MIO PADRE FASCISTA
Orfano di padre è stato allevato in ambiente carcerario. Il fratello di sua madre prestava servizio alle carceri di Pallanza. Cresciuto in ambiente di fascismo e abituato alla violenza carceraria, priva di educazione sociale, considerava me, maschio, come criminale naturale e sua missione era quella delle guardie carcerarie: punizioni continuamente e minacce di morte ogni giorno. Per fortuna sono riuscito a fuggire da quella famiglia di esasperati fascisti: anzi per reazione, sono diventato comunista anche se ora devo ricredermi per la corruzione rossa!
LA PAZZIA DI MIO PADRE
Frequentavo le scuole elementari e i primi anni delle scuole medie e mio padre urlava perché comperavo i colori ad olio già pronti. Secondo lui io dovevo farmeli con olio cotto di lino e polveri colorate da imbianchino, come se le tinte ad acqua (quelle delle pareti) andassero d’accordo con l’olio cotto di lino! Per fortuna sono passati oltre sessant’anni e la gente è diventata più informata e meno arrogante.
LA MIA FAMIGLIA D’ORIGINE
La mia famiglia d’origine non capiva e quindi non apprezzava le mie doti di disegnatore. Mi punivano, arrivando a legarmi ad una gamba del tavolo della cucina. Per loro ero un lavativo, un perditempo, uno che non voleva studiare e non prendeva tutti dieci e lode come mia sorella. Per loro quello che contava era essere bravi a scuola ed avere borse di studio. Oggi le persone sono molto più evolute e non di rado qualche mamma orgogliosa del figlio veniva nel mio studio di pittore per mostrarmi quanto era bravo il figlio, che copiava Topolino e Paperino! Mia madre è morta considerandomi un fannullone, un fallito!
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