martedì 18 novembre 2008

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI E LA GLORIA


SENZA SPERANZA - cm. 60x50 - acrilico su tavola - 2007

Il nostro amato Presidente del Consiglio desidera lasciare ai posteri l’immagine di un uomo pratico, intuitivo, capace di anticipare gli eventi. Insomma vuol essere ricordato come un uomo dalle rapide e sicure decisioni. Ma…….c’è un ma. Mi si perdoni se ricordo le sue affermazioni del tipo: “Io sarò il Presidente degli industriali!” Per quanto frughi nella mia mente non ricordo di avere mai sentito dalla sua bocca pronunciare: “sarò giusto come Gesù Cristo e penserò non solo ai ricchi, ai banchieri, agli industriali ma penserò anche alla maggioranza della popolazione che fa fatica a vivere. Cercherò di migliorare la loro condizione di vita!”. No, proprio non ricordo. Il suo pensiero va solo ai “risparmiatori” che poi sarebbero i ricconi e i benestanti. Tutti gli altri? “Vedremo poi di pensare qualche cosa anche per loro!”. Quindi l’interesse di questa legislatura è solo per i ricchi e i benestanti. Caro Presidente del Consiglio, già Bossi aveva pronunciato una santa verità:”Fate fallire l’Alitalia!”. Bossi ha dato la salute per il popolo emarginato e sfruttato del nord. Perché mai Lei Cavaliere vuole interessarsi ai dipendenti dell’Alitalia? Sono persone ben trattate che dovrebbero imparare sulla propria pelle cosa significa alzarsi alla mattina alle cinque in inverno, raggiungere nel gelo il treno dei pendolari per vivere lavorando tutto il giorno a Milano. Non dico che le belle ed eleganti signore dell’Alitalia dovrebbero fare esperienza di vita alle quattro di mattina in inverno ai magazzini generali. E i piloti ed altri maschi volatori trarrebbero utili vantaggi a praticare le miniere di carbone o di altro genere oppure venire a contatto con le fonderie. Caro Presidente, se io fossi in Lei, farei questo pensiero: “I soldi dello Stato sono del popolo e prima si pensa al popolo e poi se avanza qualche cosa si pensa alle banche ed ai santi risparmiatori. Amen!”.

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