lunedì 1 agosto 2011
ARTICOLO QUOTIDIANO “LA PREALPINA”1972 A FIRMA CARLO ALBERTO LOTTI
Indubbiamente intelligente, negato alla cultura pedestre e mnemonica, dotto quel tanto che gli permette di assimilare i valori del passato, dotato di senso critico ed autocritico, riesce ad esternarsi tanto con la pittura quanto con la parola, anzi i due mezzi espressivi sono inequivocabilmente paralleli, e questo non è poco. E così che si previene ogni possibilità di osservazione della sua pittura dando i “perché” ed i “per come” di certe sue “mostruose” abilità tecniche. La sua forza consiste proprio in questa conoscenza, aperta alla costante ricerca di nuova esperienze. Ricercare tante validi ragioni del suo dipingere ci sembrerebbe un gioco sciocco e leggermente sofista. Da lui stesso si può sapere cosa vuole. Vuole dire cose nuove in modo nuovo con vecchi sistemi; con un certo ottimismo, con tanta fiducia; escludendo l’orrido poiché in esso malauguratamente viviamo. Egli punta invece sul mistero che è futuro, per lui, migliore. Dice tutto questo con una solida padronanza del disegno, del colore e delle relative tecniche e non può significare che riuscita, e Vaccaro riesce. La sua evoluzione passata, presente e futura altro non sarà che una conferma di ciò che è sempre stato: un artista. Carlo Alberto Lotti
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