domenica 24 gennaio 2010
GLI IMBONITORI DELLA TV
E’ davvero uno spettacolo assistere alle aste sulle opere d’arte in televisione. Parliamo di quelle trasmissioni televisive in cui dei conduttori con la lingua sciolta, veri e proprio incantatori di serpenti, con una faccia tosta che va al di là di ogni immaginazione, offrono in vendita agli ascoltatori per decine di migliaia di euro opere di autori semisconosciuti spacciandoli per grandi artisti. Le parole si sprecano, accompagnate da gesti e ammiccamenti, sguardi di complicità: “Questa è come se fosse la Sacra Sindone”, “L’opera che vi sto mostrando è un pilastro per la storia dell’Umanità”, “In tutto il mondo queste opere si pagano dieci volte tanto! E’ un’occasione unica.”
Purtroppo però non si tratta di uno spettacolo di cabaret o di un semplice esercizio di retorica! Queste trasmissioni ottengono successo, vengono ascoltate, seguite e alla fine il gioco paga. Molti collezionisti che acquistano dagli imbonitori della TV per decine di migliaia di euro, irretiti dalle chiacchiere e della potenza del mezzo televisivo. Tutto ciò che appare in televisione sembra più importante e dotato di autorità e in effetti accade che una buona fetta del mercato dell’arte sia in mano a questi signori dalla lingua sciolta. Il segreto è dire che una certa opera è stata pubblicata in qualche catalogo meglio se internazionale vantando super esposizioni ufficiali e subito quell’opera diventa un capolavoro. Basta un istante per gonfiare i prezzi dei quadri e trasformarli in oro. Questo consente di creare un giro di capitali ingente, da non sottovalutare. L’uso del mezzo televisivo permette agli imbonitori di rasentare la truffa e molti ingenui cascano nella rete togliendo mercato e risorse a tutti gli artisti che non fanno parte del loro giro d’affari. E’ concorrenza sleale perché manca il confronto. La comunicazione televisiva è unilaterale e viene recepita dall’ascoltatore come un ordine espresso da un’autorità, senza diritto di replica. Dunque si tratta di un fenomeno pericoloso e dannoso per la società intera che deve essere combattuto con decisione!
giovedì 7 gennaio 2010
L’EBREO SPALLONE
I ricconi della zona nella quale abitavo, compreso il comprensorio Milano-Varese, avevano tutto l’interesse a comperare quadri da un mercante, noto in Italia nel campo dell’arte, come “galeotto”. Costui faceva lo spallone per gran parte dei doviziosi esportatori di valuta pregiata all’estero. Lui temeva che la sua ricca clientela potesse interessarsi a me anche nel timore errato di avere un nuovo concorrente nella gara di chi esporta illegalmente di più. Suoi alleati erano direttori di banca e persino assessori alla cultura e direttori di gallerie civiche. Queste attività hanno fruttato denaro immenso ai trafficoni, artisti compresi. Si capisce a posteriori di come certe schifezze trovassero ottimi clienti. Non era solo il dipinto o l’opera ad interessare!
GIUSTIZIA
Musei, gallerie pubbliche, organismi importanti ai fini di una notorietà da raggiungere si sono sempre chiusi alle mie richieste di partecipazione. Le motivazioni andavano dal silenzio assoluto, nessuna risposta, ad affermazioni di comodo quali: non abbiamo spazi liberi, siamo occupati per tanto tempo, senza indicare quando la richiesta poteva essere esaminata. Oppure la sua pittura non ci interessa: noi esponiamo solo pittori affermati oppure ancora: non facciamo esporre pittorelli della zona! Tutti questi rifiuti generavano nel pubblico diffidenza e disprezzo per le mie opere e per la mia persona. Si traducevano in derisione e maldicenze. In pratica non valevo nulla e le mie opere facevano schifo. Il pubblico è fortemente ignorante e si fida solo degli organismi ufficiali o pseudoufficiali che diano loro una falsa sicurezza sul valore dell’artista. Così accadeva che mentre alcuni pittori a me inferiori venivano super ricercati dal mercato e supervalutati economicamente, personalmente faticavo molto a vivere ed a mantenere la famiglia. Poiché ritengo di essere stato danneggiato fortemente nei miei interessi, chiedo giustizia.
