martedì 23 ottobre 2007

BEATO S.ANTONIO SOCCI!

S.ANTONIO SOCCI E LE APPARIZIONI.


AL SANTO E BEATO ANTONIO SOCCI!
Lo sai, caro amico, che quando ho fatto il servizio militare a Baggio in qualità di ricoverato ed aiuto scritturale ho visto molte persone che poi, in pochi giorni, sono state mandate a casa con l’articolo 29 che significava malattia mentale? Questi giovani militari vedevano la Madonna, parlavano con Gesù Cristo e sentivano le voci dei Santi. Io dormivo in camerata assieme a qualcuno di questi ed ero più divertito che meravigliato. Non ricordo quello che dicevano dopo il risveglio ma nel loro animo pio sgorgavano quasi le stesse parole che don Livio ogni tanto fa ascoltare alla sua Radio Maria. La sostanza: pregare e poi pregare e fare penitenza e digiuno. Ti assicuro che il militare come l’ho fatto io ti portava spontaneamente a pregare per sperare di riuscire a venir fuori vivi da quella bolgia infernale del servizio militare alle fine degli anni 50. Alla suora, addetta al laboratorio di analisi mediche, dispiaceva che il soldato, che sentiva la voci del Santi, venisse giudicato pazzo e pericoloso per la vita militare. Ma anche nell’esercito italiano esisteva una certa disciplina ed il paziente veniva rinviato a casa con l’articolo 29. Mi ricordo di un bergamasco, che dormiva vicino alla mia branda alla sinistra e che si alzava ai piedi del letto con atteggiamento ieratico e mi comunicava che di li a poco parlava con la Madonna oppure con Gesù Cristo. Con modi dolci si riaccomodava sulla branda e con gli occhi fissi su immagini che io mai riuscivo a vedere iniziava una conversazione silenziosa. Poi si faceva un bel segno della croce, ringraziava e dormiva. Naturalmente i messaggi erano segreti o da rivelare al prete! Abbiamo visto, molto più avanti negli anni, in Sicilia un folto gruppo di fedeli in ginocchio ed a mani giunte attorno ad un grosso albero che penso fosse del tipo carrubo. Sull’albero troneggiavano immagini sacre e, fra candele accese, anche statue di santi. Ci siamo fermati: ero in compagnia della mia famiglia (quattro persone) e di quella di un lontano cugino con la moglie. Inginocchiato ed intento a pregare vedemmo un giovane dal bell’aspetto che con la coda dell’occhio controllava se noi lo guardassimo. Domandammo agli astanti cosa succedeva e ci dissero che in cielo c’era l’intera Sacra Famiglia, con Cristo risorto che benediva e sventolava una bandiera stretta e lunga. Su una nuvola stava seduto anche il Padre Eterno: era un trionfo di canti angelici. Guardammo tutti in alto e scattammo molte fotografie. Purtroppo non vedemmo assolutamente nulla. La risposta che ci davano per il fallimento della nostra ricerca era che noi eravamo indegni peccatori. Un vero peccato, abbiamo perso una vera grande occasione per credere finalmente ai miracoli. E’ inutile dire che i “visionari” avvertivano che bisognava pregare molto la Santa Vergine descritta come una regina celeste con tanto di corona in testa, con il rosario e sotto i piedi dei serpenti che si agitavano. La Regina in cielo era appoggiata su una nuvola a circa 50/60 metri da terra ed aveva il manto celeste tempestato da stelline d’oro! Caro beato e santo Socci, peccato che tu non fossi presente perché anche questo miracolo sarebbe stato citato e ben descritto dalla tua penna magistrale. Non ricordo però se gli astanti parlassero anche di amore verso i poveri o semplicemente avvertissero di una imminente catastrofe nucleare, colpa naturalmente di Satana, il comunista, il Robin Hood che rubava ai ricchi per dare ai poveri! Amen!

