lunedì 25 luglio 2011
CRITICA SU SETTIMANALE “LUCE” A CURA DI LUIGI BENNATI – 3 NOVEMBRE 1972 – MOSTRA CASA VARESINA D’ARTE - VARESE
Possiamo dire che oggi nella ingarbugliata motoria delle correnti artistiche non è facile districarsi e sciorinare così ipso fatto, un linguaggio nuovo. Artisti di tutti i tempi hanno sempre attinto alla fonte dell’esperienza altrui cercando di immettere personali sensazioni. Di Andrea Vaccaro già è stato detto molto dai critici qualificati i quali, pur riconoscendo valide le sue opere, in più occasioni gli hanno attribuito questa o quella pro genitura. Così l’hanno sballottata nel salto dei secoli sino all’accostamento delle più avanzate arti contemporanee figurative. In parte siamo d’accordo ma noi abitualmente evitiamo confronti ed accostamenti arrischiati, ma cerchiamo di cogliere nell’opera il valore (se esiste) genuino dell’artista e cosa questi voglia dire, anche se logicamente anch’egli figlio di qualcuno. Sappiamo già da tempo che il Vaccaro si disimpegna bene con un disegno valido, egregia è anche la composizione grafica delle sue opere; così approfittando della sua personale in corso qui alla galleria Varesina d’arte, abbiamo avuto modo di apprezzare anche il colore. Andrea Vaccaro è ancora molto giovane ma ha già trovato la sua formula nell’eseguire una configurazione forte nel disegno, calda nel colore e contemporaneamente moderna, pur rispettando tutti quei sani canoni compatibili con il suo carattere volitivo ed estroverso ancora capace di entusiastici lanci. Luigi Bennati
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