mercoledì 6 gennaio 2010
I BURATTINAI
Parzialità a discrezione dei musei, gallerie pubbliche e private escludono artisti che loro temono possano essere favoriti dalla mostra contro il loro proprio volere ed interesse personale. Le gallerie di certe zone, dove esiste un mercato d’arte, fanno muro e impediscono di apparire. Un artista a cui non è data visibilità è soggetto a scomparire. Ci sono sempre interessi di gruppo e di persone potenti. Il discorso è generale partendo dalle mie esperienze personali perché se è successo a me può succedere anche agli altri. Il mondo dell’arte sembra gestito da un burattinaio che tiene i fili dei burattini: artisti, critici, politici ed amministratori secondo il proprio interesse. Non c’è possibilità per gli esclusi di farsi vedere. Per le grandi e piccole manifestazioni ad invito abbiamo vere congreghe internazionali che spingono alcuni artisti e rifiutano altri! Di fatto costituiscono una “associazione a delinquere” in nome dell’arte e degli affari! E’ una vera dittatura!
RITORNO ALL'UMANO
Il Movimento del Ritorno all’umano, di cui Vaccaro è promotore, vuole restituire agli artisti la libertà di espressione del proprio talento e della propria abilità in favore dell’umanità intera.
Ritorno all’umano significa agire in ambito artistico per creare bellezza; aiutare l’umanità a riscattarsi dalla propria condizione, pur denunciandone gli errori e le debolezze.
Per il Ritorno all’umano il primo impegno è la creatività e la costante ricerca, la poesia come espressione di sentimento. E’ un’arte romantica che cerca di fissare momenti di vita da tramandare, perché tutto è in evoluzione.
Con questa corrente riprende importanza il denominatore comune dell’uomo e l’idea che l’uomo possa ancora fare qualcosa di positivo.
Ritorno all’umano non significa ritorno al passato, come osserva Lino Lazzari, sull’Eco di Bergamo: “…una scultura concettuale, questa di Andrea Vaccaro, finalizzata, a nostro personale giudizio, alla contemporaneità (…); una scultura dalle perfette caratteristiche di quel dinamismo che si rende assolutamente necessario in qualsivoglia opera visiva”.
Particolarmente apprezzato l’inserimento della figurazione nell’elemento astratto, già individuato negli anni ‘60 come una espressione particolare di Neofigurazione, pur riservandosi l’assoluta libertà di esprimersi in ogni altra forma dando sfogo ad una creatività totale.
Il Ritorno all’umano si propone di recuperare i valori antichi del disegno, della pittura e della scultura, proiettandoli verso l’attualità e il futuro. Si auspica la fine delle tematiche a sfondo politico e il ritorno all’Arte per l’Arte.
Ritorno all’umano significa agire in ambito artistico per creare bellezza; aiutare l’umanità a riscattarsi dalla propria condizione, pur denunciandone gli errori e le debolezze.
Per il Ritorno all’umano il primo impegno è la creatività e la costante ricerca, la poesia come espressione di sentimento. E’ un’arte romantica che cerca di fissare momenti di vita da tramandare, perché tutto è in evoluzione.
Con questa corrente riprende importanza il denominatore comune dell’uomo e l’idea che l’uomo possa ancora fare qualcosa di positivo.
Ritorno all’umano non significa ritorno al passato, come osserva Lino Lazzari, sull’Eco di Bergamo: “…una scultura concettuale, questa di Andrea Vaccaro, finalizzata, a nostro personale giudizio, alla contemporaneità (…); una scultura dalle perfette caratteristiche di quel dinamismo che si rende assolutamente necessario in qualsivoglia opera visiva”.
Particolarmente apprezzato l’inserimento della figurazione nell’elemento astratto, già individuato negli anni ‘60 come una espressione particolare di Neofigurazione, pur riservandosi l’assoluta libertà di esprimersi in ogni altra forma dando sfogo ad una creatività totale.
Il Ritorno all’umano si propone di recuperare i valori antichi del disegno, della pittura e della scultura, proiettandoli verso l’attualità e il futuro. Si auspica la fine delle tematiche a sfondo politico e il ritorno all’Arte per l’Arte.
