva da uomo fra gli uomini. La regalità gli veniva dai miracoli.
Secondo Marco 10, 6-7 “Dio li fece maschio e femmina. Per questo l’uomo abbandonerà il padre suo e la madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola. Perciò no ai Dico. Gesù Cristo vuole giustizia sociale e niente culto. Spartire il pane e il vino in memoria di se come atto reale. Dove trovare Cristo? La dove ci sono i poveri, gli emarginati, gli ammalati, tutti quelli che per colpa degli uomini soffrono. Dio non c’è nelle Chiese e nella maggior parte del clero. Fra i ricchi e i potenti, signori della terra c’è Satana e le sue legioni. E a Roma ?? Anche nell’Antico testamento il Dio degli Ebrei afferma più volte: “non voglio sacrifici ma carità!.
CATTOLICESIMO E DONNE
Papa Luciani, nel suo breve pontificato, ha onestamente espresso il parere della Chiesa sulle donne: “cosa volete che interessi alle donne il problema teologico; alle donne interessa sapere che loro vogliono bene alla Madonna e la Madonna vuole loro bene!” Questa è la sostanza: dall’alto della massa dei fedeli viene imposto un culto, quello della Madonna.
La Chiesa cattolica è poco Cristiana e molto ebraica. San Pietro rimproverava a Gesù Cristo il fatto di essersi intrattenuto a parlare con una donna e afferma che le donne non sono degne di entrare nel regno di Dio. Eppure in Giovanni 20,16-17 Gesù affida ad una donna il messaggio della sua Resurrezione.
Giovanni 4,27
Nel frattempo tornarono i suoi discepoli e si meravigliarono che lui parlasse con una donna.
Luca 11,52
Guai a voi, dottori della Legge (teologi), che avete usurpato la chiave della Scienza! Voi non siete entrati e lo avete impedito a coloro che volevano entrare!
Marco 16,9
Gesù apparve prima a Maria Maddalena
A proposito di chi sarà il maggiore fra gli apostologi ripetiamo l’affermazione secondo Luca 9,48 poiché colui che è il più piccolo, questi è grande. (altro che Principi della Chiesa)!
La Chiesa cattolica impedisce tuttora alle donne il sacerdozio, nonostante l’apertura di Cristo nei loro confronti.

