martedì 8 giugno 2010

ERRORE DELL'ASSESSORE ALLA CULTURA DEL COMUNE DI LEGNANO?

Con riferimento alla richiesta di poter effettuare una mostra presso la sala Leone da Perego, prendo atto della lettera di diniego da parte del Comune e preciso di non aver mai ricevuto in precedenza tale comunicazione

Ribadisco l’esigenza di sottoporre ulteriormente al Comune la mia richiesta corredata dalle considerazioni allegate, che Le ho consegnato personalmente in occasione del nostro incontro.

Resto in attesa di Sue.

Cordiali saluti.

Andrea Vaccaro




Completamento ed opposizione alla lettera del comune personalmente mai ricevuta e resa nota dall’ufficio del difensore civico.

1° operazione:Costituzione afferma che il primo compito del Comune è quello di favorire il cittadino residente.
Dice l’art. 3 comma II che “E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. L’art. 5 precisa che tale scopo si attua tramite gli Enti locali: “La Repubblica (…) riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento”.Gli Enti locali ai sensi dell’art. 23 Cost. devono avere uno statuto in armonia con la Costituzione. In poche parole, il compito di aiutare i cittadini ad esprimere le proprie potenzialità umane e professionali è affidato dalla Costituzione agli Enti locali. Il comune deve quindi aiutare il cittadino ad esprimersi e non certamente ostacolarlo.
2° operazione: la definizione di pittori di successo e di importanza internazionale è solo un’opinione, sostenuta da personaggi che posseggono il potere propagandistico contro chi ha meno possibilità di farsi notare. La realtà è che chi è più noto erroneamente a volte è considerato più importante.
Io faccio riferimento al più famoso critico d’arte Giulio Carlo Argan.
La mia arte può essere giudicata da una commissione esente da interessi e da convincimenti personali. Tale commissione deve essere gradita anche alla mia stima personale.
Io non nego le mostre di altri artisti ma gradirei il rispetto dovuto per il sottoscritto.
Sono convinto della necessità di un riesame dell’atteggiamento da parte del Comune.
Il Comune ha indubbiamente capito male la mia richiesta di esposizione. Si tratta di disegni dell’infanzia non reperibili per altri famosi artisti e che sono stati esposti in primis al MUSEO DEL PAESAGGIO DI VERBANIA-PALLANZA che ha una esperienza centenaria. Quindi sarebbe una chicca, una mostra d’essai molto rara se non unica.Come può esprimere un giudizio se non conosce nulla né della mia storia né della mia opera? Prego rileggere con attenzione la mia lettera iniziale, Grazie!



ULTIMI AGGIORNAMENTI DEL 8 GIUGNO
Pur essendo avvocati, i membri dell’ufficio della cultura del Comune di Legnano non sono certamente esperti d’arte ed il mio timore è che qualche consulente possa approfittare per interessi propri, a proprio vantaggio e ciò mi spinge a riflettere. Mai come oggi nell’arte è possibile il raggiro.
La notorietà pubblica significa guadagni. La moda e la notorietà non sono garanzia di arte ma solo di mercato.
Vista la degenerazione artistica degli ultimi cento anni, salvo qualche eccezione, possiamo concludere che per arte oggi si intende a volte una raccolta di stracci. A questo punto cito l’articolo di Sigfrido Bartolini (giornalista e critico d’arte del “IL GIORNALE”) “QUANDO L’ARTE FINISCE PER STRACCI”, 15 DICEMBRE 1995.
Forse agisce per Legnano un consulente che secondo me ha interesse a negare il valore degli artisti locali per imporre prima come notorietà ed in seguito come valore economico artisti già noti e magari anche sorpassati. Si potrebbe forse raffigurare un reato di truffa e di concorrenza sleale?
Vorrei citare anche il CORRIERE DELLA SERA che in un articolo uscito nel 1989 a firma VIVIANA KASAM dava una spiegazione molto chiara di quello che avveniva ed avviene ancora nel mondo dell’arte. In sostanza la giornalista diceva”………”Per innalzare a cifre astronomiche il costo dei quadri sono sufficienti una casa d’aste e qualche personaggio che gioca al rialzo. Normalmente in questo modo si fa credere che un certo artista abbia avuto il giusto riconoscimento per il suo valore: non è così è solo truffa nella quale cade chiunque non sia un vero esperto d’arte………….”
Non c’è artista famoso la cui arte non sia stata finanziata da qualche ricco personaggio. Picasso per esempio ha avuto ai suoi tempi Wilhelm Uhde miliardario e collezionista d’arte, importante nella propaganda. Chi ha la fortuna di avere alle spalle personalità ricche e potenti fa sicuramente tendenza. Gli altri rimangono a terra. E’ dunque arte solo quella riccamente finanziata? Poiché a volte non vengono esposti autori realmente significativi, si può pensare ad una concorrenza sleale?

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