MALINCONICA ACCETTAZIONE DI DEGRADO ARTISTICO DOVUTO ALLA POLITICA
Il problema di fondo è che il pubblico non sa cosa sia l’arte e come identificare il vero artista e crede a tutto quello che viene detto dai critici e dagli imbonitori delle case d’asta. Il vero artista ha doti naturali, ereditate geneticamente, come Michelangelo che ha scolpito la Pietà a vent’anni o poco più. Il pubblico purtroppo ignora cosa sia la genetica e si lascia incantare dalle parole di qualsiasi imbecille che appaia in TV dichiarandosi intenditore. Credono ai critici così come agli oroscopi e a Wanna Marchi. Ho relazionato accuratamente da 30 anni il Vaticano i vari Capi di Stato di tutto il mondo, quotidiani ed intellettuali: nessuno ha capito nulla o non ha voluto capire. Si sprecano soldi pubblici per manifestazioni diseducative sull’arte! E’ tutta una corruzione politica. Dopo Bonito Oliva e la sua transavanguardia, tutto è lecito: foto, stampe, oggetti vari, insomma tutto ciò che può rappresentare “concetti” viene usato purchè chi lo fa venga considerato artista. Sistematicamente viene escluso l’artista naturale, dotato di capacità disegnative e pittoriche, considerate obsolete! La carriera e le quotazioni vengono costruiti artatamente da pochi che si pongono affaristicamente come promotori, critici e mass media. E’ tutto falso contro l’interesse delle nazioni e bisogna diffidare delle grandi gallerie ed istituzioni artistiche. Poiché mancano le leggi precise sarà tutto criticabile ma lecito. Tutte queste grandi gallerie, mercanti, musei, assessorati tolgono reputazione e quindi mercato a chi dovrebbe avere dei meriti. Anche il tanto famoso e chiacchierato Sgarbi prende lucciole per lanterne. Non sa riconoscere: litografie originali da stampe, incisioni, fotolito ecc. A lui basta gridare e fare la prima donna. E’ una testa calda che non merita attenzione. Meglio sarebbe si dedicasse al teatro come mi pare adesso stia facendo. Ho visto vendere a Telemarket serigrafie su tela, polimaterici(che danno l’llusione di dipinti firmati a mano) incorniciati, spacciati come opere originali del pittore che si prestava a fare l’autentica. Mi ricordo di Faccincani, Gonzaga ed altri.
Sarebbe opportuno stabilire per legge chi sia competente nel campo dell’arte per evitare di dare giudizi prezzolati od interessati. Ora al ministero dei beni culturali si impongono dei “poeti” ed “artisti”, così come nei comuni, regioni ecc. e la cultura continua ad essere in mano ai politici ignoranti. Ora nell’arte come nella moda contano i lanci costosi, miliardari: viene indicata come opera da acquistare ciò che è più reclamizzato da opportuni avventurieri, gli allocchi pagano per l’interesse di pochi.
I critici sono per la maggior parte prezzolati o politicizzati, egoisti ed intrallazzoni, conoscono una storia dell’arte che conta certi nomi e basta e al di fuori di certe “correnti artistiche” ufficiali non sanno o non vogliono indicare il diverso. Sono solo degli eruditi pappagalli.
Gli ingenui pensano che cose orripilanti di “artisti famosi” e tutto ciò che è degenerato sia arte e rifiutano ciò che è veramente arte: è il trionfo di quegli intellettuali che vogliono rovesciare il mondo, distruggere la verità per imporre “merda”. I collezionisti miliardari comprano escrementi e gli altri non si avvicinano all’arte perché sono disorientati e non credono più nel proprio giudizio. Temono la censura di chi si commuove guardando una tela bianca tagliata e bucata, giustificata dall’idea del critico di turno di mettere in contatto il davanti con il retro!
Sarebbe opportuno stabilire per legge chi sia competente nel campo dell’arte per evitare di dare giudizi prezzolati od interessati. Ora al ministero dei beni culturali si impongono dei “poeti” ed “artisti”, così come nei comuni, regioni ecc. e la cultura continua ad essere in mano ai politici ignoranti. Ora nell’arte come nella moda contano i lanci costosi, miliardari: viene indicata come opera da acquistare ciò che è più reclamizzato da opportuni avventurieri, gli allocchi pagano per l’interesse di pochi.
I critici sono per la maggior parte prezzolati o politicizzati, egoisti ed intrallazzoni, conoscono una storia dell’arte che conta certi nomi e basta e al di fuori di certe “correnti artistiche” ufficiali non sanno o non vogliono indicare il diverso. Sono solo degli eruditi pappagalli.
