mercoledì 23 giugno 2010

POLITICA SCANDALOSA

Attualmente di fronte ad un pericolo di dittatura, abbiamo il silenzio o quasi da parte di coloro che si professano difensori dei diritti umani. Colpisce il silenzio del partito democratico con l’On. Bersani. E’ drammatica la caduta di stile e di aggressività di Bossi che viene avvilito e raggirato. Perché mai? Tante affermazioni di reazione violenta finiscono miseramente nel silenzio. Diecimila fucili pronti. Per ora stanno nei ripostigli. Tutta la fiducia della Padania è calpestata ed insozzata impunemente. Tutti i proclami dei leghisti sono finiti nel cestino dei rifiuti. Come mai? Posso raccontare un episodio reale che mi è capitato personalmente a Roma negli anni 60.
Durante il mio soggiorno romano avevo stretto conoscenza con un senatore democristiano, secondo me più portato ai maschi che alle femmine. Assieme trascorrevamo qualche ora in simpatiche conversazioni politiche. Allora ero contro la diffusione dei grandi magazzini che avrebbero, secondo me, portato all’estinzione prima delle piccole attività e poi addirittura all’invasione dei prodotti stranieri. Assieme andavamo a pranzo nella trattoria dei “tre amici” vicino al Pantheon. Questo simpaticissimo locale, gestito da camerieri attempati ma sempre allegri e pronti alla battuta spiritosa, ospitava normalmente politici, vista la vicinanza del parlamento. Un giorno venni invitato da personaggi pittoreschi, con tanto di barba lunga e bianca, al loro tavolo assieme all’amico senatore. Ciascuno dei commensali era membro di un partito avversario. C’erano comunisti estremi, missini e democristiani. Allora i partiti avevano nomi più semplici ma l’allegria del convivio era straordinaria. Missini, comunisti e democristiani si abbracciavano e con larghi sorrisi a tutta dentiera si complimentavano ciascuno con l’altro per i discorsi fatti e gli atteggiamenti tenuti. Insomma era una festa e l’amore e l’amicizia trapelava tra un sorriso, una battuta di spirito ed un abbraccio. Si confidavano gli interventi futuri e si complimentavano l’uno con l’altro. Un grosso senatore con la barba bianca si rivolse a me con fare bonario e mi disse: “Provi ad assaggiare questo vinello dei colli e poi mi dica il suo parere!”.
Il vino bianco era contenuto in bottiglie classiche con il marchio di un litro, come ogni osteria offre ai commensali. Appena assaggiato il nettare ebbi una spontanea esplosione di entusiasmo: “Ma questo è champagne e del migliore!” Alla mia esclamazione i senatori scoppiarono in sonore risate e mi fecero i complimenti. Il grosso signore democristiano divenne improvvisamente serio e mi disse: “Vede come si imbroglia il popolo! Grande champagne in un comune contenitore da litro per bevande povere! Si ricordi che la politica è un gioco. E’ tutta apparenza! Per chi ci osserva noi beviamo vinello dei colli e non costoso e pregiato champagne!” Aggiunse poi: “Questo episodio lo racconti ai suoi figli e nipoti. Questa è la democrazia!”

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