martedì 17 dicembre 2013

CAPIRE L’ARTE MODERNA - SINTESI

Si tratta di uno sciopero ad oltranza. Tutta la degenerazione la dobbiamo a intellettuali rivoluzionari che intendono succhiare denaro ad ai ricchi ad oltranza ,pieni di soldi ma presuntuosi ed ignoranti. Responsabili del macello e della distruzione sono i politici. La Tanto di destra che di sinistra tutti ignoranti e presuntuosi. chiamano ARTE CONCETTUALE. Quindi cancellano tutte le parole di un libro o presentano un libro bianco, trovano sempre una giustificazione del tipo “tutta la cultura è capitalista e bisogna riscrivere la morale”. Una grossa sfera piena di buchi ed anfratti ha il significato che tutto il mondo è malato e tutte le civiltà devono essere riviste ed andare verso una società dove tutti devono essere uguali nei diritti e nel benessere. Le opere più diffuse sono quelle tele dove il colore viene sparato con il tira sassi o versato dalle lattine di colore, oppure pasticciati senza un ordine con alcune zone di colore puro. Insomma qualunque grande rassegna d’arte sponsorizzata dallo Stato da enti come le provincie se non le mostre internazionali presentano orrori spacciati per la vera arte. La vera arte è la non figurativa: inizialmente nell’ottocento si è data la preferenza all’impressionismo, quando in Italia avevamo grandissimi pittori che hanno lasciato opere straordinarie. Dall’impressionismo che piace al pubblico ingenuo forse perché sono abbozzati dei comuni paesaggi e tutte le imperfezioni tecniche sono state presentate come capolavori. Naturalmente i ricconi pagavano ed i fortunati venditori facevano soldi a palate. Poi sorsero due tendenze contemporanee il cubismo di Picasso e l’astratto. Pittori contemporanei che dipingano benissimo con personalità spiccata vengono distrutti o abbandonati a se stessi. Il pubblico che può spendere non sa riconoscere la vera opera d’arte compera a casaccio basta che ci sia o un paesaggio o una figura anche se malfatta, insomma compera quello che i mercanti vogliono. Io ho lavorato per decine di anni per gallerie famose che sceglievano le mie opere e disprezzando il mio lavoro secondo il grado di vendibilità. Quindi posso affermare che per l’arte questi sono momenti bui. E’ facile sbagliare nel giudicare un artista e più difficile comperare. Io propongo che lo Stato si incarichi come negli altri paesi stranieri europei di mantenere con stipendio gli artisti munendoli anche di studio personale: in Svezia, dove ho esposto, gli artisti locali disponevano nella capitale di un enorme e lussuoso grattacielo nelle cui sale esponevano le loro opere: in Italia siamo abbandonati a noi stessi e la vita è dura!

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