ARTICOLO A FIRMA “IDA SCONZO” APPARSO SUL QUOTIDIANO “IL GIORNALE” DEL 13 APRILE 1997 A PAGINA 38 – PANORAMA MILANO
Il talento, unico e irripetibile, di ogni artista rappresenta un grande mistero. Quando ci si trova di fronte alle opere di un bambino prodigio, il mistero diventa ancora più grande. Artisti si nasce o si diventa? La domanda appare retorica davanti ai disegni che il pittore Andrea Vaccaro ha realizzato fra i sette e i dodici anni di età, nel breve arco di tempo che va dal 1946 al 1951. Il Museo del Paesaggio di Verbania Pallanza ha dedicato all’artista bambino una mostra dal titolo “Disegni dell’infanzia”. Inaugurata pochi giorni fa, l’esposizione rimarrà aperta fino al 18 maggio. I lavori raccolti ed esposti nella Sala delle mostre sono circa ottanta e si possono visitare tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, esclusi i lunedì. L’ingresso è libero. La mostra è supportata da una splendida monografia in bianco e nero con 261 riproduzione di disegni. Nato a Pallanza da padre siciliano, Andrea Vaccaro ha realizzato i disegni a Verbania, a Legnano e a Scicli, in provincia di Ragusa. Nei suoi lavori infantili, che ogni profano potrebbe tranquillamente attribuire ad un artista maturo, Vaccaro racconta la sua infanzia, i suoi amori, la gente, la famiglia, il lavoro dei grandi e i giochi dei più piccoli. Lo fa con la matita da falegname del nonno, su pezzi di carta qualsiasi che amici e parenti gli procuravano. “Ho disegnato per terra, su ogni tipo di carta, sui libri, su bigliettini da visita, carta da lettera, su tutto il materiale possibile i immaginabile….”conferma l’artista. Dai suoi lavori giovanili e dalle fresche didascalie che lui stesso scriveva sui disegni, con l’ingenua grafia dei bambini, traspare in tutta la sua drammaticità la dignitosa povertà del dopoguerra, al sud come al nord. La campagna di Scicli assolata a cui il piccolo Andrea diede come titolo “Il piacere del riposo” riporta alla mente il duro lavoro dei braccianti agricoli. “Questa immagine – scriveva il pittore e poeta Vaccaro – mi ricorda il piacere del riposo sotto un grosso albero di ulivo o di carrubo, quando il caldo brucia e le cicale rallegrano la campagna. Il contadino si sdraia all’ombra con accanto la brocca di vino rosso e forte e taglia con il suo coltello a scatto il pane duro e poco salato che la moglie ha cotto nel suo forno rotondo…..”. Gli operai di Legnano invece “alle ore 12 riposano davanti alla fabbrica, mangiano nella gavetta il cibo portato da casa e parlano ridendo dei problemi del loro lavoro…”. Il piccolo artista osserva e disegna i suoi amici animali: muli, civette, ippopotami, maiali, cavalli, rane, farfalle. Si scaglia contro i cacciatori, paragona le oche alle donne tessendo le lodi alle prime e criticando le signore paurose. Invidia la bambina ricca che tiene in mano i palloncini e può assaggiare lo zucchero filato. I suoi bellissimi disegni hanno sempre una dedica: al nonno Pietro, alla mamma che lavora tanto, all’amico asinello. Osservando il tratto sicuro, le osservazioni di volta in volta polemiche, affettuose, irritate, si entra in un mondo vero, profondamente amato e sentito dall’artista. Un mondo pieno di consapevolezza, di tenerezza, di sentimenti forti al quale si dovrebbe appartenere. “Disegni dell’infanzia del pittore Andrea Vaccaro” è una mostra da non perdere e ripagherà ampiamente lo sforzo di una gita fuori porta.
Il talento, unico e irripetibile, di ogni artista rappresenta un grande mistero. Quando ci si trova di fronte alle opere di un bambino prodigio, il mistero diventa ancora più grande. Artisti si nasce o si diventa? La domanda appare retorica davanti ai disegni che il pittore Andrea Vaccaro ha realizzato fra i sette e i dodici anni di età, nel breve arco di tempo che va dal 1946 al 1951. Il Museo del Paesaggio di Verbania Pallanza ha dedicato all’artista bambino una mostra dal titolo “Disegni dell’infanzia”. Inaugurata pochi giorni fa, l’esposizione rimarrà aperta fino al 18 maggio. I lavori raccolti ed esposti nella Sala delle mostre sono circa ottanta e si possono visitare tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, esclusi i lunedì. L’ingresso è libero. La mostra è supportata da una splendida monografia in bianco e nero con 261 riproduzione di disegni. Nato a Pallanza da padre siciliano, Andrea Vaccaro ha realizzato i disegni a Verbania, a Legnano e a Scicli, in provincia di Ragusa. Nei suoi lavori infantili, che ogni profano potrebbe tranquillamente attribuire ad un artista maturo, Vaccaro racconta la sua infanzia, i suoi amori, la gente, la famiglia, il lavoro dei grandi e i giochi dei più piccoli. Lo fa con la matita da falegname del nonno, su pezzi di carta qualsiasi che amici e parenti gli procuravano. “Ho disegnato per terra, su ogni tipo di carta, sui libri, su bigliettini da visita, carta da lettera, su tutto il materiale possibile i immaginabile….”conferma l’artista. Dai suoi lavori giovanili e dalle fresche didascalie che lui stesso scriveva sui disegni, con l’ingenua grafia dei bambini, traspare in tutta la sua drammaticità la dignitosa povertà del dopoguerra, al sud come al nord. La campagna di Scicli assolata a cui il piccolo Andrea diede come titolo “Il piacere del riposo” riporta alla mente il duro lavoro dei braccianti agricoli. “Questa immagine – scriveva il pittore e poeta Vaccaro – mi ricorda il piacere del riposo sotto un grosso albero di ulivo o di carrubo, quando il caldo brucia e le cicale rallegrano la campagna. Il contadino si sdraia all’ombra con accanto la brocca di vino rosso e forte e taglia con il suo coltello a scatto il pane duro e poco salato che la moglie ha cotto nel suo forno rotondo…..”. Gli operai di Legnano invece “alle ore 12 riposano davanti alla fabbrica, mangiano nella gavetta il cibo portato da casa e parlano ridendo dei problemi del loro lavoro…”. Il piccolo artista osserva e disegna i suoi amici animali: muli, civette, ippopotami, maiali, cavalli, rane, farfalle. Si scaglia contro i cacciatori, paragona le oche alle donne tessendo le lodi alle prime e criticando le signore paurose. Invidia la bambina ricca che tiene in mano i palloncini e può assaggiare lo zucchero filato. I suoi bellissimi disegni hanno sempre una dedica: al nonno Pietro, alla mamma che lavora tanto, all’amico asinello. Osservando il tratto sicuro, le osservazioni di volta in volta polemiche, affettuose, irritate, si entra in un mondo vero, profondamente amato e sentito dall’artista. Un mondo pieno di consapevolezza, di tenerezza, di sentimenti forti al quale si dovrebbe appartenere. “Disegni dell’infanzia del pittore Andrea Vaccaro” è una mostra da non perdere e ripagherà ampiamente lo sforzo di una gita fuori porta.
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