Papa Ratzinger ha affermato di amare gli USA e Bush. Prega di continuare l’occupazione dell’Irak ed ignora completamente la relazione scientifica di Al Gore sulla prossima catastrofe del mondo a causa della mentalità del suo pupillo Bush e dello sfruttamento pazzesco delle risorse naturali del mondo a causa della politica americana. Si può quindi affermare che Papa Ratzinger appoggia ed indica come pregevole l’inquinamento massimo da parte degli USA. Disprezza tutte le indicazioni di pericolo che gli scienziati coscienti affermano. E’ quindi un grande inquinatore come Bush e compagni. Ma Papa Ratzinger ama l’America perché mette la religione in primo piano nella politica. Disprezza tutti gli altri popoli e si rivela egocentrico e pericoloso. Quando il Vaticano potrà ravvedersi?
1° - Forse spera nel ritorno ai roghi!
2° - Stesso “pensiero unico” di Bush.
3° - America prima nazione nel cuore di Ratzinger.
4° - Discorso contro la legalità degli Stati.
5° - Richiesto intervento contro quegli stati che non godono della protezione spirituale del Papa.
6° - USA strumento di forza con l’ONU contro gli eretici.
7° - L’attuale Papa assume il ruolo di dittatore unico al mondo.
8° - La sua forza sta nella mano militare di Bush con le sue bombe atomiche.
9° - Dov’era Dio quando sono cadute le due torri a New York? Ma quando gli USA hanno sganciato le due atomiche sul Giappone Dio era con il Vaticano che ora è tutto per Bush oppure era solo con gli USA?.
10°- Il Papa all’ONU ha affermato che la legalità non è un valore e si può intervenire collegialmente.
Se sbaglio, sono lieto di essere corretto affinché io mi possa ravvedere!
Articolo tratto da: “APRILEONLINE” a cura di Vittorio Bellavite – 21 aprile 2008 ore 17.39
……..Il compleanno festeggiato sui prati della Casa Bianca, con canti e fanfare all'americana, l'assenza nel discorso di saluto del Papa a Bush e nella Dichiarazione congiunta diffusa dopo l'incontro di qualsiasi serio riferimento realmente critico alla guerra in Iraq o ad altri comportamenti imperiali degli USA hanno esibito una evidente consonanza con un Presidente fondamentalista, organizzatore di un grande riarmo e demolitore della legalità internazionale. Si tratta - mi chiedo - di una definitiva svolta nella linea del Vaticano?
Un Papa che appare omogeneo ed amico del maggior leader dell'Occidente come può non creare un appiattimento, nell'immaginario collettivo - penso ai paesi dell'islam- della Chiesa cattolica su una dimensione unilaterale e non universale, diversa da quella che Giovanni Paolo II forse riuscì a comunicare? Un Papa "americano" mi sembra sia un fatto grave per l'evangelizzazione nel mondo, che è il compito principale della Chiesa. Ma perché nessuno parla o scrive di queste cose, sia sulla stampa cattolica che su quella laica?
Il discorso all'ONU poi è consistito in una autorevole lezione sui diritti umani e sulla libertà religiosa, tematica molto importante ma più scontata e quasi celebrativa e sulla quale il consenso è condiviso, almeno formalmente (infatti la Dichiarazione universale sui diritti dell'uomo del '48 è sottoscritta da tutti gli Stati). Il grande problema della fame e del rapporto Nord/Sud del mondo è stato solo sfiorato con parole generiche mentre è stato del tutto ignorato - non una parola - quello delle guerre e del riarmo/disarmo. Ma di cosa dovrebbe parlare il Papa all'ONU se non di queste cose?
Il mio sconcerto ed il mio smarrimento sono aumentati dopo aver riletto i precedenti interventi all'assemblea generale dell'ONU di Paolo VI nel 1965 e di Giovanni Paolo II nel 1995. In entrambi questi interventi le analisi e le denuncie su questi problemi furono esplicite e appassionate. L'assordante silenzio di Benedetto XVI all'ONU su queste grandi questioni del mondo conferma l'orientamento di questo pontificato che appare filoccidentale e ben poco impegnato ad essere voce dal basso sui grandi problemi dell'umanità, voce dei popoli e degli uomini senza voce.
PARTE DELL’ARTICOLO TRATTO DA: “APRILEONLINE” a cura di Vittorio Bellavite – 21 aprile 2008 ore 17.39.
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