venerdì 23 gennaio 2009

CONVERSAZIONE SULLA GENETICA IN OCCASIONE DELLA MIA MOSTRA PERSONALE A LEGNANO NELL'APRILE 2008




Discussione fra un medico specialista in oncologia ed uno scienziato ricercatore a proposito dei mie disegni dell’infanzia.Dott. Marco: ma come è possibile che dei genitori di fronte a questi disegni non abbiano favorito gli studi d’arte del figlio?”.Il pittore: “caro amico, devi pensare che tu e tua moglie siete genitori evoluti, moderni e molto preparati, come lo sono attualmente buona parte dei genitori. Quando io ero bambino, i genitori non avevano idea alcuna sulle doti e sulla carriera artistica. Il pittore era una figura sconosciuta alla massa e le poche voci, che lo presentavano, erano del tipo: un lavativo che non ha voglia di lavorare, uno che vuole essere mantenuto, un diverso che non può combinare nulla di buono. Già allora il popolo pensava che le scuole d’arte erano fonte di corruzione, depravazione e di drogati”.Interviene lo scienziato Roberto: “ci sono tipi diversi di genetica. Io ad esempio potrei riprodurre perfettamente uno di questi quadri ma non saprei crearli”.Risponde il medico Marco: “allora ci vuole una grande passione, un grande interesse e un grande temperamento”.Affermo io pittore: “tu l’hai detto: temperamento, predisposizione, interesse, amore per l’arte e quindi genetica”.Riafferma lo scienziato ricercatore Roberto: “è vero, la natura delle persone è diversa perché ci sono cromosomi fatti di genetica diversa e quindi la predisposizione, la passione e l’interesse sono genetiche. Anche se l’ambiente ti stimola verso l’arte, se manca la predisposizione non c’è l’artista. Anche nella musica, io, scienziato, saprei riprodurre un suono perché il mio cervello è atto a ricordare la musica. Non saprei tuttavia creare musica”. Conclude il medico Marco: “allora ci vuole oltre alla passione anche la predisposizione”.Confermo io pittore: “è vero. Hai detto bene ma il successo dell’artista viene dagli altri. Quindi non è detto che una buona genetica sia garanzia di successo!.

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