domenica 3 febbraio 2008

TOMMY IL GATTO DEL PITTORE







Sono rosso, mangio molta carne e anche un po’ di pesce e sono culturista. Alleno tutti i sensi: con la vista vedo insetti piccolissimi; con l’udito sento rumori minimi e lontani. Con le mie orecchie a punta ho imparato a riconoscere anche semplicissimi fruscii che le dita dei miei padroni provocano muovendo un dito sull’altro per un leggerissimo massaggio. Quando poi usano limette per le unghie, anche quando dormo sono in grado di localizzare chi e dove compie questa semplice operazione. Silenziosamente piombo sulla scena e con la zampina destra tocco il piede, osservo, annuso e poi mi approprio delle limette di cartone. Le prendo fra i denti e salto e corro e mi alzo sui possenti piedi posteriori per esibirmi in atletici esercizi da circo equestre. Quindi poi torno sul letto del mio padrone, fra le lenzuola e con la testa appoggiata sul cuscino, sento quando qualcuno dei miei esce dall’ascensore e si avvicina alla porta per entrare. Allora, improvvisamente, faccio un balzo di tre metri e in un attimo giungo alla porta e miro alla maniglia. Sono ancora troppo giovane per sapere come abbassare la maniglia per aprire all’ospite in arrivo. Quando poi Marisa, la mia schiava, torna dal supermercato con tanti sacchetti ripieni di ogni ben di Dio inizia per me un paradiso di emozioni. Voglio esplorare tutto, sapere cosa contengono i sacchetti ed aiuto i miei nel riporre sul tavolo e nel frigorifero e negli scaffali il cibo per una settimana. Sono momenti felici e la mia schiava mi offre un poco di tutto ciò che è edibile: carne tritata di prima scelta, petto di pollo e tante altre leccornie. Il pittore, mio amico, afferma che io gatto Tommy mangio troppo bue. Io non gli do ascolto e mangio, zampetto e salto. I miei salti sono altissimi e riesco con un colpo d’occhio a capire quali mobili della cucina debbo scegliere per raggiungere quello che voglio. Recentemente ho scoperto, accanto ad un orologio giallo una serie di spighe con gambo che i miei dicono siano un ricordo delle ubertose campagne di Francia. Tanto faccio e tanto miagolo che alla fine mi ritrovo padrone di quel ben di Dio. Con in bocca il gambo faccio saltoni di gioia e stacco a morsi la spiga e poi a balzi faccio a pezzi tutti i gambi secchi: quale gioia per un gatto giovane e vigoroso. I miei giochi sono differenziati e dopo opportuni brevi riposini, mi preparo agli agguati! Marisa, la mia schiava è per lo più oggetto delle attenzioni. Quattato a terra e silenzioso, aspetto che lei passi vicino a me e quindi con balzi di oltre un metro la tocco come i bambini dicono in dialetto “la cimbolo!” Poi scappo a nascondermi ed aspetto che lei mi venga a cercare. I miei nascondigli sono in preferenza sotto il letto, sotto le coperte e lenzuola e sotto un grande asciugamano giallo appoggiato su un lato della stanza da bagno. Io credo di non essere visto e mi preparo ad un ulteriore assalto. Tuttavia, talvolta, rimane scoperta la mia coda e decade così la sorpresa. Quando sono nei bagni sono attratto dall’acqua che scende impetuosa nel water closed. Sono curioso, voglio vedere ma alla fine ho paura e scappo. Il padrone è pittore e dipinge in casa. Lascia vasetti ripieni di liquido nel quale intinge e dimentica i pennelli. Io sono curioso e mi impiastro le zampine con i colori della tavolozza. Segue allora una lunga operazione da parte dei miei padroni per pulire e lavare i piedini. Io i padroni so tenerli a bada e spesso li picchio e li morsico. Sono appunto Tommy il morsicone. Io voglio raccontarvi anche la storia della mia famiglia, composta dal pittore Andrea, sua moglie Marisa e due figli: Luca, Avvocato e Barbara esperta in comunicazioni telefoniche. Dimenticavo: mi piace giocare al pallone con le palline da ping-pong. Mi piace infilarmi sotto i sacchetti di plastica, anche se trasparenti. Quando salgo sui tavoli amo buttare a terra matite, penne, tubetti di colori e tutte quello che c’è a portata di zampa. Peso quattro chili circa. In questi giorni compirò sette mesi di vita. Ho ancora qualche pulcetta che mi tormenta la schiena e la coda. Presto verrò dotato di un elegante collarino antipulci. So sedermi sul fondo schiena con le zampe di dietro aperte. Ne approfitto per fare pulizia e mi sono accorto di un affarino rosa che spunta da un malloppo peloso subito sotto la coda. Non so cosa sia e con le zampette gli do qualche colpetto per vedere cosa succede. Sbarro gli occhi alla ricerca di una spiegazione ma i miei padroni mi scherzano e ridono. Chissà cosa è e a che cosa serve! Dicono che io, micio gatto, sono ispettore di dogana della guardia di finanza. Dicono che io voglio essere il controllore di tutto e di tutte le cose. Quando suona l’ora del pranzo e della cena dicono che io sono seduto prima sulla sedia ed appena la tavola è apparecchiata, salgo sul tavolo e lì controllo come si svolge il rito del pranzo e della cena. Dicono che io voglio controllare di persona con il naso e le zampine tutte le vivande ed anche acqua e vino nei bicchieri. Dicono sempre che zampetto pure il cibo che mi viene offerto nel tentativo di distogliermi dal mio dovere di controllore. Alla fine tutti si alzano da tavola ma io rimango fino a quando la tavola viene sparecchiata per bene. Io sì che sono un vero gatto di casa!.

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