lunedì 29 agosto 2011

DAL QUOTIDIANO “LA NOTTE” – RECENSIONI MOSTRE



Coesistono insomma in Vaccaro un finissimo inventore e un prodigioso esecutore, l’uno e l’altro rendono questa mostra, come tutte le altre che l’hanno preceduta, bella e stimolante. Nei paesaggi come nella figura umana, il pittore rivela fantasia e ispirazione, squisitezze cromatiche e intuizioni poetiche, “Le donne di Vaccaro” sono un capitolo della nuova pittura italiana; sono vere, parlanti, irripetibili. Nessuno potrebbe o saprebbe imitarle. Ignazio Mormino – 2 febbraio 1972

A chi visiti con attenzione la mostra non può sfuggire il talento di questo pittore, giustamente definito “picassiano” per la sicurezza con cui dipinge e per la fertilità con cui inventa i soggetti della sua pittura. Pluralità d’ispirazione – dunque – e potenza di espressione. Si aggiunga una ispirazione genuina, felice sempre sorretta dalla tecnica, e si avrà il quadro completo di un pittore giovane ma già avviato verso la fama. Ignazio Mormino – 22 ottobre 1972


Tra i pittori dell’ultima generazione, Andrea Vaccaro (anni 33) è quello che fa più parlare di sé. Dal 1970 ad oggi, mostra dopo mostra, ha conquistato una notorietà che farebbe invidia a un pittore arrivato. Bisogna pur chiedersi perché questo sia avvenuto. A nostro avviso, la spiegazione è semplice; Vaccaro ha una potenza, una sicurezza, un’autorità che non possono sfuggire, né al pubblico né alla critica. Parlare di successo, a questo punto, sarebbe insufficiente, perché il successo può essere effimero. Nel caso nostro, invece, si tratta di un artista che si è già solidamente affermato e che conta collezionisti in ogni parte d’Italia, da Milano a Trapani. Più che una “rivelazione” questa è chiaramente una dimostrazione di come un pittore ancor giovane riesca a farsi un nome col suo talento, col suo lavoro. Giunge dunque a proposito la mostra che l’Italiana Arte di Busto Arsizio, esclusivista delle opere di Andrea Vaccaro, ha recentemente organizzato a Milano (Galleria “Il Vertice”, via Visconti di Modrone 29). Aperta fino al 9 febbraio, questa personale conferma la validità del lusinghiero giudizio già espresso dalla maggior parte della critica e riporta d’attualità l’aggettivo “picassiano”, giustamente attribuito al pittore per la forza della sua fantasia. In una vasta gamma di soggetti passa dalla gioia al dolore, dallo stupore alla malinconia, sorprendendoci ogni volta per la sua bravura. Una mostra da non perdere, un artista da non dimenticare. Ignazio Mormino. – 29 gennaio 1973

Nessun commento: