martedì 8 marzo 2011

CESARE LOMBROSO ED IL SUD – OPPORTUNO NON GENERALIZZARE



Penso che nessuno, nemmeno io, che sono di origine siciliana, possa mettere in dubbio la grandezza dello scienziato piemontese Cesare Lombroso. Nei miei 72 anni di vita ho potuto annotare le grandi differenze fra settentrionali e meridionali. In un periodo storico nel quale non si sapeva nulla di genetica, lo scienziato aveva stimato negativamente il cranio di un brigante calabrese e ne aveva tratto delle conseguenze scientifiche. Forse il suo errore è stato quello di generalizzare. Tuttavia alcune caratteristiche di impulsività le ho riscontrate anche tra i miei parenti e conoscenti. Si tratta di una reattività agli stimoli superiore a quella dei piemontesi e lombardi in genere. Allora, fino a poco tempo fa, esisteva in tutta Italia una grande ignoranza, grande superstizione e forti risentimenti. Perché dico che il cranio dei meridionali può dare luogo a considerazioni di grande impulsività? Perché il cranio generico dei meridionali è dolicocefalo con fronte fortemente inclinata. Quello dei nordici è brachicefalo e con fronte spesso diritta o bombata. Nel confronto fra i miei numerosi gatti ho notato che alcuni avevano una fronte bombata e rivelavano buone inclinazioni nei confronti di noi umani. L’ultimo gatto di casa ha una fronte decisamente inclinata ed ha fin da piccolo una grossa reattività emotiva. Passa istantaneamente dalle fusa (poche) e dai complimenti, anche eccessivi, ad atti di violenza imprevedibili, dei quali porto le conseguenze in morsi e graffi. Una volta sono dovuto ricorrere al pronto soccorso per una sua morsicata e graffiata. Con questo non voglio allinearmi al Lombroso, ma qualcosa c’è di vero nelle sue ottocentesche affermazioni. Esiste una documentazione indiretta, trasversale, sulla naturale propensione alla rapina ed all’omicidio da parte dei briganti calabresi. Si tratta del diario di Giuseppe Pignatta (Sellerio editore – Palermo) fuggito dalle carceri vaticane nel 1600.
……..pag. 99 “Camminavo adagio adagio, pensando dove potrei riposare la notte, quando sentii uscire da un bosco, che era alle mie spalle, due uomini che parlavano tra di loro. Io non immaginai che avessero cattive intenzioni, ma tutto ad un tratto uno di loro mi buttò il cappello in terra col bastone. Mi volsi e gli chiesi perché mi usava quello sgarbo, ma egli senza rispondermi , alzò il bastone e mi diede un altro colpo sulla spalla. Volli renderglielo col mio, ma il suo compagno mi prevenne e mi diede una bastonata così forte che perdetti il respiro. Allora presero a picchiare tutti e due, tanto che caddi a terra come morto. Quindi mi furono sopra, mi tolsero la veste e le brache e il piccolo gruzzolo che ancora mi rimaneva. Rimasi a terra una buona mezz’ora senza potermi alzare. Era già notte scura, e si capisce facilmente in che triste stato mi trovassi. L’unica mia fortuna fu di non avere avuto colpi in testa né ossa rotte, altrimenti la mia storia sarebbe finita allora e voi non avreste avuto l’incomodo di sentirla. Mi trovai senza vesti, senza quattrini, colla sola camicia e le mutande indosso, carico di legnate, pieno di lividi e senza sapere dove dirigermi…………”pag. 100…….”.Mi dissero per consolarmi che ogni giorno appiccavano qualcuno di quegli sciagurati assassini, ma che non si poteva spegnerne la razza ed io dovevo riputarmi fortunato se non m’avevano ucciso”.
Gli scienziati dell’ottocento, primo novecento, avevano studiato il comportamento umano secondo le caratteristiche della forma del cranio. Mi pare che questa disciplina si chiamasse “frenologia”. In sostanza certi fronti, sfuggenti e persino con depressione centrale ed evidenti bozze frontali appartenevano ad individui incapaci di controllare le loro reazioni. Il paragone era con le belve feroci. Conclusioni: atteggiamento da predatore, con reazioni imprevedibili, animalesche. Cioè in estremo: una condizione di uomini primitivi pronti anche ad uccidere. Un grave errore di giudizio deriva invece dalla psicologia che fa diagnosi in base al concetto di morale ed educazione, di ambiente sfavorevole o favorevole. A causa dell’errata psicologia circolano maniaci di ogni tipo. La società attuale dopo lo scempio della seconda guerra mondiale, vuole ignorare la “genetica” perché questa scienza condanna inesorabilmente sia i singoli individui che intere popolazioni. Ora sostituisce la genetica con semplicistiche suddivisioni psicologiche tentando di cercare nell’ambiente familiare e sociale le degenerazioni che l’eugenetica intendeva eliminare. Il principio scientifico è che un degenerato possa mettere al mondo almeno seicento degenerati. Quindi l’attuale garantismo legislativo è nefando. Converrebbe applicare ciò di cui tutti temono: il controllo dei soggetti pericolosi. Ecco perché sussistono e si ingigantiscono fenomeni di degenerazione sociale mafiosa.
Non è sufficiente l’ambiente favorevole e la buona educazione. In sintesi, ecco la rapida descrizione della frenologia.
FRENOLOGIA
E’ una teoria neuropsichiatrica e somatica, ideata e sostenuta da F.G.GALL verso la fine del 1800. Pur superata dalle numerose nuove conoscenze cliniche, anche grazie ai moderni apparecchi di ricerca e diagnosi, ha anticipato la teoria delle localizzazioni cerebrali neurologiche. Particolarmente per l’antropologia patologica, cioè degenerazioni e malattie psichiche.

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