Ancora oggi si dà molta importanza al parere degli psicologi nonostante i loro fallimenti. Assassini lasciati in libertà perché qualche psicologo ha decretato la loro non pericolosità. Mai hanno fallito come nel giudicare le qualità artistiche dell’infanzia. Ancora oggi la psicologia ufficiale afferma che i bambini iniziano sì a disegnare verso i tre anni di età ma continuano ad affermare che fino a dodici anni rappresentano papà e mamma come un cerchio per la testa, uno per la pancia e braccia e gambe delle appendici informi. (fonte: I problemi della psicologia di George A. Miller ed. Mondadori 1962) Mai si pongono il problema di come disegnavano da bambini Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Caravaggio e via discorrendo. La psicologia e la psicanalisi ignorano la genetica, tutto dipende dall’insegnamento, genitori ed insegnanti. La psicanalisi poi è solo fantasia derivata da Sigmund Freud. La realtà sta invece nella genetica ed io ne sono l’esempio vivente. Io non ho avuto maestri ma solo istinto. Sapevo guardare il mondo e lo sapevo rendere con il disegno. Ero insomma il contrario di quello che affermano gli psicologi.Gli psicologi imparano la lezione, passano gli esami, vengono laureati e quindi ottengono la “licenza di uccidere”. Difatti tutto quello che dicono, salvo rari casi, è frutto di insegnamento e se l’insegnante impone idee sbagliate, ecco prodotti errati. Così di fronte ai miei disegni vengono destabilizzati. “Non è possibile!” Ti ha insegnato il papà, il nonno o lo zio! Gli psicologi ignorano la “genetica” e nemmeno hanno la modestia di imparare. Per loro il fatto che ci sia un reale genio, dipende dalle pressanti cure dei genitori, parenti, insegnanti, scuole. Nessuno crede a quel che dico. Ecco perché ho scritto un libro sulla mia vita, che spero di dare presto alle stampe. In occasione della mostra di “Telethon tutto l’anno” intanto espongo i miei disegni! Nel mio caso sarebbe da abolire l’istituto dello psicologo. L’unico valido è lo scienziato sia del cervello e della genetica. A questo punto la statistica dice che gli artisti sono in un numero irrisorio rispetto alla massa della popolazione e si vedono proprio nei primi anni di vita: basta riferirsi a Michelangelo e a tutti i grandi del Rinascimento. Il genio è un carattere recessivo che non si manifesta necessariamente da padre in figlio: può ripresentarsi da nonno a nipote o addirittura a generazioni estremamente tardive. I disegni della mia infanzia esposti alla BNL gruppo BNP PARIBAS di Legnano sono la più efficace testimonianza di uno squarcio di vita vera di almeno sessant’anni fa.
domenica 8 marzo 2009
DISEGNI DELL'INFANZIA - PSICOLOGIA ERRATA
GLI PSICOLOGI SI CHIEDONO SE I BAMBINI VEDONO REALMENTE LA GENTE IN QUESTO MODO.
