martedì 17 agosto 2010

CONCETTUALE. CAPIRE L'ARTE CONCETTUALE - A CURA DEL DOTT. LUCA VACCARO

Arte concettuale
L'arte concettuale fu il punto d'arrivo del percorso che, dall'Impressionismo in poi, aveva caratterizzato l'evoluzione dell'arte visiva contemporanea: la scelta di rinunciare addirittura all'opera dopo aver ripudiato in sequenza la prospettiva, la storia, la forma, il valore sociale, la realtà e la natura.

Si tratta fondamentalmente di una forma di nichilismo.

Il fondamento del concettuale sta nella svalutazione-distruzione dell’opera d’arte, la quale viene posta in secondo piano rispetto alla soggettività dell’artista. Ciò che conta non è più l’opera e la sua realizzazione ma soltanto l’idea, l’intenzione. Fino ad arrivare a dire che conta soltanto la presenza dell’artista.
Il concettuale parte come una moderna forma di simbolismo: dall’idea all’oggetto. L’idea conta più dell’oggetto. Si passa attraverso happenings, ready-made e pura gestualità.
Il risultato finale è la distruzione dell’opera d’arte.

Come hanno potuto affermarsi i movimenti d’Avanguardia? Per secoli l’arte ha avuto il significato di maestria, virtuosismo, capacità tecnica.
Improvvisamente l’arte diviene semplice pensiero, idea, con totale svalutazione dell’opera. Tutto ciò che di valido è stato realizzato nei secoli in campo artistico è stato contestato e dimenticato.
Come è potuto accadere questo stravolgimento sotto gli occhi di tutti?
Siamo di fronte all’azione di una internazionale lobby di potere, che ha il suo centro negli Stati Uniti. Banchieri, affaristi, assicuratori, critici compiacenti.
Dalle latte di merda d’artista ai pisciatoi firmati, tutto diventa business.
La rottura degli oggetti già pronti, ready made, si assegna il nome di NOUVEAU REALISME. Si prendono oggetti già fatti e li si getta dalla finestra alla presenza di un critico o di un notaio. Anche questa oggi è arte. Per ogni novità c’è una teoria e un critico disposto a sostenerla, una adeguata campagna pubblicitaria e alla fine qualcuno che paga.

Dice SolLeWitt
«Nell'arte concettuale l'idea o concetto è l'aspetto più importante dell'opera. Quando un'artista usa una forma concettuale d'arte, vuol dire che tutta la pianificazione e le decisioni sono prese prima e l'esecuzione non è altro che un affare superficiale. L'idea diventa una macchina che crea l'arte. »
(Sol LeWitt)

Si definisce arte concettuale qualunque espressione artistica in cui i concetti e le idee espresse siano più importanti del risultato estetico e percettivo dell'opera stessa. Il movimento artistico che porta questo nome si è sviluppato dagli Stati Uniti d'America a partire dalla seconda metà degli anni sessanta.

La definizione di arte concettuale nel contesto dell'arte contemporanea si deve a Joseph Kosuth che lo utilizzò verso la metà degli anni sessanta per definire il suo obiettivo di un'arte fondata sul pensiero e non più su un ormai frainteso ed equivoco piacere estetico. Nel 1965, infatti, Kosuth realizzò l'opera Una e tre sedie che comprendeva una vera sedia, una sua riproduzione fotografica ed un pannello su cui era stampata la definizione da dizionario della parola "sedia": l'artista si proponeva di richiamare lo spettatore a meditare sulla relazione tra immagine e parola, in termini logici e semiotici. Comunque già nell'anno 1960, e probabilmente all'insaputa uno dell'altro, il catalano Joan Brossa aveva concepito il poema-oggetto Cerilla (fiammifero), che riuniva la parola "cerilla", il disegno di un fiammifero e il fiammifero vero e proprio. Il meccanismo logico-semiotico è lo stesso in ambedue i casi.

Secondo Kossuth l’artista non deve più dipendere dal critico e dunque spetta a lui l’elaborazione concettuale e l’interpretazione della sua stessa opera.
Questa è una giustificazione apparentemente sensata dell’arte concettuale.

La rarefazione dei contenuti emozionali nell'arte perseguita dagli artisti concettuali arrivò ben presto anche a determinare la volontà di prescindere dall'opera d'arte in sé: l'idea e la riflessione subentrarono così al manufatto, all'oggetto, indipendentemente dal loro carattere tradizionale o innovativo.

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