giovedì 6 settembre 2007

I PROFETI

SECONDO I PROFETI – TRATTO DALLA GUIDA ALLA BIBBIA DI RAYMOND BROWN – A. VALLARDI EDITORE. – Vi è convinzione diffusa, sostenuta anche da me stesso, che alcune persone – molto poche – abbiano la facoltà di prevedere il futuro o conoscere il presente prossimo o passato. Ad esempio i profeti dell’antico testamento. Tra questi mi ha colpito Malachia: il dolore di Dio per il fallimento del clero. Il loro servizio è senza amore. Non c’è amore per Dio nei loro vuoti rituali. Non hanno esposto fedelmente ed accuratamente la legge di Dio. Questa affermazione vale secondo me anche per gli attuali preti che pare vogliano trascurare la volontà di Gesù Cristo così ampiamente illustrata nei vangeli. I preti si perdono in atteggiamenti ed omelie superficiali e non giungono mai alla sostanza del messaggio cristiano. Badano più ad apparire che alla sostanza: basti pensare ai loro sontuosi abiti talari da cerimonia, le lunghe vesti e ridicoli copricapo. Per non parlare del corteo papale in vigore fino a qualche decennio fa. Quando mai hanno dedicato tempo e parole ad uno dei comandamenti più importanti di Gesù Cristo: “amate i vostri nemici!” “se amate chi già vi ama che merito avete?” Incominciando dal Papa fino all’ultimo dei preti si perdono in sottigliezze come retori che parlano senza dire nulla come ad esempio: “no alla guerra!”. Cristo è morto per amore ed ha affermato la non violenza: Se avesse voluto un esercito di angeli avrebbero sgominato i suoi nemici. Tutta la Bibbia è piena di avvertimenti: amore, carità, perdono e fratellanza. Invece pare ci sia l’approvazione alla dimostrazione della forza muscolare e della potenza. Contro chi poi? Povera gente che non può disporre di eserciti in grado di contrastare gli occidentali e può solo immolarsi più per dare un segno di disagio che per vincere una guerra impossibile. Se è questo atteggiamento della Chiesa cattolica non sarà difficile prevederne il suo fallimento. A che serve tanta cultura e preparazione se poi si è schiavi del più forte e si subisce la sua volontà? Non si è forse chiamati a testimoniare la verità di Cristo? Che Chiesa è mai la nostra? I NOMI SECONDO GLI ANTICHI EBREI. – Non avevano cognomi ma solo un nome ad esempio: Andrea figlio di Ignazio. In genere davano un significato al nome e conseguentemente il nome avrebbe influenzato il futuro del figlio. Molto convincente nel primo libro dei Paralipomeni la storia di Jabes che ha la somiglianza con la parola ebraica Jabez con lo stesso significato di sofferenza e dolore. La storia narrata nella Bibbia è nefasta per Israele mentre trova riscontro positivo per Giuda. Non pare un controsenso il voler restaurare il dominio di Israele con la violenza? Chi semina vento raccoglie tempesta e chi semina violenza raccoglie odio e l’odio chissà cosa può portare: non è bastato agli Ebrei la shoah? IL TRONO DI DAVIDE. Questi capitoli narrano dei diversi successori regali di Davide, dallo stolto e presuntuoso figlio di Salomone, Roboamo, all’ugualmente stupido ed arrogante Sedechia. I Re ai due capi di questa lunga catena di venti monarchi mancano entrambi del dono dell’umiltà; non riescono ad accettare i saggi consigli degli altri. L’insensata condotta dei due monarchi porta ad una sofferenza diffusa. Un tema importante del libro dei Paralipomeni è di camminare umilmente davanti a Dio. Alla fine Dio punì ogni monarca ribelle. Nel secondo libro dei Re ci sono molte conferme del talento e dell’intuito. Uno dei doni che Dio ha dato a Eliseo per la sua missione è la percezione del soprannaturale. Egli può vedere cose che stanno per succedere o avvengono in altro luogo. Narrerò nel mio piccolo modeste esperienze personali su questo potere di altre persone nei miei confronti. LA VERA CAUSA DELL’ODIO PER