domenica 5 agosto 2012

EDUCAZIONE AL FEMMINILE





Due donne non possono educare bene un maschio con tutta la buona volontà, esse faranno del poveretto una femminuccia, non adatta alla vita che è competizione e sfocia anche nella violenza fisica. Ho la testimonianza diretta di mia madre e mia sorella che non hanno voluto l’intromissione di un maschio dell’educazione del loro rispettivo figlio e nipote. Quale risultato? Un pusillanime dedito al gioco con gli aeromodelli da incollare. Gli hanno concesso tutti i capricci e non gli hanno mai permesso di scontrarsi anche a botte ed a insulti con i coetanei come palestra di vita. Interveniva sempre la nonna. Guai a sgridarlo, a correggerlo, per cui orinava sulla schiena del sottoscritto e le femmine lo scusavano sempre. Anzi mi hanno diffidato per iscritto di non intromettermi nell’educazione di quel mostriciattolo. Ora ha quasi 50 anni e la nonna e la mamma gli hanno aperto un vitalizio che comprende oltre allo stipendio, anche le cure mediche e la pensione. Insomma due donne hanno reso un maschio una femminuccia autistica del tutto incapace ad affrontare la vita! Dio ha creato maschio e femmina e non coppie gaie!Un uomo incapace di collegarsi alla società, un bambino, senza rendersi conto di quanto succede intorno a lui. La mia preoccupazione è che nel caso manchi la mamma (già la nonna è morta) non sappia proprio vivere e mi fa temere per il futuro. Persone che lo conoscono da tempo futurizzano un suo ricovero per handicappati mentali. Secondo me, il comportamento delle due donne di famiglia è dato dalla loro convinzione che gli uomini sono cattivi, violenti. Forse si rifanno alle loro esperienze di matrimonio. Tutte e due avevano sposato due meridionali violenti. Uno, mio padre, era siciliano e sinceramente mi aveva tormentato sia fisicamente che con insulti e minacce di morte. L’altro, ex marito di mia sorella, era calabrese già allontanato dall’esercito con disonore. Egli aveva abbandonato la famiglia da subito! Il risultato delle esperienze femminili fu che tutti i maschi erano cattivi, compreso il sottoscritto. Tuttavia la realtà dimostra che una famiglia deve contare su maschio e femmina. Di fatti, il sottoscritto è riuscito ad inserirsi nella vita pur facendo il pittore ed è felicemente sposato da quasi quarantacinque anni, ed ha due figli che da soli hanno saputo inserirsi nel lavoro e nella vita. Conclusione: meglio per i figli avere padre e madre anche se il padre è violento. Negativo affidare i figli alle sole donne, nonna e mamma, troppo deboli per educare! Ancora peggio se c’è uno stuolo di donne che pensino all’educazione maschile: troppo vezzeggiati e coccolati con risultati veramente negativi. Fin dalle scuole elementari le due donne hanno corrotto il maestro invece di spingere il ragazzo a fare il suo dovere di studente. Invece di studiare, giocava con il computer e leggeva topolino nascosto in mezzo al testo scolastico. A furia di raccomandazioni e regali pare sia riuscito ad avere la licenza liceale. La nonna lo ha seguito a Torino dove aveva affittato una casa per favorirlo all’università: dopo poco abbandona tutto e ritorna ai giochi. Insomma è rimasto infantile ed ignorante, incapace di provvedere a se stesso. Ben diversa la storia della mia vita che troverete digitando “odiare per vivere!” Vi basti pensare che all’età di dodici anni mi hanno mandato a scaricare botti di vino e a lavorare con il carbone per le copie dei cartelloni pubblicitari. Perché la buona educazione funzioni sono necessari sia il maschio e la femmina, normalmente più dolce e comprensiva ma anche il maschio, a volte troppo rigido, normalmente severo. Opportuno per la maturazione psichica del maschio anche un periodo di militare nell’esercito! Per mio nipote, mamma e nonna hanno brigato per evitargli anche questa esperienza. Educativo al massimo è cercarsi un lavoro da soli. Ciò serve a dimostrare a se stessi di non essere un fallito perché altri scommettono sul tuo lavoro e ti pagano denaro. Infine cercarsi una moglie e creare una famiglia. Non aspettare che la mamma e la nonna provvedano a lui e gli trovino anche una donna. Certo le eccezioni esistono. Donne sole hanno allevato i figli con saggezza. Non sono però persone dai guadagni facili. In genere sono donne costrette al duro lavoro fuori casa. I loro figli capiscono da soli la necessità di darsi da fare. Mia sorella è stata insegnante di lettere ed i soldi entravano direttamente in casa anche sotto forma di ripetizioni. Molti più soldi di quanto fornisse lo stipendio. Mia madre non ha mai voluto rivelare l’entità della sua pensione di ex bancaria (così amava definirsi). Lei ha sempre tenuto un atteggiamento diverso fra i figli. Tutto alla femmina e nulla al maschio sottoscritto. Anzi mia madre ha avuto il coraggio di aderire alla pazzia di mio padre nel ripudiarmi come figlio, togliendomi anche il nome.

Ho parlato di una mia personale esperienza di famiglia con protagoniste due donne. La conclusione mi pare sia conforme alla natura delle cose. I figli devono essere allevati da un padre e una madre. Per quanto riguarda le coppie omosessuali non ho alcuna esperienza. Tuttavia la storia ci ha consegnato un omosessuale di grande valore: l’Imperatore Adriano.

In accordo poi con una mentalità già esistente che afferma il diritto dei figli dall’ambito familiare, se possibile, prima dei trent’anni, io sostengo che ci vorrebbe una legge dello Stato che impedisca alle mamme e alle nonne di tenere legati alle loro sottane i figli maschi e perché no anche le femmine. Questi devono addentrarsi nel mondo e cercarsi la loro strada e le loro avventure di vita.

Nessun commento: