giovedì 9 febbraio 2012
COMMENTO SULL’ERA MESSIANICA
Secondo il curatore del vangelo, offerto dal Centro Cattolico di Bologna, 1964, mentre gli ebrei attendevano un re guerriero come messia, Gesù Cristo irrompe con la forza di una valanga e distrugge l’antico patto tra Dio e Israele. Lo spirito nuovo del regno di Dio non tollera gli schemi sorpassati del giudaismo. Gesù Cristo non lo riforma, lo annienta nella sostanza perché crea il cristianesimo. Salvo le antiche profezie e storie giudaiche, con il Cristo viene tutto stravolto, annullato con nuova legislazione. E’ sufficiente la famosa frase, che il clero Vaticano non osa pronunciare mai:”Ama il tuo nemico e chiedi benedizioni per lui!” Basterebbero poche frasi per annullare la pompa e la superficiale rigidezza formale dell’ebraismo: “Io voglio misericordia e non sacrificio!” La convinzione di Israele per cui i suoi morti possano rinascere con la carne dalle bianche ossa esposte al sole del deserto, Cristo afferma: “Nel momento della resurrezione, non ci si mariterà né ci si sposerà perché sarete come angeli!” Frase questa estremamente significativa: vivremo come essenze spirituali, saremo energie mentali, conserveremo la vita ed il pensiero, come esseri di pura energia! E’ questa una anticipazione di un fenomeno sul quale attualmente si cerca una prova, che allora era assolutamente impensabile! Chi legge il vangelo non può ignorare le tremende invettive di Cristo contro i religiosi ebrei chiamati “Sepolcri imbiancati”. Tutto il vangelo è contro la religione sionista ma ancora oggi il conformismo religioso confida più sulle apparenze e sulle cerimonie piuttosto che indurre, comandare, imporre la legge di Cristo! A questo punto della storia si può dire che Cristo è morto invano.
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