L’ORIGINE TEOLOGICA DI GRAN PARTE DELLE RELIGIONI E LORO COMPLICANZE!
Tutto risale alla filosofia di Platone: grande intelligenza ma senza l’apporto della scienza. Quindi il prodotto è pura fantasia. Ben più concreto fu Democrito, con la sua teoria atomica: non fu mai ascoltato.
Veniamo a Platone. Empireo: mondo superiore, luogo per eccellenza ove risiede il vero Dio. Tutto inizia da questo unico Dio. Da lui emanavano Eoni. Man mano che essi si allontanavano da Dio diventavano sempre più imperfetti. Quando questi ultimi, chiamati “anima” cadono nella materia, vengono forgiati dal Demiurgo (lo scultore). Si tratta di un “eone” inferiore, l’Arconte chiamato anche Diavolo, lo scultore che racchiude l’anima nelle forme di vita imperfette che vediamo. Quando l’uomo muore, l’anima eone ritorna a congiungersi a Dio nell’Empireo, secondo i meriti altrimenti vaga sulla terra come fantasma. Da qui il concetto di immortalità dell’anima. Prima di Cristo, Alessandro Magno aveva creato una splendida città in Egitto. Alessandria d’Egitto. Qui, oltre alla più grande biblioteca del mondo, viveva la maggior parte dell’intelligenza del mondo antico. Greci Egiziani, Etiopi, Ebrei ed altri popoli formarono qui i loro intellettuali. Il resto lo fece la solitudine nel deserto. Secondo me, Gesù Cristo ebbe una formazione intellettuale di tipo Alessandrino: filosofia Gnostica. Allora si giustifica perché i miracolati non dovessero diffondere la notizia. Si trattava all’inizio di una setta destinata ad esplodere poi alla grande. Gesù Cristo era vero Ebreo, vero conoscitore della filosofia di Platone e formato alla scuola degli Ebrei, rabbino lui stesso. Da vari vangeli appare chiaro che il Padre Celeste cui fa riferimento Gesù Cristo è il Dio di Platone. Gli Ebrei avevano ed hanno per Padre Celeste il platoniano demiurgo Javhè. La conversione degli Ebrei doveva avvenire per convincimento a macchia d’olio ed i miracoli erano l’elemento di conferma delle sue argomentazioni. La prima conversione era riservata agli ebrei e a loro si presentava secondo le profezie in particolare di Elia. Tuttavia egli accettò fino in fondo il suo destino ma ebbe moti di ribellione contro i suoi Ebrei. Considerandoli figli del Demiurgo parlava loro invece del Dio superiore ed unico, il Dio platonico. In più occasioni alla fine non esitò a chiamare Javhè il diavolo e gli ebrei figli del Diavolo.
Secondo Giovanni 8, 39-59 replicò Gesù “Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, uomo che vi ha detto la verità, quale l’ho udita da Dio. Abramo questo non lo ha fatto. Voi fate le opere del Padre vostro”. Gli risposero:”noi non siamo nati da adulterio; abbiamo un solo Padre, Dio”. Replicò Gesù:”se Dio fosse Padre vostro, amereste anche me, perché io sono uscito e venuto da Dio: non sono venuto, da me stesso, ma è lui che mi ha mandato. Perché non capite il mio linguaggio? Solo perché non potete udire la mia parola! Voi avete per Padre il diavolo e volete soddisfare i desideri del Padre vostro. Egli fu omicida fin dal principio e non perseverò nella verità, perché non c’era verità in lui. Quando egli mentisce, parla del suo, perché è bugiardo e padre di menzogna. A me, invece, non credete, perché io dico la verità…………….. Voi non siete da Dio. Voi non lo ascoltate perché non siete da Dio”…………. E Gesù: “se io glorifico me stesso, la mia gloria è nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, di cui voi dite: è Dio nostro, e non lo conoscete. Io, si, lo conosco! E se dicessi di non conoscerlo, sarei bugiardo come voi, ma io lo conosco e osservo la sua parola…….
“In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse nato, io sono”.
Purtroppo la Chiesa cattolica è più ebrea che cristiana!

Matteo 10,8-10

Ai seguaci:
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. Non portate oro, né argento né rame nelle vostre cinture; non portate bisaccia da viaggio né due tuniche, né sandali, né bastone: guarite gli infermi, resuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demoni.

Matteo 12,7 Misericordia non culto!

Misericordia voglio e non sacrificio….


Matteo 12,30
Chi non è con me è contro di me; e chi non raccoglie con me disperde.

Matteo 17,6
Chiunque scandalizzasse uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa una macina da somaro e fosse precipitato nel profondo del mare.

Matteo 26,52
“Riponi la spada nel fodero, perché tutti quelli che useranno la spada di spada periranno”

GESU CRISTO: MITO O REALTA’

In duemila anni nonostante quello che i preti chiamano la Chiesa di Dio, non c’è stato un reale miglioramento sociale. Chi più ha, più comanda, ordina, pretende. Quando verrà il Regno di Dio? Sarà giustizia? Eguaglianza? Aspettiamo il futuro!.

Secondo Matteo 11,20-24 Condanna delle città di Israele
Secondo Matteo 23,33 – 34 – 35 Ricada su di voi (ebrei) tutto il sangue innocente sparso sopra la terra……..tutte queste cose ricadranno sulla presente generazione fino a che non diciate: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!.
Secondo Matteo 23,1 – 44 …….la distruzione di Israele e l’avvento del Figlio dell’Uomo. Nessuno lo sa tranne il Padre.
Secondo Luca 10,17-2 20………….Ecco, vi ho dato potere di calpestare serpenti e scorpioni ed ogni forza del nemico (diavolo), e niente potrà nuocervi.
Secondo Luca 11, 43-47Guai a voi, farisei che amate………………..Guai a voi dottori della legge(teologi) Secondo Luca 12, 11-12 Lo Spirito Santo vi ispirerà le parole……….(non i dottori della legge) Secondo Luca 12,33 Vendete i vostri beni e dateli in elemosina………….Secondo Luca 13,35 Maledizione degli ebrei finchè non diranno: Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”. Secondo Luca 14.10-15………..Quando dai un ricevimento, invita i poveri, storpi, zoppi e ciechi; e sarai beato, perché essi non hanno modo di ricambiarti; ti sarà infatti, ricompensato alla resurrezione dei giusti. Secondo Luca 16,9 Fatevi degli amici con la ricchezza iniqua, affinché quando essa verrà a mancare, vi accolga nei tabernacoli eterni. Secondo Luca 21,1-36 La distruzione di Israele…………..allora il Regno di Dio è vicino. Finchè non vi sarà la conversione al cristianesimo degli ebrei, rimarrà la maledizione conto Israele (e contro gli alleati?) L’avvento del Regno di Dio sarà occasione di due avvenimenti: o la conversione di Israele o la distruzione di Israele. Gesù Cristo era venuto per salvare il popolo di Israele ma questo si è rivoltato contro di lui (nemo profeta in patria sua) e quindi la salvezza l’ha riversata su tutti gli altri popoli. Non c’è nemico peggiore della propria gente e non c’è maledizione peggiore se non per chi lo ha tradito.

