mercoledì 19 marzo 2008

TOMMY, GATTO TALPA
















TOMMY, GATTO TALPA
Anche gli scienziati sono come gli psicologi: sono convinti che uomini ed animali nascano con un cervello tabula rasa dove funzionano solo gli istinti primari: fame per nutrirsi, paura per scampare ai pericoli, sonno per dormire e in seguito gioco per allenarsi ed infine sesso per la riproduzione. Sono convinti che per adempiere ad alcune funzioni essenziali serva l’insegnamento della mamma, almeno sfruttando l’istinto dell’imitazione e quindi serve l’esempio dei genitori. Insomma psicologi e scienziati naturalisti non si sono ancora tolti dalle pastoie della tradizione. Osservando il mio gattino invece trovo che tutta la sua attività è istintiva e quindi genetica. Dio immette negli uomini l’anima ma è la genetica oltre l’ambiente che spinge la genetica ad adattarsi all’ambiente per sopravvivere e poi questa qualità viene trasmessa ai figli, come eredità genetica. L’ambiente ed il fattore “c” porta poi alla sopravvivenza oppure alla morte. Quindi Darwin aveva ragione con una piccola ma importante correzione: all’epoca di Darwin non si conosceva ancora la genetica. Pensate che ancora negli anni cinquanta si considerava il comportamento positivo, utile alla società, quello guidato dalla Chiesa cattolica ed altra campana suonava per il “libero pensatore” soggetto a Satana e quindi comunista,nemico dei bravi, più che onesti cittadini ricchi. I poveri erano considerati preda del peccato che, oltre al diavolo, li rendeva schiavi del vino. Io venivo chiamato dai bravi figli di mamma e papà “il diavolo rosso capo cellula del partito comunista” solo perché nell’ora di religione e filosofia facevo obiezioni del tipo di quelle che troverete nel mio blog. Quindi chi non frequentava la sacrestia era un sovversivo, da emarginare. (e forse nell’intimo dei bravi cattolici si rimpiangevano i roghi contro i nemici eretici della religione cattolica). Torniamo a Tommy “talpa”. Chi ha insegnato al mio gatto l’arte di nascondersi sotto le lenzuola, le coperte del letto? La sua mamma?. No di certo, perché Tommy è stato separato da lei appena nato e messo in gabbietta in un ambiente dove c’erano altri poveri animali che guaivano e abbaiavano. Tommy si comporta come tutti i miei gatti maschi che ho avuto come amici fin dall’infanzia. E’ quindi un attitudine ereditata dai genitori per agguati alle prede che passassero nei paraggi. Tommy è un cacciatore nato, anche se l’ambiente casalingo dove vive gli offre cibo a volontà e in tutta tranquillità. Le femmine dei gatti che ho posseduto, al contrario, cercavano la cuccia per i piccoli: era anche questa genetica. Cercavano scatole grosse e piccole e mai hanno avuto l’agressività dei maschi. Le fusa ad esempio: l’ultima gattina di nome Lollina, ci gratificava di grandi fusa mentre Tommy ne è estremamente avaro.

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