martedì 9 febbraio 2010

MIA MADRE

Credo che poche persone siano state ostinate come lei. Ha voluto un marito dal carattere iracondo, puntiglioso e non informato della vita, da mettere in pericolo non solo la sua vita ma anche quella dei figli. Un uomo senza esperienza che la fa venire a Legnano da Pallanza, senza lavoro e poi la lascia sola con due figli piccoli per andare alla ventura come milite fascista! (era il 1940). Io avevo sei mesi e mia sorella poco più di tre anni. Siamo in guerra e non c’è santo che tenga: mia madre viene abbandonata al suo destino con due piccoli innocenti da sfamare e vestire. Lei non si perde d’animo e preferisce lasciare in abbandono i figli ma continua a volere quell’uomo che ha dimostrato la massima incoscienza. Cerca di affidarmi alla ruota di un piccolo convento senza riuscirci e lavora sodo per vivere e pensare da capofamiglia. Con il passare degli anni perdona il marito e se la prende così con me perché diventi il capo d’espiazione. Tuttavia ce l’ho fatta! Tutta via sono convinto che tutte le difficoltà, incontrate fin da bambino, mi abbiano reso capace di affrontare situazioni difficili e penso che grazie ad esse riuscirò a vincere!

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