GLI EBREI. Da sempre non hanno voluto mischiare il loro sangue. Gli stessi profeti indicavano questa mescolanza come grave peccato agli occhi del loro Dio. Questa situazione ha necessariamente generato dell’antipatia nei loro confronti. Antipatia ingigantita dal fatto che apparentemente disprezzavano gli altri. Infatti, gli altri erano indicati come gentili o pagani. Gli stessi samaritani che avevano in parte il loro sangue erano disprezzati. La legge per cui potevano essere usurai con chi non era Ebreo li ha portati poi allo sterminio. Quando si vive in mezzo ad altri popoli bisogna dividere anche le occasioni di guadagno. Invece essi preferivano vivere separati nei famigerati ghetti. Vi possono essere altre cause come l’invidia per la loro capacità di arricchirsi. Tuttavia ci deve essere un motivo ben serio per essere odiati. Non certo è l’esibizione della forza che li farà amare. Nel 721 a.c. gli Ebrei di Israele furono deportati in Mesopotamia e di loro non si seppe più nulla: rimase il solo regno di Giudea. Nel 584 a.c. Nabucodonosor conquistò dopo assedio Gerusalemma. La città e il tempio furono distrutti e la popolazione quasi interamente deportata. Quindi anche i Giudei furono in cattività a Babilonia, dove tuttavia erano ben trattati e lavoravano e si mantenevano da se. Dopo la distruzione del tempio gli esiliati si volsero ad una forma di culto meno crudele: la lettura meditata della scrittura. Durante l’esilio appare in quattro canti la figura del Messia, nel libro di Isaia. E’ evidente la profezia dell’avvento di Gesù Cristo: “il servo compirà la sua missione in un modo del tutto inatteso: non trionfalmente, con potenza e maestà, ma nel dolore, addossandosi i peccati di tutti gli uomini e accettando ingiusta morte dopo inaudite sofferenze…………..Si, fu tolto via dalla terra dei vivi, per la malvagità del mio popolo e fu percosso a morte”. Oggi a Gerusalemme esistono alcune colonne del rotolo di Isaia che preannuncia il servo del Signore. Non si conosce l’esatto significato del termine ebraico “nabi” con cui si indica il profeta: significa “colui che è chiamato” oppure “colui dal quale sgorga la parola divina?” Il profeta è un “veggente”. Egli vede a distanza ciò che accade o che accadrà”. Eliseo afferma che l’appoggio di YHWH sostituisce per Israele i carri e i cavalli degli eserciti. Gli errori che causano le sofferenze del popolo riguardano i peccati dei re e dei potenti. Tuttavia secondo i profeti queste colpe ricadono sull’intero popolo. La collera di Dio può raggiungere prima o dopo, per cui la colpa dei padri ricade sui figli. IL GIORNO DEL SIGNORE. Vi sarà tenebre e non luce. Colpirà gli Ebrei, il popolo di Dio, che si aspettano un trionfo e invece avranno il castigo (Andrè Caquot pag.86). Non è dato di sapere se il profeta Amos abbia o no attribuito questo disastro “il giorno delle tenebre” al solo popolo di Ebrei oppure sarà un evento cosmico – “sarà un giorno di tenebre e il sole tramonterà in pieno mezzo giorno e la terra si oscurerà”. Prima dell’esilio, l’oracolo di Sofonia annuncia imminente il “gran giorno del Signore” che verrà per colpire a Gerusalemme i violenti e i fraudolenti. Tuttavia molti attribuiscono questa fosca previsione alla catastrofe del 587 a.c. Così come la Chiesa cattolica attribuisce alla profezia infausta di Gesù Cristo la sola distruzione del tempio e la dispersione degli Ebrei. Oggi ci sono tutte le situazioni militari oggettivamente distruttive dell’intero mondo. Ma c’è chi non vuole intendere perché affamato di potenza e di orgoglio e pare che questo personaggio non si voglia condurlo a miti ragioni. Ci sono delle democrazie che in realtà mascherano la dittatura o di uno solo o di una piccola oligarchia violenta ed assassina.

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