In Sardegna ancora oggi ci sono persone senza casa e probabilmente senza lavoro che vivono dinanzi al comune in tenda. Chiedono che il comune o lo Stato dia loro un’abitazione. Subito dopo la seconda guerra mondiale, nelle borgate intorno a Roma, molte persone avevano costruito baracche con cartoni, lamiere e cartelloni pubblicitari. Allora, come oggi, prendevano d'assedio la capitale.
LE BORGATE ROMANE
LE BORGATE ROMANE
Non è un fatto nuovo, quello delle baracche dei ROM che cingono d’assedio Roma, di cui tanto si parla in questi giorni. Dopo la seconda guerra mondiale, a partire dal 1946 in avanti, ho avuto modo di visitare queste baraccopoli non abitate da ROM ma da siciliani e meridionali in genere. Mio padre aveva parenti che avevano conoscenze di famiglia con qualche abitante di queste abitazioni fatiscenti. Questi luoghi erano le famose borgate romane. Più tardi Pasolini si interessò profondamente degli abitanti di questi luoghi. Tuttavia non arrivò mai ad indicare con precisione i veri costruttori ed abitanti. La poesia e l’arte avevano dato un’immagine molto più dolce della situazione. Mi ricordo perfettamente di queste baracche, alcune molto grandi , a più stanze e persino con bagno. Chi l’abitavano? Le persone che ho conosciuto erano siciliani, camerati di un cugino di mio padre, siciliano anche lui. Perché erano li? Perché qualche politico lo aveva consigliato. Infatti dopo qualche anno le borgate si sono trasformate in case, palazzi, in periferia di Roma. Mi ricordo una borgata chiamata S. Basilio. C’è da domandarsi perché questa gente fosse andata in massa ad abitare li. La risposta posso intuirla ma non ho certezze: secondo me aspettavano che qualche ente come il comune di Roma con l’aiuto dello Stato li sistemasse non solo come abitazioni ma anche come lavoro. Con quale denaro proprio non riesco ad immaginarlo se non con i proventi delle tasse pagate dal nord Italia. Se sbaglio correggetemi: i miei ricordi risalgono a circa 60 anni fa. Tuttavia mi è capitato di visitare negli anni 70 qualche periferia romana ma ho visto bei palazzoni del tutto rispettabili riuniti in lunghe vie che conducevano alla Città Eterna. Le periferie di oggi, che noi giudichiamo orrende, dovevano apparire perfino lussuose a coloro che abitavano le baraccopoli negli anni Cinquanta… Comunque, se la mia opinione è sbagliata ne sono felice, altrimenti ritengo doveroso ringraziare il generoso contributo del Nord Italia. L’attore Nino Manfredi ha interpretato un film del titolo “poveri, brutti e cattivi” ambientato in queste baraccopoli. Anche Vittorio Gasman aveva interpretato un episodio in un film intitolato forse “i nuovi mostri”, nel quale Gasman e la numerosa famiglia viveva in un immonda catapecchia e non aveva soldi per pagare il medico ma si per andare alla partita di pallone! Forse i ROM sperano in un uguale trattamento?
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