Una volta le donne leggevano solo romanzi rosa, stampati in dispense di color rosa che passavano di mano in mano. Le donne leggevano, piangevano e si divertivano. Così i films che andavano a vedere erano dello stesso stampo. “Non ho mai pianto così tanto e non mi sono mai divertita tanto!” Era il commento abituale delle donne. A loro faceva schifo l’operaio sporco ed ubriaco. Amavano follemente i preti e si concedevano ad essi. Correvano dietro ai ricchi e le più giovani si concedevano ai possessori di auto, come l’allora piccola Topolino. Della politica avevano schifo e mai capivano nulla di essa. Amavano follemente l’uomo forte, come Hitler e Mussolini. Ora ammirano ed amano Berlusconi perché è miliardario e da loro le telenovele, tutte da piangere!
Che l’ambiente della Lombardia nel quale io vivevo non fosse né intelligente né generoso, vi basti pensare che le donne credevano fermamente a questo: 1° - i fantasmi! Ogni sbattere di imposte per il vento era dovuto agli spiriti, 2° - al diavolo: i tuoni e le saette dei temporali le metteva in ansia tremenda. Erano convinte di essere raggiunte dal demonio. 3° - le altre donne erano tutte streghe che si trasformavano in “gatti” per portare il malocchio nelle case delle vicine. I gatti mettevano oggetti nei cuscini e nei materassi.
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