venerdì 6 gennaio 2012

MONTI E IL VATICANO

Matteo 25,31-46
Cristo ha ordinato la compassione, l’umiltà e l’aiuto sostanziale ai poveri: vedi i discorsi della montagna. La conclusione è che i miti erediteranno la terra mentre i ricchi saranno esclusi dal regno dei cieli. Salvo la grazia che Dio vorrà arbitrariamente concedere. Da S. Agostino a Calvino, l’attuale Papa sembra ignorare il vero messaggio di Cristo. Tutto l’oro e lo sfarzo e gli abiti talari così ricchi sono in netto contrasto con la vita e le abitudini di Cristo. Pare che con il Vaticano, nella messa del 6 gennaio, ci sia un trionfo del lusso e dell’oro. Tutta la messa ricorda l’oro ed altri regali che i Magi hanno portato alla grotta della nascita. Per inciso, la nascita del “Re dei Re” avviene nella più assoluta povertà, in una stalla con animali. No locande, né assistenza! Ciò và interpretato come l’ordine alla povertà e la negazione della manifestazione lussuosa per un evento tanto grande! Questo Papa fa ampio uso dei profeti ebraici; invece di raccomandare l’amore e le opere pie nei confronti dei deboli e dei poveri come voleva Cristo. La comunione è il “ricordo di me” ma la presenza di Cristo è viva e presente ad di fuori dell’ostia consacrata. Altrimenti dall’essere energia, come farebbe a giudicare l’operato di tutto il suo popolo? Dio è padrone assoluto di tutto quello che esiste, anche dell’oro: non ha bisogno né di questo né delle lodi dei preti. L’amore per Dio è manifestato nella sostanza del comportamento verso gli ultimi. Nulla è uscito dalle labbra dei vescovi contro Monti che afferma: “gli stipendi dei parlamentari sono di loro esclusiva competenza. Le tasse sui ricchi sono impossibili perché ci vogliono almeno due anni di studi”. Allora come giudicherà Cristo sia i vescovi che l’attuale governo, che ha bastonato solo i deboli?

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