Gli ingenui pensano che cose orripilanti di “artisti famosi” e tutto ciò che è degenerato sia arte e rifiutano ciò che è veramente arte: è il trionfo di quegli intellettuali che vogliono rovesciare il mondo, distruggere la verità per imporre “merda”. I collezionisti miliardari comprano escrementi e gli altri non si avvicinano all’arte perché sono disorientati e non credono più nel proprio giudizio. Temono la censura di chi si commuove guardando una tela bianca tagliata e bucata, giustificata dall’idea del critico di turno di mettere in contatto il davanti con il retro!
lunedì 4 gennaio 2010
PER TUTTI GLI ARTISTI: PITTORI, SCULTORI ECC. UNA SPERANZA DI RISCOSSA!
Anche in Italia si è cominciato a parlare di class action in termini concreti, essendo entrata in vigore dal primo gennaio la relativa legge. La class action è un istituto di tutela e risarcimento dei privati cittadini più deboli e rappresenta uno straordinario strumento di deterrenza per le società a non commettere irregolarità. Il Codacons, un'associazione di consumatori, ha annunciato il varo di tre azioni collettive: una contro le banche, una contro il vaccino antinfluenzale e una riguardante le cartelle pazze.
Questo istituto ha mosso i primi passi negli anni '60 quando si affermò il concetto di dare accesso alla giustizia anche alle piccole pretese, quelle non convenienti da portare avanti individualmente.
Un esempio può chiarire meglio quanto potente possa essere lo strumento della class action in America. Qualche mese fa le note case d'asta Sotheby's e Christie's in violazione delle norme antitrust si erano comunicate reciprocamente quali erano i loro maggiori collezionisti definendo dei prezzi minimi da applicare agli stessi nelle aste. Gli avvocati che hanno promosso la class action hanno notificato anche a un noto finanziere milanese la possibilità di associarsi alla causa, il quale ha ovviamente accettato e proprio in questi giorni ha ricevuto un congruo risarcimento per le opere acquistate a valori troppo elevati.
Questa può essere finalmente l’occasione buona per tutti gli artisti che si sono sentiti oppressi in questi anni dalle lobbies dei critici e dei galleristi e per tutti i collezionisti indotti ad acquistare a peso d’oro cianfrusaglie senza valore spacciate per opere d’arte!
Le maggiori offese morali ed economiche provengono dalle aste televisive. ARTISTI: uniamoci per la nostra difesa!
Questo istituto ha mosso i primi passi negli anni '60 quando si affermò il concetto di dare accesso alla giustizia anche alle piccole pretese, quelle non convenienti da portare avanti individualmente.
Un esempio può chiarire meglio quanto potente possa essere lo strumento della class action in America. Qualche mese fa le note case d'asta Sotheby's e Christie's in violazione delle norme antitrust si erano comunicate reciprocamente quali erano i loro maggiori collezionisti definendo dei prezzi minimi da applicare agli stessi nelle aste. Gli avvocati che hanno promosso la class action hanno notificato anche a un noto finanziere milanese la possibilità di associarsi alla causa, il quale ha ovviamente accettato e proprio in questi giorni ha ricevuto un congruo risarcimento per le opere acquistate a valori troppo elevati.
Questa può essere finalmente l’occasione buona per tutti gli artisti che si sono sentiti oppressi in questi anni dalle lobbies dei critici e dei galleristi e per tutti i collezionisti indotti ad acquistare a peso d’oro cianfrusaglie senza valore spacciate per opere d’arte!
Le maggiori offese morali ed economiche provengono dalle aste televisive. ARTISTI: uniamoci per la nostra difesa!
sabato 2 gennaio 2010
LA VERA DEMOCRAZIA
Democrazia significa Governo del Popolo. Nelle democrazie moderne il Popolo elegge dei propri rappresentanti che hanno il dovere di realizzare la volontà popolare.
Che cosa non funziona in questo sistema? Semplice: nella odierna realtà italiana i rappresentanti del Popolo hanno tutti i diritti e nessun dovere!
