giovedì 7 gennaio 2010
L’EBREO SPALLONE
I ricconi della zona nella quale abitavo, compreso il comprensorio Milano-Varese, avevano tutto l’interesse a comperare quadri da un mercante, noto in Italia nel campo dell’arte, come “galeotto”. Costui faceva lo spallone per gran parte dei doviziosi esportatori di valuta pregiata all’estero. Lui temeva che la sua ricca clientela potesse interessarsi a me anche nel timore errato di avere un nuovo concorrente nella gara di chi esporta illegalmente di più. Suoi alleati erano direttori di banca e persino assessori alla cultura e direttori di gallerie civiche. Queste attività hanno fruttato denaro immenso ai trafficoni, artisti compresi. Si capisce a posteriori di come certe schifezze trovassero ottimi clienti. Non era solo il dipinto o l’opera ad interessare!
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