giovedì 27 agosto 2009

ARTE

Vista la mentalità comune, solo chi appare in TV o in manifestazioni definite importanti come la Biennale di Venezia può essere considerato degno di valore ed acquistato. Nelle aste, per lo più alterate, si formano i valori economici. Gli imbonitori televisivi spacciano per arte qualsiasi porcheria disprezzando tutti coloro che non appartengono al loro giro. Costoro vengono indicati come “pittorelli” che per pietà espongono solo in luoghi non consacrati all’arte. Oggi si considera arte ciò che ha mercato, ma l’arte non è mercato. Che diritto hanno “questi signori” a parlare o a sparlare di questo o di quello, chi li ha autorizzati? Siamo in regime di libertà, perciò se determinati artisti sono liberi di esprimersi con la “merde d’artista”, altri devono essere liberi di esprimersi con disegno, colori e pennelli.

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