S. ANTONIO SOCCI
Caro beato Antonio Socci difensore dei ricchi contro i poveri! Caro amico, praticando il vero vangelo di Cristo, io ti amo e con amore ti domando se tu hai mai letto i Sacri Vangeli canonici o gnostici. Ho l’impressione, sbagliata, certamente, che tu abbia appreso quello che scrivi dalle sante suore all’asilo e dei santi frati o preti alle scuole elementari. Hai mai letto per caso Bertrand Russel? Sai qualcosa della costante mania torturatrice ed omicida del Vaticano, dei vescovi e dei cattolici tutti. Hai mai sentito parlare del Malleus Meleficarum oppure di Wycliffe (1320-1384). Della sua critica ai Santi Papi? Della sua morale: la sua simpatia per i poveri e il suo orrore per gli ecclesiastici ricchi e mondani? Del suo attacco al papato, per la sua morale corrotta e la sua politica demoniaca? Nel 1376 ad Oxford avanzò la teoria che soltanto la rettitudine costituisca un titolo per avere diritto al dominio ed alla proprietà; il clero corrotto non ha un titolo simile e la decisione se un ecclesiastico possa conservare o no la sua proprietà spetta al potere civile. Insegnava inoltre che la PROPRIETA’ E’ LA CONSEGUENZA DEL PECCATO. Cristo e gli apostoli non avevano proprietà alcuna e il clero non deve averne affatto. Caro beato Antonio hai letto cosa dice il vangelo? “Le volpi hanno una tana ove rifugiarsi ma il figlio dell’uomo non ha dove riparare”. Tanto per garantirsi la “bontà” clericale, i Papi e i Vescovi non hanno potuto bruciarlo da vivo perché protetto dai potenti regnanti inglesi. I buoni cattolici, dopo dieci anni dalla morte, hanno dissotterrato le sue ossa e finalmente le hanno bruciate.

S. ANTONIO SOCCI E RADIO MARIA.

Afferma don Livio oggi 23 ottobre 2007 che la vita terrena è “morte” e che la vera vita sta con Cristo e gli strumenti sono la confessione e la comunione. Per gli uomini comuni i soldi non servono a nulla, inesorabile avanza la morte. Ci viene spontanea la domanda: “Perché per tutti la vita è dotata di spinta costante all’auto affermazione per la continuazione della vita stessa? E’ tutto uno sbaglio: noi siamo morti è la vera vita sta nello spirito in seno alla Sacra Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo. Perché allora siamo nati? Qui è il conquibus: il peccato originale! Per il quale siamo condannati: Poi c’è la faccenda della spiegazione filofosica di Platone. C’è il diavolo, il serpente parlante Satana, che ha creato la natura e corrotto Eva! Quindi la vita è solo lo Spirito e la guida al ritorno di Dio sono proprio don Livio, il beato pastorello Antonio Socci, il Papa e tutto il clero. L’uomo comune deve pagare questo enorme e santo servizio e così ogni euro donato a Radio Maria sarà ricompensato dalla Santa Vergine cento volte di più.
PROGRAMMA TV LA 7.Da Crozza abbiamo saputo che il Vaticano ci costa mediamente tre o quattro volte la finanziaria di un anno, calcolando al ribasso. E’ questa la cifra per sperare di andare in Paradiso e non all’inferno? Poi c’è Aristotele! E già i preti si rivolgono ai ricchi perché uomini d’onore e maneggiano tanti bei dollaroni! Come, non lo sapete? Cristo non è venuto per i buoni ma per i cattivi! La Chiesa cattolica frequenta, ama e benedice solo i ricchi! E i poveri? Ma vanno direttamente in Paradiso! Non lo sapete? Loro ci servono solo per spillare soldi ai ricchi che invece hanno tanto bisogno delle nostre cure, preghiere ed amicizia! Non sapete che Cristo ha detto quella famose frase: “E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli!?”



