domenica 26 settembre 2010

BUSTO ARSIZIO MOSTRA PERSONALE DAL 3 OTTOBRE AL 31 OTTOBRE


COMUNICATO STAMPA


Il pittore ANDREA VACCARO inaugura Il 3 ottobre 2010 alle ore 16 una sua mostra personale nella sala delle esposizioni del cortiletto della Basilica di Santa Maria a Busto Arsizio.

Tra opere di diverso periodo oltre ad opere astratte e figure vi saranno anche dipinti sulla Francia e Venezia di notte. E’ un’occasione per perfezionare la sua conoscenza e liberamente discutere dell’arte di oggi. Cosa si intende oggi per arte e a quale tipo di arte intende Vaccaro.

Il “ritorno all’umano è la corrente che il pittore intende diffondere uscendo dal conformismo imperante e volendo creare opere a vantaggio dell’umanità. Non più arte di protesta contro ma un arte “consolatoria” che aiuti a vivere. Nessun concettualismo schizofrenico ma libera espressione di sensibilità insita in ogni uomo e donna non condizionati dalla politica.

La mostra terminerà il 31 ottobre 2010

Orari: da martedì a venerdi 16.30 – 19.00
Sabato e festivi 10.30 12.30 - 16.30 19.30
Lunedì chiuso
Per informazioni: 349 3149388
www.pittoreandreavaccaro.com
e-mail:artistavaccaroandrea@libero.it

venerdì 24 settembre 2010

ANNO ZERO DI GIOVEDI 23 SETTEMBRE - CONFERMA DELLE SCIOCCHINERIE FEMMINILI

Pare che tutte le fanciulle del PDL siano molto carine ma nella loro bella scatola cranica c’è un labirinto per cui il loro ragionamento smarrisce la strada per arrivare al capolinea della verità. Cosa ha promesso il presidente del consiglio, capo regale del PDL? Oppure sono accecate dalla sua fulgida bellezza per cui diventeranno pazze come per Rodolfo Valentino. Per quest’attore alcune si sono suicidate. Spero che le donne del PDL rinsaviscano e si salvino!

mercoledì 22 settembre 2010

POLITICA - BALLARO'

Durante la trasmissione di ieri 21 settembre sono emersi tre fatti molto importanti. 1° il presidente del consiglio può fare quello che vuole fregandosene di tutte le norme della costituzione italiana, 2° gli eletti in un partito con i voti per un certo programma possono passare ai partiti e programmi diversi. Non è tradimento questo? Qualche anno fa si diceva che questo non era possibile ma per gli interessi personali dell’Onorevole Silvio Berlusconi questo si può fare. Voi che ne dite?, 3° i sondaggi per Berlusconi sono fatti e pagati in maniera accorta perché le risposte siano sempre un’ovazione. Infatti altre istituzioni per i sondaggi lo pongono fra gli ultimi posti del gradimento popolare. Ma un arrogante signora del PDL affermava che i sondaggi contro Berlusconi erano sbagliati e i sondaggi giusti sono solo quelli fatti ad arte da Berlusconi. A mio avviso, le femmine che circondano Berlusconi sono anche belle ma ostinate e pronte a negare ogni evidenza. Mentre l’Italia va a rotoli e siamo ridotti ad avere ambasciate per l’Europa nei paesi africani, altre democrazie hanno il diritto di trattare con le nazioni più importanti. Su questo punto la bella signora bionda e cocciuta ha bofonchiato qualche cosa che non ho capito. Ecco perché ci sono tante signore nelle file di Berlusconi. Sono sfegatate ed ottuse!

martedì 21 settembre 2010

POLITICA: BOSSI COME UN PICCOLO MASANIELLO

Confidare sulle promesse dei miliardari ambiziosi e potenti significa mettersi un cappio al collo ed essere impiccato come l’ingenuo Masaniello. Bossi confida tutto in maniera irragionevole in Berlusconi e già ha ricevuto dal Capo dello Stato un “calcio nelle palle” ed una seria minaccia. Bossi sbaglia di grosso nel confidare in un ricco (piduista e mafioso, come viene descritto dagli avversari!) per ottenere un miglioramento sostanziale per la Padania. Bossi non è psicologo e forse la malattia gli ha tolto la facoltà del giudizio. In dialetto milanese si direbbe “bauscia” destinato a portare disastri alla Padania. Per Bossi l’unica via è quella di far mancare la fiducia a Berlusconi. Se non lo farà, la Padania non avrà più alcuna speranza per il suo riscatto! In questo modo, anche la sinistra prenderà in esame la Lega. La sinistra ha bisogno di una forte maggioranza che la Lega può garantire. Così il Capo dello Stato dovrà rivedere le sue minacce e il suo giudizio sulla Lega. Questo è un momento decisivo, con la sfiducia a Berlusconi!

lunedì 20 settembre 2010

POLITICA: RUTELLI, VELTRONI E CASINI I MIGLIORI ALLEATI DI BERLUSCONI!

