Fino ai primi del novecento, si curavano i pazzi con ogni sorta di brutalità. Tuttavia non c’erano evidenti miglioramenti e si incominciò a pensare che la pazzia fosse non già un’aberrazione del cervello ma un uso cattivo del pensiero. Nacque la psicanalisi con l’intento di insegnare il giusto modo di pensare ai disturbati di mente. Si tolse di mezzo il disturbo fisico del cervello e si rinnegò lo scienziato Lombroso. Tuttavia oggi con gli studi sulla genetica ci si rende conto che tutto è biologico, anche la santità e l’empatia con gli altri e la loro sofferenza. (S.Francesco e Madre Teresa di Calcutta)
RAI UNO – SABATO 21 APRILE 2007 – ORE 10.40 – TRASMISSIONE TUTTOBENESSERE.
Tuttavia ascoltando alla televisione gli interventi di alcuni psicologi e frequentando come conoscente uno psicoanalista, ho incominciato ad avere dei dubbi sulla loro reale capacità di capire ed interpretare la realtà. Sinceramente alcune signore mi hanno fortemente impressionato negativamente e mi domando se lo Stato sappia conferire lauree e prestigio oltre che lavoro a persone veramente capaci. Ho una impressione che spero sia del tutto sbagliata che la categoria in esame, così riverita ed ascoltata, sia come i bravi alunni che imparano a memoria per avere ottimi voti e la promozione ma che in pratica nella vita siano piuttosto conformisti e poco informati. Devo subito fare una netta distinzione tra psicologi e psichiatri. Questi ultimi, specie per l’età infantile ed evolutiva complessivamente mi paiono ben informati specie sulla genetica. Non così mi sembrano gli psicologi: sembrano avere imparato la lezione da maestri dell’ottocento e del primo Novecento. Dei progressi scientifici legati alla ricerca genetica pare non siano informati quasi di nulla. Se non è così, sarò felice di essere smentito.
Esistono libri a cura di università americane per cui il genio o qualsiasi altra capacità particolare che fa distinguere la personalità eccellente deriva da una particolare genetica e da un duro e faticoso lavoro. Tuttavia la società basata quasi esclusivamente sul Dio denaro ignora i meriti e continua a premiare coloro che hanno maggiori mezzi e utili conoscenze.
Ed ora vi invito a leggere spero con piacere, la mia vita vissuta.
I NOMI SONO ALTERATI E PER PURA CASUALITA’ POSSONO RASSOMIGLIARE A QUALCHE PERSONAGGIO VISSUTO O VIVENTE. BUONA LETTURA.
Vi racconterò come la vita smentisce autorevoli affermazioni di eminenti psicologi. Secondo loro, a parità di dotazione intellettuale chi parte sfavorito sia economicamente e per inidonea famiglia ed ambiente non può farcela e sarà un perdente.
RAI UNO – SABATO 21 APRILE 2007 – ORE 10.40 – TRASMISSIONE TUTTOBENESSERE.
Tuttavia ascoltando alla televisione gli interventi di alcuni psicologi e frequentando come conoscente uno psicoanalista, ho incominciato ad avere dei dubbi sulla loro reale capacità di capire ed interpretare la realtà. Sinceramente alcune signore mi hanno fortemente impressionato negativamente e mi domando se lo Stato sappia conferire lauree e prestigio oltre che lavoro a persone veramente capaci. Ho una impressione che spero sia del tutto sbagliata che la categoria in esame, così riverita ed ascoltata, sia come i bravi alunni che imparano a memoria per avere ottimi voti e la promozione ma che in pratica nella vita siano piuttosto conformisti e poco informati. Devo subito fare una netta distinzione tra psicologi e psichiatri. Questi ultimi, specie per l’età infantile ed evolutiva complessivamente mi paiono ben informati specie sulla genetica. Non così mi sembrano gli psicologi: sembrano avere imparato la lezione da maestri dell’ottocento e del primo Novecento. Dei progressi scientifici legati alla ricerca genetica pare non siano informati quasi di nulla. Se non è così, sarò felice di essere smentito.
Esistono libri a cura di università americane per cui il genio o qualsiasi altra capacità particolare che fa distinguere la personalità eccellente deriva da una particolare genetica e da un duro e faticoso lavoro. Tuttavia la società basata quasi esclusivamente sul Dio denaro ignora i meriti e continua a premiare coloro che hanno maggiori mezzi e utili conoscenze.
