giovedì 4 agosto 2011

LINO LAZZARI – CRITICO D’ARTE “ECO DI BERGAMO” – RECENSIONE MOSTRA ALLA “GALLERIA D’ARTE SIMONETTA” – 31 MAGGIO 1972

Del pittore Andrea Vaccaro, che inaugura domani alla Galleria d’arte “Simonetta” la sua personale, il critico Mario Portalupi scrive: “Mi pare obiettiva definizione parlare di una realtà tipicizzata da innervatura lirica, nella quale figurazione vaccariana, tra un tessuto pittorico molto pulito, filtrato, lieve di materia e pertanto fine e vibrante, si fa largo un motivo, un volto, un particolare e quindi una incidenza figurativa decisamente di tipo classico”. Abbiamo accennato volentieri a questa nota perché nel pittore di Legnano è possibile appunto riscontrare gli elementi che caratterizzano una espressione di grande portata artistica, così come Portalupi ha voluto mettere in evidenza. Andrea Vaccaro si presenta in questa mostra con una serie di opere in cui è prevalente l’ansia di un pittore che vuol arrivare a manifestare un dato di fatto attraverso l’essenzialità delle linee e delle macchie di colore. Inutile dire che tale ansia si realizza perfettamente. Vaccaro rivela un’abilità sorprendente nel suo disegno di impostazione e nella realizzazione strutturale. La mano che non subisce tentennamenti e il tema che risulta in chiara evidenza appena il quadro vien considerato con un poco di attenzione, già dicono come l’artista non si soffermi ad una pura e semplice “fotografia”. Egli entra nel vivo del suo argomento affrontandolo con aperta competenza e con sensibilità di poeta, tutto dedito alla sua arte attraverso una raffinatezza di stile, moderno e spigliato, con signorilità di linguaggio e maestria. Non vogliono queste essere lodi fuoriposto, ma pure e semplici constatazioni, proprio perché Andrea Vaccaro dà alle sue opere ispirate alla figura e al paesaggio una “sua” nota personale che ha le radici nel senso dei valori umani. L’attenzione che l’artista dedica a tale aspetto, porta i soggetti ad una chiara e palese manifestazione della loro interiorità (e i temi a carattere sacro sono tra i primi a mettersi in evidenza), con tutti i drammi e le dolcezze che portano con sé, sia che debba trattarsi della figura come del paesaggio. La prima logicamente ha un mondo assai più vasto da scrutare, ma il secondo non è da meno. E allora quelle note di vera poesia di cui si parlava all’inizio si aprono come d’incanto nel libro di questo autore a cui appunto va riconosciuto il merito della sua “realtà tipicizzata da innervatura lirica”. Per l’occasione di questa mostra, che si chiuderà ll 15 giugno Andrea Vaccaro ha fatto pubblicare un volume sulle sue opere corredato da note di esperti critici d’arte intitolato “Evoluzione di un pittore”. Lino Lazzari

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