Ognuno ha un limite intellettuale tale da impedire a Bersani e Di Pietro di difendere la nazione intera contro un feroce satrapo che si fa chiamare leader del partito dell’amore e della libertà!. I sunnominati Veltroni, Rutelli e Casini sono delle cattive compagnie da evitare perché ignorano il vero grave pericolo per l’Italia e cioè quella persona che ormai tutti, tranne loro, sanno vuole distruggere anni e secoli di sacrifici per uscire dalla schiavitù. Se i sunnominati Casini, Veltroni e Rutelli volessero il bene dell’Italia, si unirebbero subito a Bersani. Anzi, farebbero Di Pietro loro leader!

sabato 18 settembre 2010

LA DEGENERAZIONE DELL’ARTE

Nell’Europa occidentale del dopoguerra, la Sinistra, dopo aver guidato la Resistenza contro il fascismo ed il nazismo, si ritrova nuovamente esclusa dal potere, tornato nelle mani delle classi dominanti. L’arte diviene allora uno dei tanti strumenti della lotta di classe del proletariato. Il critico Giulio Carlo Argan dice espressamente nel suo manuale, in uso nei licei italiani: “Se l’arte non può non essere politica e la politica si concreta nella lotta di classe, l’azione politica dell’intellettuale deve svilupparsi secondo la strategia del Partito che conduce la lotta. L’artista rinuncia alla propria autonomia di ricerca e di espressione perché ha già realizzato la propria libertà morale con la scelta ideologica. (…) p. 632-633”. Siamo nella fase del cosiddetto realismo socialista, in cui gli artisti, secondo le direttive del Partito, realizzano opere di contenuto sociale, che mostrano la povertà e l’indigenza dei lavoratori; opere che da un lato criticano le bassezze e le ingiustizie del capitalismo e dall’altro celebrano la grandezza del Socialismo. “Si tratta - dice Argan – di giustificare moralmente la lotta politica con la decadenza storica della classe al potere”. L’arte esprime ancora dei contenuti e delle idee, per quanto vincolate alla strategia del partito in funzione della lotta di classe. Successivamente, i rapporti con la società industriale si rompono in modo definitivo. Non si tratta più di realizzare una protesta guidata da una teoria filosofica o politica, ma si arriva alla totale conflittualità, senza compromessi e senza più intenzione di comunicare o di esprimere nulla. L’arte diventa pura protesta, gesto fine a sé stesso, senza significato. Dice Argan: “Non c’è atto morale che non sia politico: se l’artista come intellettuale impegnato non ha più una funzione integrata nel dinamismo del sistema, ha tuttavia il dovere dell’intervento e del giudizio, della denuncia e della protesta. (…) A che pro contrapporre l’utopia della ragione al brutale realismo del potere? Nasce così la poetica del gesto: deciso, rapido, senza possibilità di ripensamento”. p. 635 p. 637 . Il potere è dunque troppo forte per essere combattuto con razionalità e con un linguaggio comunicativo: l’unica arma possibile diviene allora lo sciopero ad oltranza da parte degli artisti; il rifiuto sistematico di produrre opere d’arte. L’arte diventa una semplice azione di disturbo, senza significati intelligibili, volta a turbare il fruitore delle opere lasciandolo nell’incertezza e nell’angoscia. Prosegue Argan: “Le sperimentazioni di poetica e le proposte d’intervento estetico che si sono succedute, incrociate, sovrapposte negli ultimi vent’anni concordano su di un punto: qualsiasi cosa possa o debba fare l’artista, ciò che assolutamente non può e non deve fare è produrre opere d’arte nel senso tradizionale del termine, cioè oggetti a cui è connesso un plusvalore e che, per conseguenza, siano fruibili soltanto da una èlite di cui accrescono la ricchezza e dunque la capacità di potere”. (…) p. 661. Nel 1970 si tenne a Zagabria un incontro di critici d’arte (in gran parte militanti comunisti) tra i quali c’era anche Raffaele De Grada. In questa occasione fu dichiarata la morte dell’arte. Da allora in poi chiunque volesse fare arte doveva operare contro l’estetica.
Il brutto, il rozzo, il primitivo, tutto ciò che può portare ansia, disturbo, angoscia era l’unica forma d’arte concessa dalla critica. Veniva così applicata la teoria dello “sciopero dell’arte” alla società occidentale, colpevole di aver accettato il capitalismo al posto del comunismo. Chiunque avesse realizzato opere piacevoli e consolatorie, adatte ad essere fruibili ed apprezzate dal pubblico, da allora viene additato come “commerciale”.