Viene permesso ai rappresentanti del Popolo, una volta eletti, di cambiare Partito, di rinnegare il programma elettorale, di stabilire alleanze politiche che contraddicono quanto dichiarato agli elettori. L’art. 67 della nostra Costituzione prevede chiaramente che il Parlamentare viene eletto “senza vincolo di mandato” e pertanto è libero di cambiare sponda come vuole. Questo è un grave errore! Il rappresentante del Popolo deve essere invece eletto sulla base di programmi precisi, ben individuati e deve relazionare agli elettori in merito al suo operato. I programmi elettorali dovranno essere lineari e concreti e non contenere inutili illusioni retoriche e vacue. E soprattutto il parlamentare che cambia partito o tradisce gli impegni elettorali deve essere dichiarato decaduto dalla propria carica senza possibilità di essere sostituito. Inoltre, al contrario di quello che dice Berlusconi, il rappresentante del Popolo deve essere processato ogni qualvolta tradisce il suo mandato oppure sfrutta il proprio ruolo per interessi privati. Solo consentendo agli elettori di vigilare con scrupolo sull’operato dei loro rappresentanti si può parlare di una vera democrazia compiuta. Ma siamo ancora lontani da questo traguardo. Questa è la mia opinione. Spero che siano in molti a pensarla come me.
Concludo citando una frase del poeta americano Walt Withman.
“Spesso abbiamo stampato la parola Democrazia. Eppure non mi stancherò di ripetere che è una parola il cui senso reale è ancora dormiente, non è ancora stato risvegliato, nonostante la risonanza delle molte furiose tempeste da cui sono provenute le sue sillabe, da penne o lingue. È una grande parola, la cui storia, suppongo, non è ancora stata scritta, perché quella storia deve ancora essere messa in atto”.
Walth Withman
Gli articoli contenuti nel progetto di legge per la riforma del sistema, secondo i criteri indicati sopra, devono essere precisi, inderogabili e comprensibili anche agli analfabeti. Devono riguardare l'intera nazione ed escludere armamenti e guerre. Preciso inoltre che la nostra Repubblica é laica! In prossimità delle elezioni dovrebbe essere proibito esibire statue di santi, madonne e miracoli per non influenzare il voto e le scelte degli elettori.
venerdì 1 gennaio 2010
DOVE C’E’ L’ORO LI’ C’E’ DIO – FRASE RIPORTATA DAI MEDIA E PRONUNCIATA DIRETTAMENTE DAL PAPA BENEDETTO XVI°
Cristo è morto invano ed il suo nome e’ spergiurato dal demone mammona che governa e comanda il Vaticano! Tutto deriva dal potere temporale riacquistato dopo la seconda guerra mondiale e sostenuto dall’attuale premier Silvio Berlusconi. Non c’è più cristianesimo ma puro ebraismo trai i cattolici a partire dai loro pastori. Frutto di ignoranza e superstizione. Tutto deriva dall’antico testamento nel quale viene ordinato il sacerdozio e le sue vesti ornamentali. Alla pietà ed alla carità viene sostituito l’oro ed ora in occasione dell’ultima apparizione ufficiale del Papa abbiamo ammirato una statua vivente tutta d’oro dalla mitria a tutto il manto. Nemmeno le mani erano scoperte e si intravedeva solo un pallido volto di vecchio che nulla aveva di carismatico. “La religione è l’oppio dei popoli” affermavano i filosofi ottocenteschi. Siamo lontani dalla verità: si impone quel che si vuole e nessuno pratica la giustizia e la carità. Vale la pena di considerare alcune verità trascurate come i dinosauri! Perché sono esistiti i dinosauri e tutti gli altri esseri primitivi come i primi uomini? Tutta la religione è frutto di rivelazione diretta o indiretta ma non esiste una logica che spieghi l’evoluzione della vita. La scienza va per conto suo ed è ignorata e separata dalla religione. Invece dalla scienza si può capire molto di più rispetto alla religione. 1° prove di vita primordiale sulla terra. 2° evoluzione (non eguale per tutti) del cervello degli uomini. La conclusione è che Dio, certamente il creatore, ha dato regione a Darwin e tutto ha avuto inizio da una cellula nella quale esisteva (messa in essa da Dio) la volontà di vita, di nutrizione e di riproduzione! Dio non ha fretta e l’uomo nuovo è ancora da venire. Gli attuali fedeli sono ancora prove di sopravvivenza per giungere alla perfezione che può essere anticipata dalle parole del Cristo: “fate quel che dicono ma non quel che fanno!
Questa è la mia opinione.
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