Ed ora vi invito a leggere spero con piacere, la mia vita vissuta.
I NOMI SONO ALTERATI E PER PURA CASUALITA’ POSSONO RASSOMIGLIARE A QUALCHE PERSONAGGIO VISSUTO O VIVENTE. BUONA LETTURA.
Vi racconterò come la vita smentisce autorevoli affermazioni di eminenti psicologi. Secondo loro, a parità di dotazione intellettuale chi parte sfavorito sia economicamente e per inidonea famiglia ed ambiente non può farcela e sarà un perdente.
E’ importante sapere che a Legnano, come in tutto il mondo, il clero si è sempre collocato al servizio dei ricchi e dei potenti. Il clero e la società bene erano alleati contro il popolo. Fiamme dell’inferno, maledizioni e proibizioni ai sacramenti erano le armi dei preti. La popolazione di Legnano nel primo dopoguerra era costituita soprattutto da operai, notoriamente comunisti, ed il clero terrorizzava le donne che erano in grande maggioranza ed incidevano sul voto politico.
Lo scritto che segue esprime bene questi concetti:
Tratto da RITO TRADIZIONE MEMORIA il ciclo della vita a cura di Piero Leone e Carmelitana Audino.
……. L’immenso popolo della terra è irretito, per essere ignaro, analfabeta o quasi com’è sulle insidiose arti con cui gli esecutivi di ogni paese fanno la politica di annebbiamento delle menti della collettività, con l’ovvio intento di mantenerle in stato di rassegnazione, e nella convinzione, propagandata col mezzo delle religioni, che il buon Dio, nel creare il mondo, volle che in esso vi fosse in eterno a coesistere il ricco e il povero. Così il ricco fece codificare per sé il diritto di essere sempre ricco e perciò quello di sempre sfruttare il lavoro di ingenti masse umane e arricchirsi sempre di più, e anche quello di impedire che le masse avessero il diritto di rimuovere uno o l’altro dei suoi privilegi e soprattutto di avere per sé un minimo di esistenza umana e civile.
A mio parere, seppure il saggio si riferisce ad un’area ristretta, i due Autori, per il sapiente modo di esporre gli argomenti, hanno raggiunto per esso un’originale dimensione storiografica.
Ecco degli esempi: 1° “il clero incolto ed arrogante si comportava alla stregua dei baroni, spesso dedito al libertinaggio, generava stuoli di discendenti….” 2° “Non ci si meravigliava molto se fino, in tempo abbastanza recente e posteriormente alla eversione feudalità, i baroni e i loro vassalli, gli affittuari ed i subaffittuari ascesi al rango di “civili” abbiano continuato a pretendere il “servaggio”, cioè le prestazione d’opera gratuite, ed il jus prim noctis, se si apporta ciò al fatto che fino al 1800 il potente Convento di S.Domenico di Soriano, che aveva la signoria feudale su gran parte delle serre, continuasse ad esigere la gabella sulle meretrici per concedere il diritto di transito, con l’aggravante che per aumentare le entrate, si facevano passare per meretrici tutte le donne che passavano per le strade del feudo……..”. 3° “Ecco perchè a partire dal sec. XIX cessa la presenza di un ceto nobile vero e proprio nella nostra regione, mentre si registra una sovrabbondanza di ceti magnatizi, famiglie pseudonobili, ed in tempi più recenti piccolo borghesi…….”. Etc……..
Da tempo vedevo frati, preti e suore frequentare la galleria d’arte, che io visitavo quasi settimanalmente. Un giorno, anzi una mattina, entro in galleria come è mia abitudine.
Il titolare è sceso in cantina in compagnia di persone. Mi attardo a guardare i dipinti esposti fino a quando si apre la porta della scala che porta sotto ed appaiono un prete e due suore in mutande. Hanno legati con lacci e laccioli intorno a tutto il corpo, dalle gambe alle braccia fino al collo, sostanziose mazzette di denaro. Li guardo incuriosito e loro si fermano sorpresi ed impauriti. Appare finalmente il gallerista che si scatena in bestemmioni da competizione: “chi ha lasciato aperta la porta?”. Manca la risposta ma la reazione è pronta. Si butta in ginocchio e costringe tutti quanti, compreso me, a fare lo stesso. Ci obbliga a farci il segno della croce ed inizia un rosarione impressionante con canti, osanna e litanie!.Poi mi guarda negli occhi ed afferma: “cosa si deve fare per i poveri!”. In realtà portavano all’estero i soldi. Valuta pregiata della clientela che si serviva di lui come esportatore. Allora preti, suore e frati passavano indenni le frontiere perché completamente esenti da qualsiasi controllo. Erano veri religiosi o travestiti? Non l’ho mai saputo ma il mio silenzio mi ha salvato.
