MAGISTRATURA ED ARTE
Ho conosciuto un valido magistrato ed ho cercato di parlargli della corruzione che impera nel mondo dell’arte. La sua risposta mi ha gelato il sangue: “Di arte, i magistrati non capiscono niente!” I magistrati si servono di consulenti che a torto godono della loro fiducia. I consulenti sono ignoranti, imparaticci e corrotti. Ho parlato con i carabinieri, magari in pensione; non capiscono niente e vogliono le prove provate. Ho contattato diversi avvocati ma di fronte alla questione “Arte” si arrendono perché non capiscono nulla. Ho scritto a Capi di stato, personaggi politici ma il risultato è questo: “Io parlo per invidia mentre loro non capiscono nulla!” Ho scritto ad uno che sfonda lo schermo ed è amato dal pubblico e pomposamente si fa chiamare “critico d’arte!” E’ una bestia arrogante, cattiva ed ignorante. Ho settant’anni ed ho combattuto contro la degenerazione dell’arte e l’imbroglio: inutilmente. La mia lotta non serve a niente. Prima di chiudere invano il ciclo della mia vita spesa inutilmente, voglio richiamare l’attenzione per l’ultima volta sulla ennesima truffa allo Stato proprio mentre uomini e donne disperati si suicidano per un pezzo di pane. In tutta l’Italia, curatori di mostre d’arte godono del prestigio incontrastato e sperperano i soldi della collettività. Avverto per l’ultima volta come potrebbe avvenire la truffa: curatori di mostre prezzolati, critici d’arte, storici dell’arte, possessori di opere di autori ormai resi famosi, assessori alla cultura, assessori al bilancio, sindaci, regioni, province organizzano mostre che loro definiscono culturali. In realtà in questo giro di allestimento mostre circolano molti interessi a partire dalle assicurazioni che assicurano le opere sicuramente per valori superiori alle quotazioni,che curano l’allestimento della mostra, trasportatori specializzati in trasporti di opere d’arte che a volte trasportano cocaina nascosta specie nelle sculture, tipografie che stampano cataloghi d’arte e manifesti, uffici di pubbliche relazioni, personaggi dell’alta società che vengono invitati al vernissage e quindi retribuiti, giornalisti e come ciliegina sulla torta artisti compiacenti. Tutti sono d’accordo nel truffare, gonfiare le cifre per poi dividersi il nero illegittimo.
Se un magistrato è messo al corrente, seppure in maniera superficiale e contratta, che nel mondo dell’arte, delle mostre pubbliche, a carico dei cittadini, si svolgono truffe atte a procurare guadagni illeciti agli organizzatori, ebbene questo magistrato informato quali doveri ha? Deve avvertire i superiori per iniziare una indagine approfondita sull’argomento oppure butta tutto quanto in pattumiera?
Perché parlo di possibili truffe? Perché in passato sono stato testimone di esportazione illegale di valuta tramite mercanti d’arte.
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