Ecco dunque cos’è l’arte oggi: tele tagliate, bucate o strappate, completamente bianche oppure macchiate in malo modo; oggetti rotti e assemblati a caso, foto di buchi fatti nel terreno, rami d’albero sporcati di colore, animali vivi o morti esposti come fossero opere e persino minorati mentali, fino ad arrivare alla cosiddetta “arte concettuale”, che abolisce ogni intervento manuale dell’artista. Ci si limita ad esporre degli oggetti scelti a caso, lasciando al fruitore la libera interpretazione del loro significato. Si raggiunge così il massimo del banalità e del nonsenso: si tratta di ciarpame condito con affermazioni a carattere sociale e politico. Pensiamo ad esempio alle famose scatolette di “merda d’artista” realizzate da Piero Manzoni negli anni ’60.
Insomma: nell’arte contemporanea tutto fa brodo, purché si tratti di oggetti o azioni sgradevoli o insignificanti, che non arricchiscano chi li acquista e che non siano portatori di un valore positivo. E i ricchi collezionisti – ignari di tutto - pur di essere considerati “IN” e di seguire le mode, comprano a peso d’oro oggetti di nessun valore, presi in giro dai critici, dai professori di museo e dai cosiddetti esperti. La sinistra - collocando i suoi uomini nei posti chiave della cultura - è riuscita nell’intento di farsi finanziare dai capitalisti, che pagano lautamente autentiche schifezze, seguendo a pappagallo le stupidaggini propinate loro dai critici. Così l’arte di protesta - nata per combattere il capitalismo – è divenuta complice del più bieco e cinico affarismo. Gli artisti che non si adeguano a questo andazzo e cercano ancora di produrre autentiche opere d’arte vengono emarginati dai critici e dagli esperti, allontanati dal mercato e ridotti alla fame. Se un popolo si giudica dall’arte che produce, l’Italia (che fu patria di Dante e Michelangelo) e l’Occidente tutto sono ormai in preda alla degenerazione. In Italia, oggi, chi vuole fare l’artista onestamente e costruttivamente, creando opere valide e piacevoli, che arricchiscano l’umanità di qualcosa di bello e consolatorio, non può. Costui viene respinto dal mercato ufficiale, allontanato e costretto ad operare in disparte, confuso tra i dilettanti, relegato in una dimensione secondaria nella quale non c’è possibilità di sopravvivenza. L’arte ufficiale, pubblicizzata, remunerata e decantata è soltanto quella concettuale, priva di ogni valore e signficato.
A questo punto la domanda sorge spontanea: a vantaggio di chi va tutto questo? Serve realmente per combattere le ingiustizie e per creare una società migliore? Serve per arrivare alla Rivoluzione? Oppure soltanto ad arricchire i mercanti e tanti truffatori che agiscono nel mercato dell’arte sfruttando l’ignoranza e la dabbenaggine dei collezionisti? Quali finalità ha questa degenerazione dell’arte? Perché continuare su questa strada? Certamente l’attuale condizione dell’arte non avvantaggia i cittadini onesti, che pagano le tasse e vedono il denaro pubblico sprecato per organizzare mostre e manifestazioni costose quanto inutili, come la Biennale di Venezia e tante altre simili. Ma il problema è molto più grave: il mercato dell’arte, con i prezzi delle opere gonfiati a dismisura e senza che nessuno possa verificarne l’esatto valore, diventa un facile strumento per grandi speculazioni, affarismo di stampo mafioso, riciclaggio del denaro sporco, come attestato anche dal Corriere della Sera (“I prezzi dei quadri? Li decide la mafia” di Viviana Kasan, 18.10.89). Dobbiamo rassegnarci a questa situazione o possiamo reagire in qualche modo? Io credo che lo Stato abbia il compito di tutelare i cittadini onesti da questo grande inganno perpetrato ai danni della società! Si tratta di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e realizzata tramite false attestazioni da parte di pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni. Nel codice penale esistono gli strumenti di legge necessari: artt. 416 cp; 496 cp; 515 cp; 517 cp; 640 cp. E’ necessario soltanto che la Magistratura si convinca dell’importanza del problema e si decida finalmente ad agire.
Si potrebbe cominciare con un’interrogazione parlamentare e chieder conto dei criteri con cui vengono scelti gli artisti che poi partecipano alla Biennale di Venezia, per poi allargare il campo d’azione a tutte le iniziative falsamente culturali con cui viene sprecato il denaro pubblico in Italia. I critici, i direttori di museo, i curatori delle grandi mostre pubbliche, devono essere chiamati a rendere conto del loro operato e destituiti. Bisogna restituire agli artisti onesti il diritto di esprimersi liberamente e di vivere, grazie alle loro opere, in un mercato dell’arte ripulito dalla falsità e dall’ipocrisia attualmente dominanti.

