mercoledì 23 maggio 2012

POVERI ASINELLI!

All’Età di sette anni ero stato spedito in Sicilia da mio padre incosciente. La guerra era appena terminata e le ferrovie erano distrutte. Ho viaggiato su carri bestiame con disagi incredibili, assieme alla vecchia nonna di Pallanza che mai era andata oltre Legnano. Laggiù ho conosciuto la tenerezza e l’amore verso gli asinelli ed ho sperimentato l’estrema crudeltà dei siciliani. Gli asini, piccoli e mal nutriti, venivano bastonati a sangue per trascinare carretti ripieni di persone. Non bastava: per farli correre di più i nobili cittadini della Trinacria li pungolavano inserendo nel loro ano fichi d’india e peperoncini urticanti. Tra i mascalzoni purtroppo c’era anche mio padre, originario di Scicli (Ragusa). Non mi meraviglia che la crudeltà di quella gente abbia prodotto la strage di giovani ragazze a Brindisi. Un consiglio: donne e buoi dei paesi tuoi. Io sono un mezzo sangue: madre piemontese di Verbania e padre siciliano.

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