Ancora oggi si dà molta importanza al parere degli psicologi nonostante i loro fallimenti. Assassini lasciati in libertà perché qualche psicologo ha decretato la loro non pericolosità. Mai hanno fallito come nel giudicare le qualità artistiche dell’infanzia. Ancora oggi la psicologia ufficiale afferma che i bambini iniziano sì a disegnare verso i tre anni di età ma continuano ad affermare che fino a dodici anni rappresentano papà e mamma come un cerchio per la testa, uno per la pancia e braccia e gambe delle appendici informi. (fonte: I problemi della psicologia di George A. Miller ed. Mondadori 1962) Mai si pongono il problema di come disegnavano da bambini Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Caravaggio e via discorrendo. La psicologia e la psicanalisi ignorano la genetica, tutto dipende dall’insegnamento, genitori ed insegnanti. La psicanalisi poi è solo fantasia derivata da Sigmund Freud. La realtà sta invece nella genetica ed io ne sono l’esempio vivente. Io non ho avuto maestri ma solo istinto. Sapevo guardare il mondo e lo sapevo rendere con il disegno. Ero insomma il contrario di quello che affermano gli psicologi.Gli psicologi imparano la lezione, passano gli esami, vengono laureati e quindi ottengono la “licenza di uccidere”. Difatti tutto quello che dicono, salvo rari casi, è frutto di insegnamento e se l’insegnante impone idee sbagliate, ecco prodotti errati. Così di fronte ai miei disegni vengono destabilizzati. “Non è possibile!” Ti ha insegnato il papà, il nonno o lo zio! Gli psicologi ignorano la “genetica” e nemmeno hanno la modestia di imparare. Per loro il fatto che ci sia un reale genio, dipende dalle pressanti cure dei genitori, parenti, insegnanti, scuole. Nessuno crede a quel che dico. Ecco perché ho scritto un libro sulla mia vita, che spero di dare presto alle stampe. In occasione della mostra di “Telethon tutto l’anno” intanto espongo i miei disegni! Nel mio caso sarebbe da abolire l’istituto dello psicologo. L’unico valido è lo scienziato sia del cervello e della genetica. A questo punto la statistica dice che gli artisti sono in un numero irrisorio rispetto alla massa della popolazione e si vedono proprio nei primi anni di vita: basta riferirsi a Michelangelo e a tutti i grandi del Rinascimento. Il genio è un carattere recessivo che non si manifesta necessariamente da padre in figlio: può ripresentarsi da nonno a nipote o addirittura a generazioni estremamente tardive. I disegni della mia infanzia esposti alla BNL gruppo BNP PARIBAS di Legnano sono la più efficace testimonianza di uno squarcio di vita vera di almeno sessant’anni fa.
Ancora oggi si dà molta importanza al parere degli psicologi nonostante i loro fallimenti. Assassini lasciati in libertà perché qualche psicologo ha decretato la loro non pericolosità. Mai hanno fallito come nel giudicare le qualità artistiche dell’infanzia. Ancora oggi la psicologia ufficiale afferma che i bambini iniziano sì a disegnare verso i tre anni di età ma continuano ad affermare che fino a dodici anni rappresentano papà e mamma come un cerchio per la testa, uno per la pancia e braccia e gambe delle appendici informi. (fonte: I problemi della psicologia di George A. Miller ed. Mondadori 1962) Mai si pongono il problema di come disegnavano da bambini Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Caravaggio e via discorrendo. La psicologia e la psicanalisi ignorano la genetica, tutto dipende dall’insegnamento, genitori ed insegnanti. La psicanalisi poi è solo fantasia derivata da Sigmund Freud. La realtà sta invece nella genetica ed io ne sono l’esempio vivente. Io non ho avuto maestri ma solo istinto. Sapevo guardare il mondo e lo sapevo rendere con il disegno. Ero insomma il contrario di quello che affermano gli psicologi.Gli psicologi imparano la lezione, passano gli esami, vengono laureati e quindi ottengono la “licenza di uccidere”. Difatti tutto quello che dicono, salvo rari casi, è frutto di insegnamento e se l’insegnante impone idee sbagliate, ecco prodotti errati. Così di fronte ai miei disegni vengono destabilizzati. “Non è possibile!” Ti ha insegnato il papà, il nonno o lo zio! Gli psicologi ignorano la “genetica” e nemmeno hanno la modestia di imparare. Per loro il fatto che ci sia un reale genio, dipende dalle pressanti cure dei genitori, parenti, insegnanti, scuole. Nessuno crede a quel che dico. Ecco perché ho scritto un libro sulla mia vita, che spero di dare presto alle stampe. In occasione della mostra di “Telethon tutto l’anno” intanto espongo i miei disegni! Nel mio caso sarebbe da abolire l’istituto dello psicologo. L’unico valido è lo scienziato sia del cervello e della genetica. A questo punto la statistica dice che gli artisti sono in un numero irrisorio rispetto alla massa della popolazione e si vedono proprio nei primi anni di vita: basta riferirsi a Michelangelo e a tutti i grandi del Rinascimento. Il genio è un carattere recessivo che non si manifesta necessariamente da padre in figlio: può ripresentarsi da nonno a nipote o addirittura a generazioni estremamente tardive. I disegni della mia infanzia esposti alla BNL gruppo BNP PARIBAS di Legnano sono la più efficace testimonianza di uno squarcio di vita vera di almeno sessant’anni fa.
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