Lo scritto che segue esprime bene questi concetti:
Tratto da RITO TRADIZIONE MEMORIA il ciclo della vita a cura di Piero Leone e Carmelitana Audino.
……. L’immenso popolo della terra è irretito, per essere ignaro, analfabeta o quasi com’è sulle insidiose arti con cui gli esecutivi di ogni paese fanno la politica di annebbiamento delle menti della collettività, con l’ovvio intento di mantenerle in stato di rassegnazione, e nella convinzione, propagandata col mezzo delle religioni, che il buon Dio, nel creare il mondo, volle che in esso vi fosse in eterno a coesistere il ricco e il povero. Così il ricco fece codificare per sé il diritto di essere sempre ricco e perciò quello di sempre sfruttare il lavoro di ingenti masse umane e arricchirsi sempre di più, e anche quello di impedire che le masse avessero il diritto di rimuovere uno o l’altro dei suoi privilegi e soprattutto di avere per sé un minimo di esistenza umana e civile.
A mio parere, seppure il saggio si riferisce ad un’area ristretta, i due Autori, per il sapiente modo di esporre gli argomenti, hanno raggiunto per esso un’originale dimensione storiografica.
Ecco degli esempi: 1° “il clero incolto ed arrogante si comportava alla stregua dei baroni, spesso dedito al libertinaggio, generava stuoli di discendenti….” 2° “Non ci si meravigliava molto se fino, in tempo abbastanza recente e posteriormente alla eversione feudalità, i baroni e i loro vassalli, gli affittuari ed i subaffittuari ascesi al rango di “civili” abbiano continuato a pretendere il “servaggio”, cioè le prestazione d’opera gratuite, ed il jus prim noctis, se si apporta ciò al fatto che fino al 1800 il potente Convento di S.Domenico di Soriano, che aveva la signoria feudale su gran parte delle serre, continuasse ad esigere la gabella sulle meretrici per concedere il diritto di transito, con l’aggravante che per aumentare le entrate, si facevano passare per meretrici tutte le donne che passavano per le strade del feudo……..”. 3° “Ecco perchè a partire dal sec. XIX cessa la presenza di un ceto nobile vero e proprio nella nostra regione, mentre si registra una sovrabbondanza di ceti magnatizi, famiglie pseudonobili, ed in tempi più recenti piccolo borghesi…….”. Etc……..
Da tempo vedevo frati, preti e suore frequentare la galleria d’arte, che io visitavo quasi settimanalmente. Un giorno, anzi una mattina, entro in galleria come è mia abitudine.
Il titolare è sceso in cantina in compagnia di persone. Mi attardo a guardare i dipinti esposti fino a quando si apre la porta della scala che porta sotto ed appaiono un prete e due suore in mutande. Hanno legati con lacci e laccioli intorno a tutto il corpo, dalle gambe alle braccia fino al collo, sostanziose mazzette di denaro. Li guardo incuriosito e loro si fermano sorpresi ed impauriti. Appare finalmente il gallerista che si scatena in bestemmioni da competizione: “chi ha lasciato aperta la porta?”. Manca la risposta ma la reazione è pronta. Si butta in ginocchio e costringe tutti quanti, compreso me, a fare lo stesso. Ci obbliga a farci il segno della croce ed inizia un rosarione impressionante con canti, osanna e litanie!.Poi mi guarda negli occhi ed afferma: “cosa si deve fare per i poveri!”. In realtà portavano all’estero i soldi. Valuta pregiata della clientela che si serviva di lui come esportatore. Allora preti, suore e frati passavano indenni le frontiere perché completamente esenti da qualsiasi controllo. Erano veri religiosi o travestiti? Non l’ho mai saputo ma il mio silenzio mi ha salvato.
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