PERCHE’ GESU’ CRISTO ERA UNO GNOSTICO ALESSANDRINO

Gli antichi ebrei ed anche gli attuali non credevano e non credono ad una vita dopo la morte come ritorno al Padre sotto forma di anima e di spirito. Gli ebrei, ancora oggi, pensano di ritornare in vita, carne ed ossa, solo loro, perché popolo prediletto da Dio. Gli gnostici hanno prodotto una sintesi fra il Platonismo e l’ispirazione del tutto originale di Gesù Cristo. Anima e spirito erano patrimonio di filosofie greche mente la trasmigrazione delle anime era cultura orientale ed anche degli antichi Germani guerrieri. Gesù Cristo invece diceva come Platone: farò ritornare maschio anche la femmina, secondo i vangeli gnostici.


IL DIVINO NEL VANGELO
Oltre alla filosofia, più o meno accettabile, quello che appare straordinario, divino è l’amore per il nemico ed è quasi impossibile accettare di dividere tutto con gli altri. Difatti, oggi sappiamo dalla genetica che ci sono persone nate per la Santità ma altre con una genetica egoista e delinquenziale. Il Vaticano non ha mai praticato in realtà il vangelo. Ha trasformato la volontà del Cristo in un culto sterile, del tutto umano. Dov’è Dio? Tra i preti?
L’ubbidienza deve essere riservata solo a Gesù Cristo e come i Protestanti ognuno deve rileggere le sacre scritture ed essere fedele ad esse.
Ricordo che Calvino affermava che Dio manifestava la sua potenza dando a qualcuno la possibilità di fare soldi (capitalismo) ma con il compito di distribuire tutta la ricchezza fra i membri della Chiesa (visibile).
LA GNOSI – secondo il “Manuale di storia delle religioni” edito nel 1998, Gius.La Terza & figli – Edizioni Mondolibri S.p.a. – pag. 273. Si parla della prima forma storicamente compiuta documentata a partire dal 1° e il 2° secolo D.C. Tuttavia io sono assolutamente convinto che Cristo o per intuizione o per antecedenti conoscenze fosse essenzialmente uno gnostico. Riporto una piccola parte pubblicata sul mito gnostico da pagg. 274 a pagg.275.

IL MITO GNOSTICO
La gnosi dello gnosticismo ha per oggetto quella che lo gnostico considera la vera realtà spirituale dell’uomo: il Sé ontologico, reale, consostanziale con la stessa sostanza divina. Trasmettendo da un rivelatore/salvatore e garantita da una particolare tradizione esoterica, questa conoscenza di per sé salva chi la riceve. Sovente questa illuminazione/rivelazione si accompagna a una didascalia o istruzione, mediante cui l’adepto è iniziato ai misteri della gnosi e che si fonda sulla comunicazione esoterica di un racconto mitico, il quale ha lo scopo di rispondere agli interrogativi esistenziali dello gnostico. Questi ultimi sono legati a una concezione pessimistica del mondo e del suo creatore, il demiurgo o artefice divino (evidente ripresa dell’artefice divino del Timeo platonico, ma insieme rilettura negativa del Dio creatore dell’Antico Testamento), considerato un dio ignorante o malvagio opposto al Dio buono assolutamente trascendente, sconosciuto e inconoscibile se non mediante la rivelazione della gnosi.Sempre pronto a rinnegare il mio scritto purchè mi si dimostri che io sbaglio.