giovedì 27 dicembre 2007

GLI ATEI SONO PEGGIORI DEI CREDENTI?

FALSITA’ DELLA RELIGIONE.

Sta scritto che basta pregare Dio in nome di Gesù Cristo e si deve far conto che tutte le richieste siano esaudite, specie se si è in più persone a richiedere. Bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato. Bisogna pregare e pregare e pregare. Ammesso che ciò sia vero tutta l’umanità rimarrebbe eternamente giovane, bella sana e ricca. Invece ci si ammala e si muore e si vive male. Allora cosa hanno inventato i teologi “il peccato!” E Gesù Cristo non è da meno. Quindi la malattia e la morte è causata dal peccato. Afferma S.Agostino, padre della Chiesa cattolica: “siamo tutti condannati all’inferno e le opere buone non servono a niente! Solo Dio, a suo piacere ed arbitrio può salvare chi vuole lui!” E’ la base per cui i prepotenti, i grandi ladri possono strafare: poi basta avere un prete dalla tua e questi ha il potere di mandarti in Paradiso. Lo scandalo della Chiesa è tutto qui: i preti, i vescovi, il Papa! Bisogna mantenere queste persone per sapere di essere mandati in un posto migliore dell’inferno. E naturalmente chi può pagare abbondantemente la riconoscenza del clero ha maggiori possibilità di altri di salire in cielo. E’ tutta ipocrisia e falsità! In realtà nessuna religione rivelata è vera e siamo ancora molto lontano dal conoscere la verità del perché veniamo al mondo, perché soffriamo e dove andremo a finire. I filosofi hanno spremuto da sempre le meningi per capire qualche cosa. Poi arriva il folle di turno che parla con Dio, vede gli angeli e i diavoli e sa lui come fare per mandarti dove vuoi. C’è anche il rischio che i matti fanatici ti facciano andare a fuoco lento. Lo Stato Italiano dovrebbe essere laico, cioè libero dai preti. Non è così, perché la loro influenza è sempre nefasta e continua. Non c’è dubbio che l’intelligenza non è dei bigotti che ignorano Democrito, il più grande pensatore di tutti i tempi. Se Dio dovesse assomigliare all’uomo, come minimo dovrebbe suicidarsi. Per fortuna dei preti Dio ci ignora e così prosperano i cosiddetti “cristiani” e i loro simboli religiosi e militari devoti solo all’ingiustizia e alla violenza. Che dire poi di Anassagora del cinquecento a.c. Ne riporto lo scritto tratto dalla “storia della filosofia occidentale” di Bertrand Russel edizioni Longanesi 1983.…………..Si dice che Anassagora abbia influenzato anche Euripide, ma questo è più dubbio. I cittadini di Atene, come quelli di altre città in altre epoche e continenti dimostravano una certa ostilità a chi tentava di introdurre un livello culturale più alto di quello a cui erano abituati. Quando Pericle diventò vecchio, i suoi oppositori cominciarono una campagna contro di lui, attaccando i suoi amici. Accusarono Fidia di appropriarsi di una parte dell’oro che doveva essere impiegato per le statue. Votarono una legge che permetteva di mettere in stato di accusa chi non praticava la religione e insegnava delle teorie intorno alle “cose celesti”. Mediante questa legge processarono Anassagora che era accusato di insegnare che il sole era una pietra al calor rosso e che la luna era fatta di terra. (La stessa imputazione fu ripetuta dagli accusatori di Socrate, che li prese in giro perché erano fuori moda). Ciò che accadde non è certo, è certo però che Anassagora dovette lasciare Atene. Sembra probabile che Pericle lo abbia tratto dalla prigione e si sia adoprato per farlo fuggire. Egli ritornò nella Ionia, dove fondò una scuola. Secondo il suo desiderio, l’anniversario della sua morte fu un giorno di vacanza per gli scolari. Anassagora sosteneva che tutto è divisibile all’infinito, e che anche la più piccola quantità di materia ha in sé ciascun elemento. Le cose ci appaiono fatte di quella sostanza che vi è contenuta in maggior misura. Così, per esempio, tutto contiene un po’ di fuoco, ma noi chiamiamo fuoco soltanto ciò in cui questo elemento è preponderante. Come Empedocle, egli prende posizione contro il vuoto, dicendo che le clessidre e i palloni gonfiati dimostrano che vi è dell’aria dove sembra che non ci sia nulla. Differiva dai suoi predecessori nel considerare lo spirito (nous) come una sostanza che entra nella composizione delle cose vigenti, distinguendole dalla materia bruta. In tutte le cose dice Anassagora, vi è una porzione di tutto ciò che non è spirito, ma alcune cose sostengono anche lo spirito. Lo spirito penetra in tutto ciò che ha vita ed è infinito, soggetto solo all’autogoverno e non è mescolato a nulla. A parte lo spirito, tutte le cose per quanto piccole, contengono una certa quantità di tutti i contrari, come il caldo ed il freddo, il bianco ed il nero. Sosteneva quindi che la neve è (in parte) nera. Lo spirito è l’origine di tutti i movimenti. Provoca una rotazione che gradualmente si estende a tutto il mondo e fa sì che le cose più leggere vadano alla periferia e le più pesanti verso il centro. Lo spirito è uniforme, ed è altrettanto buono negli animali che nell’uomo. L’apparente superiorità dell’uomo è dovuta al fatto che ha le mani; tutte le esteriori differenze di intelligenza sono dovute solo a differenze corporali. Sia Aristotele che Socrate, quale ci appare in Platone, lamentano che Anassagora, dopo aver introdotto lo spirito, ne faccia un uso molto limitato. Aristotele precisa che Anassagora introduce lo spirito come causa quando non ne conosce proprio altre. Quando può ne da una spiegazione meccanica. Respingeva la necessità ed il caso come origini delle cose; neppure la “Provvidenza” entrava nella sua cosmologia. Non sembra che pensasse molto all’etica ed alla religione; probabilmente era un ateo, come sostenevano i suoi accusatori. Tutti i suoi predecessori lo influenzarono, eccetto Pitagora. Parmenide ebbe la stessa influenza su di lui che Empedocle. Nella scienza ebbe grandi meriti. Spiegò, per primo, che la luna brilla di luce riflessa (esiste però un misterioso frammento di Parmenide da cui risulterebbe che anch’egli lo sapesse). Anassagora dette una esatta teoria sull’eclissi, e insegnò che la luna è al di sotto del sole. Il sole e le stelle, diceva sono pietre infiammate, ma non sentiamo il calore delle stelle perché sono troppo distanti. Il sole è più grande del Peloponneso. La luna ha delle montagne e (pensava) anche degli abitanti. Si dice che Anassagora sia stato alla scuola di Anassimene; certamente tenne viva la tradizione razionalistica e scientifica degli Ioni. Non si trovano in lui quelle preoccupazioni etiche e religiose che, passando dai pitagorici a Socrate e da Socrate a Platone, introdussero una vena oscurantista nella filosofia greca. Non è un personaggio di primo piano, ma è importante per aver introdotto la filosofia in Atene e per aver influito sulla formazione di Socrate.

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