giovedì 14 luglio 2011

ARTE MERCATO - PRESENTAZIONE CRITICA A CURA DI GIORGIO FALOSSI – 1 SETTEMBRE 1972



Dalla generosa sensibilità dell’uomo nasce l’artista, così come l’opera è sempre legata ad una serie di ricerche, spesso inquiete, di passaggi ove il colore costituisce il banco di prova per quello che dovrà essere il traguardo finale. Soffermiamoci pure sull’ultima produzione di Andrea Vaccaro, un artista giovane ma non per questo meno preparato, che dopo una ricerca rivolta all’esasperazione delle forme attraverso passaggi di “astrarte”, risolve il suo slancio in un ritorno figurativo in cui la figura rimane protagonista dell’episodio. Numerose le figure femminili con la ricerca di una bellezza tipica: “Virginità”, “Studio di espressione”, ove l’artista cerca di puntualizzare un’età di fanciulla, con corpi leggiadri e direi acerbi, se l’osservazione non fosse richiamata anche su certi volti, accostati a ragion veduta, in cui si tradisce una certa tristezza e sofferenza che ne fanno specchio dell’anima. Se si dovesse dare una definizione più precisa, anche se può apparire singolare, la donna del Vaccaro, non è certo la poetica ragazza di paese quanto la signorina di città, una farfalla che senza esserne ancora bruciata è attratta irresistibilmente verso un fuoco, una luce perlomeno accecante. Delicati invece nel tratto e nella scelta certi fiori con l’immancabile richiamo del volto umano, fiori dai toni raffinati e pervasi di slancio lirico. Fra le opere infine da ricordare una serie dedicata alla lavorazione delle officine meccaniche, ove protagonista l’uomo è affiancato dai suoi attrezzi, scintillanti di colori, tratti agitati e sofferenti in convulsi passaggi di tonalità. Giorgio Falossi.

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