giovedì 16 settembre 2010

COMPLOTTO CONTRO IL NORD E LA LEGA NORD

Politica: Berlusconi è stato eletto da tutto il sud Italia. Berlusconi deve essere quindi bene introdotto negli ambienti mafiosi. Il nuovo grande dilemma per lui è servire la mafia contro la Lega Nord. Così non può non essere ricattato e la Lega Nord farebbe bene a mandare a casa tutta la destra che risulta fortemente, prepotentemente mafiosa. Berlusconi ha fatto eleggere nel suo partito meridionali dislocandoli poi in altre piccole formazioni mafiose che ora gli garantiscono di governare anche senza Fini. Notizie apprese da Omnibus sul LA7 di giovedì 16 settembre 2010. Tutti gli interessi di imprese del nord sono legate agli interessi del sud. La Lega Nord è quindi tradita in sostanza!

mercoledì 15 settembre 2010

POLITICA: GLI ITALIANI CREDONO ALLE FAVOLE!

Nonostante la verità sia esplicita sotto gli occhi di tutti, il premier Berlusconi continua ad avere sostenitori. C’è chi crede di fare carriera vendendosi a lui, c’è chi è proprio incapace di capire. Le statistiche affermano che la massa degli italiani non capisce quasi tutte le parole scritte o pronunciate. La maggioranza degli italiani crede che il miliardario sappia arricchire anche loro. Non si rendono conto che Berlusconi ha promesso di sconfiggere il cancro in tre anni. Ogni partitino non capisce che è arrivato il momento decisivo per salvare l’Italia, mandando a picco l’attuale governo. Apprendo da internet che le banche sono il vero potere mafioso compresa la banca d’Italia. Gli italiani credono alle favole e si lasciano incantare dalla voce suadente di un grande corruttore. Non parlo poi del meridione dove le lauree si regalano anche agli analfabeti. La conclusione è che gli italiani siano in gran parte mafiosi oppure manca loro il bene dell’intelletto.

martedì 14 settembre 2010

POTERE MAFIOSO?

Dai recenti fatti e dalle notizie che trapelano attraverso internet, mi pare logico pensare che laddove non sia la Lega a governare, al nord siano arrivati denari di origine incerta (mafiosi) perché alcuni individui siano divenuti eletti dal popolo. Dio non voglia ma il potere è dunque mafioso! Oppure anche dove governa la Lega si è introdotto il sistema mafia ed affari? Voi cosa ne pensate? Fatemelo sapere!

sabato 11 settembre 2010

mercoledì 1 settembre 2010

POLITICA: VERE GRAVI MINACCE ALL’ITALIA E ALL’EUROPA

Poiché L’Europa non parteggia politicamente per l’Italia e pretende che il nostro paese se la cavi da solo con i flussi di migranti; si profila all’orizzonte una grande invasione. La Libia chiede cinque miliardi di euro l’anno per fermare il flusso migratorio. L’Italia da sola non ce la fa e l’Europa non vorrà partecipare alla spesa. La Francia poi è governata da un ebreo e l’Europa difende Israele dagli arabi, Carla Bruni è stata definita dall’Iran “puttana italiana”, Non sono segni di pace. Gheddafi minaccia e ricatta. Oserei dire che in questo momento il nostro governo ha fatto una pessima figura anche perché continua a prostrarsi ai piedi di Israele. Gli unici a guadagnarci sono i soliti imprenditori ricconi! E’ giunto il momento per cui l’intera Europa si allei con l’Italia politicamente e militarmente a difesa del nostro paese defedato, impoverito, incapace di risolvere problemi enormi quale l’invasione prossima di milioni di diseredati. Le guerre sono avvenute sempre per questioni di “spazio vitale” e noi siamo sotto attacco! L’Europa comune è stata una manna per affaristi ma una disgrazia per i poveri italiani ai quali il governo attribuisce tutte le nefandezze praticate contro di loro. L’Italia è al centro di un ciclone ed i poveri di tutto il mondo vi giungono come si va alla terra promessa.