sabato 29 novembre 2008

DUE MARZO 1969



Era nata Barbara e pensavo di fare cosa gradita a mia madre portarla con me a vedere la neonata. Marisa aveva partorito alla mattina presto presso la clinica Mangiagalli. Tutto bene e quindi avrebbe dovuto essere una bella giornata per tutti. Nonostante mia madre dicesse a tutti che suo figlio era un donnaiolo e che spendeva tutti i soldi della famiglia per fare regali alle signore e ragazze anche occasionali, in realtà io non avevo mai fatto un regalo ad una donna, salvo quando mia sorella aveva avuto il figlio. In quell’occasione mia madre mi obbligò a comperare, senza darmi denaro, grossi mazzi di fiori per sua figlia. Nonostante le sue affermazioni, la santa donna di mia madre mi sequestrava tutti i soldi che io potessi guadagnare e, mi vergogno ancora oggi, non mi dava nemmeno la paghetta settimanale dei bambini. Nella vita reale, avveniva proprio il contrario di quanto la famiglia andava dicendo e cioè che ero uno sfaccendato spendaccione. Succedeva proprio l’opposto: erano le ragazze e le signore che eventualmente mi offrivano il pranzo e la cena. Non avevo proprio alcuna esperienza di regali per signore e nemmeno potevo permettermi quello che sarebbe stato necessario per mia moglie. La santa donna di mia madre si guardò bene dal consigliarmi e si limitò a suggerirmi di acquistare dei fiori ai chioschi del cimitero. Sono stato veramente stupido, le ho dato retta ed ho comperato un grossolano mazzo di fiori che il venditore mi consegnò avvolto nella carta del giornale. Si trattava di un mazzo di garofani rossi che poi ho saputo a mia moglie non piacevano per nulla! Anzi ancora peggio, le ricordavano la miseria e quanto di peggio nel mondo potesse esistere. Dimenticavo anche di dire che nel pomeriggio precedente la nascita di Barbara invece di stare a casa con mia moglie sono andato ad Arona per lavoro. Quindi doppia colpa abbandonare la moglie in una città a lei sconosciuta per poi il giorno dopo portare di regalo un mazzo di garofani rossi. Il peggio del peggio. Da parte della santa mamma non uscì una sola lira, nemmeno per una rosa. Giunto all’ospedale, felice e lontano dal rendermi conto della balordaggine commessa, consegnai a Marisa quell’orrendo mazzo di fiori, così volgare che solo uno scaricatore di porto avrebbe potuto immaginare di offrire alla moglie e alla neonata. Non una parola per scusarmi ma tanta tristezza da parte di Marisa. Con la coda dell’occhio mi accorsi che la mamma tanto gentile con sua figlia non seppe trattenere un lampo di soddisfatta malignità tipica delle donne che volevano offendere altre donne. Per fortuna ho compensato la brutta gaffe facendo una serie di schizzi a Barbara che Marisa ha apprezzato ed ancora oggi sono appesi in camera da letto. Una cosa è vera: le madri talvolta sono demoniache e non c’entrano affatto con la retorica della Madonna.

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