venerdì 13 luglio 2012

IMPRESSIONI DEL FAMOSO REGISTA CINEMATOGRAFICO PUPI AVATI SULLA VITA E I DISEGNI DELL’INFANZIA DI ANDREA VACCARO



Caro signor Vaccaro,

perdoni il ritardo con cui le scrivo dovuto a una serie di inconvenienti di carattere familiare e professionale che hanno turbato gli ultimi mesi della mia vita.

Lei, la sua opera, ha avuto su di me un effetto terapeutico. Ho trascorso infatti in compagnia dei suoi racconti e godendo dei suoi disegni alcune serate recenti ed eccomi finalmente nella condizione di poterle scrivere per dire la mia più sincera ammirazione.

Questo suo talento indiscusso che lei si è trovato fra le mani fin da bambino e che ha saputo usare malgrado le tante vessazioni familiari, rappresenta indubbiamente la dimostrazione più inconfutabile di una sorte di Mistero Provvidenziale che rende alcuni esseri speciali, capaci di uno sguardo di una sensibilità che non trova eguali.

Il racconto della sua vicenda umana è tuttavia tremendo e credo che le sofferenze che ha patito nell’intera sua adolescenza (protrattasi anche nella giovinezza) abbiano acuito la sua sensibilità, abbiano contribuito a far di lei quell’eccezione che io mi trovo ad ammirare commosso e riconoscente.

Lei mi propone l’opportunità di assumere la sua vicenda umana per trarne un racconto cinematografico. Credo che lei non abbia torto. Leggendo questi aneddoti che la riguardano ho colto molti aspetti certamente interessanti e assolutamente originali. Le confermo quindi che ho la certezza che la sua sia una richiesta legittima e, forse, destinata a produrre un racconto emozionante e sconvolgente.

Io purtroppo non sono il destinatario giusto di questa affascinante proposta. Probabilmente lei non conosce la mia filmografia che pur annoverando un numero considerevole di titoli non ne include uno che non sia frutto della mia esperienza di vita o della mia immaginazione. Non mi è stato mai possibile infatti entrare in “mondi” altrui. Una sorta di pudore mi inibisce pur essendo stato oggetto in questi quarant’anni di tante proposte (alcune come questa sua certamente allettanti) ma che ho sempre declinato. Lo stesso avviene con la letteratura, con i romanzi…

Insomma conosco bene i miei limiti.

Le sono però davvero riconoscente per avermi permesso di conoscerla e di conoscere la sua straordinaria opera.

Le auguro di individuare chi saprà contrariamente a me cogliere la sua proposta.

Con molta stima e amicizia.



Pupi Avati

19 giugno 2011 Roma

Nessun commento: