giovedì 9 agosto 2007

IL DIO PADRE DI GESU' CRISTO

CRISTO GNOSTICO ?

Il termine “il Salvatore” è inteso come il nome di Cristo che deve informare, portare la salvezza con la verità rivelata. Ci viene data l’opportunità della “salvezza” grazie alle indicazioni di conoscenza e di comportamento che il “Salvatore” ci dà con la sua venuta tra noi e la sua parola. Quindi non salvezza intesa come grazia della fede ma salvezza grazie alla conoscenza. Perciò il termine “vangelo” è rivelazione di speranza. Esso è una scoperta per coloro che cercano Lui. Gesù Cristo si presenta dapprima agli Ebrei come loro lo avrebbero capito: rifacendosi a profezie già scritte dai profeti e seguendo la via da essi tracciata in anticipo. Ciò per essere accettato. Per convincere della sua natura divina compie miracoli eccezionali. Tuttavia Gesù Cristo è tradito dagli Ebrei e “come scritto in anticipo verrà innalzato in croce”. La Resurrezione è la conferma della sua divinità.
GNOSTICISMOIl Logos non è una “persona” ma una emanazione del pensiero di Dio, in cui continua ad essere immanente, come la luce che esce da una fonte di luminosità, senza diminuirne la forza. “Io sono la luce che rischiara il cammino”. Il Logos si identifica con Cristo. “Salvatore” è il significato etimologico di “Gesù”. Ci vuole per la salvezza anche la “scoperta personale” per giungere alla verità, la sola che garantisce la salvezza. Il tutto è l’Universo, il cosmo, emanazione di Dio (che non è identificato come persona, perciò irriconoscibile, ineffabile ma reale!). Da Dio vengono le emanazioni di Dio; le emanazioni dette “eoni” si allontanano dalla sorgente di vita. (Cristo afferma di essere sorgente di vita e di acqua pura bevuta la quale non si avrà più sete!) Quando l’eone si mescola alla materia è imperfetto e tende a ritornare al punto di origine, cioè a Dio. Afferma il vangelo della verità: “il Tutto si è dato alla ricerca di Lui, dal quale è uscito. Il Tutto si trovava dentro di Lui, l’inafferrabile, l’indispensabile, al di sopra di ogni concetto”. Gli gnostici rifiutavano ogni tentativo di definire Dio in termini antropomorfi. Esso è il deus absconditus, indefinibile e inconcepibile da mente umana, tutt’alpiù paragonabili a concetti geometrici di per se eterni e perfetti: vertice, punto di origine, centro e comunemente rappresentato da triangolo equilatero con l’aggiunta di un occhio al centro (rappresentazione per il popolo non filosofo). Mentre Platone circa 300 a.C. ha e continua ad influenzare il pensiero occidentale. Democrito può essere riferito al Budda. Entrambi hanno un concetto di creazione casuale ma per entrambi non esiste il vuoto ma una massa microscopica di atomi che riempiono il vuoto e creano universi. Per gli gnostici e per Platone il Demiurgo che crea con la materia la vita visibile e concreta è paragonabile a Satana l’imperfetto. Cristo definisce gli Ebrei “figli del Diavolo” omicida e bugiardo. Il Dio di Gesù Cristo non ha nulla a che fare con il Dio degli Ebrei. Concetto questo che la Chiesa Cattolica non ha mai accettato. Quindi o sbaglia Cristo o sbaglia la Chiesa Cattolica. Comunque, per farla breve, Cristo afferma che non basta la “fede” per avere la vita eterna ed entrare nel Regno di Dio. Non serve il culto “vano” delle cerimonie religiose. Necessita fare le opere secondo la volontà di Dio Padre. Gesù Cristo è venuto per informare e quindi tutti sono responsabili della loro destinazione finale. “Non chi dice: Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli ma chi farà la volontà del Padre mio”. Con questa frase Gesù Cristo condanna tutti coloro che si limitano a pregare tanto più che la preghiera più importante è probabilmente l’unica concessa è il Padre Nostro. Chiedere nel suo nome non significa necessariamente sgranare il rosario. Dio non ha bisogno di noi e non è un potente qualunque che vuole adulazione: non sa proprio che farsene. Vuole invece che si rispetti la volontà di Gesù, il Messia, il Salvatore.

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