lunedì 19 luglio 2010

BERLUSCONI, BOSSI E BORSELLINO

Ancora oggi Dell’Utri trama per favorire i disonesti e si compiace al telefono con i compari, amici di Berlusconi. Bossi è prigioniero di un sogno: “il nord libero dall’ossessione del sud mafioso”. Purtroppo pecca di ingenuità: anche il Ministro Tremonti accusa questo governo di poca virtù: “ci sono non solo poche mele marce, ma un’intera cassetta!” La fedeltà cieca di Bossi in Berlusconi può essere il frutto della sua malattia. Tranne quegli uomini politici ispirati dal Vaticano, tutti gli altri partiti non parlano né pensano di estromettere i sogni di Bossi dal programma politico. La preoccupazione di tutto il mondo politico sta nel fatto che Berlusconi si è circondato di troppi mascalzoni con in testa Dell’Utri. La malattia ha forse infierito anche sulle facoltà intellettuali e critiche di Bossi? Significativo il fatto che né Berlusconi né l’Avvocato Ghedini parteciperanno di persona alla celebrazione della morte di Borsellino! La mafia in compagnia di tutte le altre società segrete sono dunque riuscite ad arrivare al governo. Vuole Bossi essere considerato mafioso anche lui? I leghisti hanno torto nel pensare che l’unica salvezza sia Berlusconi: questa alleanza è la morte della Lega Nord.

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