CARO S.ANTONIO SOCCI

Riconoscente per la tua dotta conoscenza religiosa, ti ricordo che la Chiesa Cattolica si è ispirata molto ai testi Orientali, Greci e mediorientali. Tra i grandi ispiratori del Cristianesimo fu il culto di Dioniso o di Bacco, con la morte e la resurrezione del Dio ed il cibo effettuato con le sue stesse carni. Il battesimo per tornare a nuova vita e tutti i possibili rituali compreso il bagno nel sangue di un toro, riservato naturalmente ai ricchi. La religione cattolica deve molto agli antichi filosofi greci, come Platone ed Aristotele. Per Platone è stato valido il concetto del ritorno a Dio per unirsi alla perfezione delle idee nell’Empireo (Paradiso). Per Aristotele l’ispirazione nell’educazione e nell’etica. Difatti tu sei ottimo aristotelico come il tuo quotidiano e i tuoi pretini e pretoni. Ma la religione si è ispirata anche a Pitagora, non solo per il suo teorema. Anche lui pensava alle anime ed era convinto che trasmigravano. Aveva un pallino fisso però che lo troviamo ancora nell’esorcista padre Amort. Dice infatti Amort che se in chiesa si sente odore di zolfo o di latrina, vuol dire che li c’è Satana e bisogna scappare via e cercarsi un altro posto. Ti voglio ricordare pertanto la religione del peccato nel mangiar fave. Il governo era composto da Santi che stabilivano alcune regole che riporto.
……………Pitegora può essere descritto, insomma, come una combinazione di Einstein e di Mrs. Eddy. Egli fondò una religione i cui principali dogmi erano la trasmigrazione delle anime e la peccaminosità del mangiar fave e che si estrinsecava in un ordine religioso che qua e là conquistò il controllo dello Stato e stabilì un governo di Santi. Ma coloro che non erano stati purificati rimpiangevano le fave, e presto o tardi si ribellarono.
Alcune regole dell’ordine pitagoriche erano:
1 – astieniti dalle fave
2 – non raccogliere ciò che è caduto
3 – non toccare il gallo bianco
4 – non spezzare il pane
5 – non scavalcare le travi
6 – non attizzare il fuoco con il ferro
7 – non addentare una pagnotta intera
8 – non strappare le ghirlande
9 – non sederti su di un boccale
10- non mangiare il cuore
11- non camminare sulle strade maestre
12- non permettere alle rondini di dividersi il tuo tetto
13- quando togli dal fuoco la pignatta non lasciare la sua traccia nelle ceneri, ma rimescolale
14- non guardare in uno specchio accanto ad un lume
15- quando ti sfili dalle coperte, arrotolale e spiana l’impronta del corpo.
Tanto per la politica che per la religione, su Aristotele, se ti farà piacere, puoi cercare questo argomento su un mio precedente blog. Tuttavia tento una sintesi degli argomenti.Dio esiste in eterno come puro pensiero, felicità, pieno appagamento di se stesso – non ha necessità di realizzare alcunché. Il mondo visibile invece è imperfetto e si è coscienti della presenza di Dio. Lo scopo dell’uomo è quello di perfezionarsi anche se non potrà mai essere come Dio, in quanto prigioniero della materia. Qui si innesta il platonismo per cui l’anima esce dal corpo imperfetta, perché scolpito dal Demiurgo (Satana), e tende a riunirsi alle idee perfette dell’Empireo, per i cristiani il Paradiso. Chi non si comporta bene può rimanere sulla terra come fantasma soffrendo per non potersi congiungere a Dio, motore innato. La differenza fra Platone ed Aristotele sta nel termine anima, perché per Aristotele lo Spirito è superiore ed eterno e fa parte di Dio. Per quanto riguarda l’etica di Aristotele ne ho già parlato in un precedente blog. Tuttavia la morale esiste ancora oggi in pratica: il padrone e il padre sono superiori a tutti. Mogli, figli e schiavi sono tutti inferiori. I “grandi” devono parlare solo con i più importanti. Tutti gli altri devono essere usati e basta: nessun valore come gli schiavi. Capita ai nostri giorni che Papi e Vescovi facciano finta di interessarsi agli ultimi. Ciò serve per propaganda ma ad essi viene riservato solo il 20% di tutti i soldi raccolti in loro nome. Tutto il resto se lo intasca il Vaticano. Ripeto ancora che l’etica aristotelica prevede classi dirigenti ottimamente pagate e tutto il resto a livello di schiavi! Ricordati, caro S.Antonio, la rivolta degli schiavi di Spartaco. Perché non pensi anche tu talvolta un poco alle classi misere e sfruttate?

