lunedì 20 luglio 2009

QUEL POMERIGGIO IN CORSO GARIBALDI A LEGNANO

Di fronte ad un negozio che vendeva casalinghi, vedo ferma l’auto di proprietà dei miei genitori. Era una Consul 315 della Ford. Incuriosito mi fermo ed entro nel negozio, dove il mio futuro cognato compera tutto il possibile ed inimmaginabile. “Che te ne fai di tutta questa roba gli chiesi?” Il calabrese mi guardò male e non mi diede risposta! Poi la vecchia commessa gli disse: “Il conto lo mandiamo a suo suocero come al solito?” Io facevo ancora parte della famiglia e mi risentii per quegli acquisti costosi, inutili ed a carico dei miei! Il futuro cognato mi guardò male ed ingiunse di mandare il tutto ad un certo indirizzo, che io non conoscevo. “Ma per chi hai comprato tutta questa roba? Gli ingiunsi preoccupato! Nel frattempo uscimmo dal negozio e io mi misi dinanzi al muso dell’auto in attesa di una risposta. Il calabrese accese il motore e con uno scatto mi investì: feci a tempo a ruzzolare sul cofano per poi cadere in mezzo alla strada. Arrivato a casa, riferii l’accaduto ai miei che ridacchiando con aria seccata mi ingiunsero: “Taci, scemo!”

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