domenica 16 febbraio 2014

IL CAVADENTI DI LEGNANO - ANNI '4O

I DENTISTI DI LEGNANO Che io ricordi, in tempo di guerra e subito dopo c’era solo in corso Garibaldi lo studio dentistico del dottor Guerra. Molto piu’ tardi appaiono altri dentisti ma per lungo tempo, in periferia, circolavano personaggi inquietanti ai quali ricorrere spartanamente per risolvere i gravi problemi della bocca. Mi ricordo che alle case popolari di via Carlo Porta 58 ogni tanto faceva la sua apparizione fin dalla mattina presto un personaggio con giacca bianca da barbiere ed uno straccio bianco sulle spalle. A voce alta gridava “barbiere, dentista!” Sembra a noi una cosa incredibile ma allora lo stato di necessita’ portava ad accettare anche queste figure tutto sommato risolutive per certe situazioni! Il personaggio portava con se una sedia e si piazzava dinanzi alla Cooperativa Avanti, che disponeva di uno spazio asfaltato. I clienti non mancavano e ne ricorso uno con le mani sulla guancia che sembrava disperato. Il personaggio in bianco lo faceva sedere sulla sua spartana sedia quindi dopo una rapida ispezione chiedeva ai curiosi che si erano adunati intorno di aiutarlo nel lavoro: bisognava strappare un dente malandato ed infiammato. Alcuni forzuti curiosi si offrivano di trattenere il disgraziato per le spalle, dopo che era stato legato lo straccio bianco che normalmente portava a tracolla. La paura della vittima era palese ma l’operatore era sicuro di se e chiedeva agli improvvisati aiutanti di tenere ben fermo il malcapitato dolorante. Io ero sul balcone della mia casa e non potevo vedere quali arnesi adoperasse ma notavo la rapidita’ con cui infilava tale attrezzatura nella bocca del malcapitato. L’operatore in bianco per essere sicuro dell’immobilita’ della vittima, trattenuta ferma dalle braccia degli improvvisati aiutanti, gli metteva un ginocchio sulla pancia e con gesto oramai sicuro per l’esperienza, gli estraeva qualcosa che da lontano sembrava un dente, accompagnato da sangue. Il povero malcapitato era riuscito a sopravvivere e bestemmiando si toccava la bocca. L’operazione era riuscita e qualche moneta era stata conferita al dottore che intanto gridava: avanti un altro! Inutile dire che lo straccio bianco non era più bianco!

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