AL CARISSIMO S.ANTONIO SOCCI.
LA VERA STORIA DELLA CHIESA CATTOLICA E L’ECLISSI DEL PAPATO. DI BERTRAND RUSSEL (STORIA DELLA FILOSOFIA OCCIDENTALE COPYRIGT 1945 GEORGE ALLEN & LTD. LONDON)
Caro S.Antonio Socci, spero, tu gradisca una rinfrescata sull’opera aristotelica che tanto ha influito sull’evoluzione della nostra civiltà e della Santa Chiesa Cattolica e quindi anche sulla tua formazione professionale di giornalista difensore dei diritti dei ricchi contro i poveri, tali perché peccatori. Il concetto di METAFISICA è ancora legato ad Aristotele. La dottrina aristotelica è caratterizzata dalla smisurata ambizione di tracciare contemporaneamente dell’essere e del concepibile, sollevando il pensiero alle più vertiginose altezze concettuali e svelando in qualche modo i piani di Dio al momento della creazione. (tratto da FILOSOFIA, a cura di Michele Vercellese e Claudia Bianchi – ed.Vallardi 1996). Nonostante molti filosofi vogliano declassare ARISTOTELE a filosofo primitivo, la Chiesa Cattolica non riesce a far meglio tanto di più che di Platone e magari Socrate. Non vuole nemmeno, ora che la scienza ha il sopravvento, degnare un attimino il più grande per me dei pensatori antichi, Democrito! Quindi l’influenza di Platone e di Aristotele sono ancora assai presenti. Il pensiero di Aristotele è così sottile, molto di più di quanto non si possa immaginare. E’ presente ancora oggi in ogni riflessione filosofica e teologica. La sua opera è molto vasta e già ai suoi tempi furono i discepoli che tentarono di sistemarla in certi schemi. Tu caro S.Antonio Socci sai che i suoi discepoli venivano chiamati peripatetici perché tenevano le loro discussioni passeggiando sotto i portici della scuola. Stai tranquillo, non c’entrano le moderne “puttane” che portano lo stesso “peripateim!” Bisogna subito dire che la dottrina di questo gigante della filosofia va differenziata fra gli argomenti di medicina (Galeno) e quelli di pura METAFISICA. Ci sono poi argomenti di astronomia (Tolomeo) di materialismo (Alessandro di Afrossa) ed infine NEOPLATONICHE (PORFIRIO 234-305). Il pensiero cristiano entrò in crisi verso il 1000 dopo Cristo e fu allora che Aristotele venne ripescato anche per merito degli ARABI per nulla selvaggi e primitivi. Due furono i filosofi arabi importanti per la Chiesa Cattolica: uno fu AVICENNA (980-1037) che lo ridiffuse in chiave NEOPLATONICA e l’altro arabo AVERROE’ (1037-1126) che si sforzerà di ricostruire il pensiero originale di Aristotele. Alberto Magno (1205-1280) difese il suo pensiero mentre Ruggero Bacone (1214-1280) e Tommaso d’Aquino si scontrarono con la tradizione platonica agostiniana. Dal XV e XVI secolo l’aristotelismo trionferà nonostante la nascita della scienza moderna. La NEOSCOLASTICA CATTOLICA ancora oggi si avvale dell’aristotalismo. Seguiranno pagine di testo sulla storia del papato del filosofo Bertrand Russel

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