martedì 26 luglio 2011

CRITICA SU QUOTIDIANO LA PREALPINA-MOSTRA GALLERIA ITALIANA ARTE-BUSTO ARSIZIO-19-4-1073-A CURA DI NINO MIGLIERINA



La locandina-invito per la personale di Andrea Vaccaro (in atto alla Galleria “Italiana d’arte” di Busto Arsizio) potrebbe aver tratto in inganno qualche amatore di arte con la riproduzione dell’opera “Un uomo solo.
A tutta prima infatti sembrerebbe di trovarci dinanzi ad una testimonianza di quella contestazione che, per molti pittori, oggi è prammatica. La realtà è un'altra: Vaccaro potrebbe essere tutto tranne che un epigono della contestazione, o meglio potrebbe assurgere al ruolo del contestatore della contestazione (e ci scusiamo per il bisticcio puramente verbale). La sua personale infatti è un’altra cosa: è la somma di innumerevole sensazioni presentate con un linguaggio moderno (picassiano avrebbe detto qualche critico) ma chiaro e di una leggibilità immediata per non dire conturbante nel suo qualificato equilibrio. Vediamolo nella genesi della sua pittura. Vaccaro è un eminente e felicissimo disegnatore, ma del disegno non fa un narcisismo a se stante. Si serve di queste sue qualità e capacità per esprimere momenti di particolare emozione equilibrando linea ed espressione, colore ed atmosfera d’assieme. La sua non è che una continua proiezione di stati d’animo concordati tra lui ed il suo soggetto. E lo stato d’animo di Vaccaro non è mai tragico, perché anche quando il soggetto lo esige, egli lo riveste di un certo senso di fiducia o per lo meno si avvicina alla persuasione paziente. Se poi si passa dal disegno al quadro propriamente completo si avverte un’altra caratteristica di questo artista: la fusione armonica del colore con il disegno, talchè ogni quadro si presenta nella pienezza del linguaggio che ha il suo punto culminante in quel particolare che il pittore ha voluto che emergesse. Tutti i suoi quadri sono fatti così, pur nella varietà quasi esaltante delle oggettistica,. Le sue figure femminili, in particolare, attraggono l’attenzione, il senso della femminilità, l’attesa della maternità, la maternità in atto, la ricorrente mestizia femminile tesa verso un sogno, la donna riflessa in se stessa, sono argomenti che Vaccaro tratta con estrema felicità, tanto da pensare che i suoi quadri nascano di getto, senza ripensamenti e senza interventi cerebrali. Anche il paesaggio subisce questo fascino. Il pittore è sempre alla ricerca della luce, quella luce che mette in piena evidenza la purezza del disegno, Si vedano, ad esempio, gli scorci parigini, e, forse più ancora significativi sono le visioni marine di Sanremo. Una personale, per concludere, che è tutta da vedere, anzi da rivedere per giungere alla scoperta di tutti i lati felici di una pittura positiva: una pittura cioè (e lo diciamo concordando con altri critici) che dà gioia agli occhi ed alla mente per la sua armonia e per un aperto invito a fermare l’attenzione su ciò che di più bello e più pulito ancora oggi c’è nel mondo. Nino Miglierina

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