lunedì 7 aprile 2014

COME SONO DIVENTATO PITTORE

La mia famiglia era ingenua e di arte non capiva nulla. Per padre e madre il pittore significava morto di fame, fallito. Non intendevano sacrificarsi per poi assistere ad un colossale fallimento per il figlio. Loro si sacrificavano perche’ il figlio avesse un titolo di studio che garantisse lavoro eterno e sicuro, con stipendio fisso e certo. Tutto il contrario di quello che la tradizione voleva che il pittore fosse una vera catastrofe: un povero Cristo senza alcuna sicurezza economica. Mi obbligarono a frequentare il liceo scientifico il cui preside mi fece fare delle mostre personali nell’ambito della scuola. Sempre nei ritagli di tempo dipingevo. Finito il liceo fui obbligato a cercarmi un lavoro. Passarono anni in una inutile ricerca . Lavoravo per un certo periodo di tempo saltuario e solo piu’ tardi entrai a far parte di una grande azienda e riuscii addirittura a sposarmi. Il lavoro era sempre incerto finche’ mia moglie mi convinse a dedicarmi per sempre con estremo ritardo alla pittura: fu la mia salvezza. Fra i quadri dipinti nei ritagli di tempo libero voglio ricordare un grande arlecchino che tutt’ora conservo appeso al muro della mia abitazione. Il dipinto venne effettuato su una tela di sacco perche’ i miei negavano i soldi necessari all’acquisto del materiale necessario per dipingere. Cioè una vera tela. Mio padre mi negava i soldi necessari all’acquisto dei colori e mi costringeva a farmi i colori con olio di lino cotto e polveri colorate utili ad imbiancare i muri di casa. Se devo la mia salvezza la devo solo alla santa di mia moglie Marisa.

domenica 6 aprile 2014

DISEGNI DELLA MIA INFANZIA

1 -La pantera nera. Da un fumetto il ritratto della pantera nera. 2 - Il topino! Pazienza non tollerare i grossi topi ma i piccoli e bianchi non fanno alcun male: cercano solo di mangiare! 3 - Camminare sulle mani. Da un libro ho tratto questa immagine! 4 - Testa di leone! Sempre tratto da un libro, superba opera di DIO! Perche’ ucciderlo? 5 - Arlecchino colorato! Derivato dalle maschere di carnevale!

sabato 5 aprile 2014

RES NULLIUS, CIOE' COSE DI NESSUNA PROPRIETA'

Questo e’ il principio della libera caccia agli animali in liberta’. Si tratta secondo me di un grossolano errore. Se e’ vero che DIO e’ il creatore di tutto cio’ che esiste anche gli animali liberi e senza padroni umani sono figli e quindi proprieta’ di DIO. Quindi non vale il detto latino della libera caccia agli animali di nessuna proprieta’; di conseguenza e’ reato cacciare ed uccidere gli animali in liberta’! Perche’ sono figli di DIO.

mercoledì 2 aprile 2014

DISEGNI DELLA MIA INFANZIA

Lotta fra potenti. Non sapendo come rappresentare l’eterna lotta fra potenti, ho pensato che l’aquila ed il leone fossero due combattenti agguerriti. Chi sara’ il vincitore? A mio avviso nessuno dei due perche’ entrambi dotati di armi micidiali! Incontro con la vita. Mi e’ sempre piaciuta la folla che da l’impressione della vita, della gioia del vivere. I miei ricordi sono lontani ma ancora mi pare di rivedere i carabinieri in alta tenuta che passeggiavano lungo il lago. Posso sbagliarmi ma questi sono ricordi fissi nella mente. Evviva la gente! Come l’umanita’. Non sapendo come rappresentare lo sfruttamento umano e della natura ho pensato alla scrofa. Perche’ mai alla scrofa? Semplicemente perche’ questo animale e ‘ generoso nella produzione di figli Destinati poi al macello. La scrofa e’ per me l’umanita’ che produce figli che poi vengono sfruttati sia nel lavoro sia nelle guerre ed in fine la stessa madre viene uccisa.! Preparati alla morte! La vanita’maschile fa si che gli abbigliamenti militari fin dall’antichita’ diano orgoglio al maschio che poi andra’ a morire in battaglia: orgoglio e morte!

martedì 1 aprile 2014

DISEGNI DELLA MIA INFANZIA!

Chiunque avesse avuto un bambino capace di disegnare avrebbe gridato al miracolo. I miei consideravano questa mia naturale tendenza come una disgrazia: tempo perso, roba inutile, distrazione dallo studio e via discorrendo. Nella realta’ sono persino ripudiato come figlio.