giovedì 27 novembre 2008

UN MOMENTO DI DISPERAZIONE

Nel pieno della crisi di salute, con la perdita dell’udito dell’orecchio destro ed un continuo fischio che mi tormentava giorno e notte, mi si erano bloccate le braccia in seguito a ernie del rachide cervicale. Era morto mio suocero e la vedova era completamente distrutta dal dolore. Marisa aveva due bambini piccoli cui accudire e da parte di mia sorella e di mia madre avevo ricevuto insulti e rifiuto totale di qualsiasi aiuto economico. Mi venne l’idea di ricorrere al Monte di Pietà a Milano. Dopo lunghe code, mostrai qualche mio quadro da impegnare. L’impiegato mi rispose: “senza cornice non ritiriamo nulla!”. Misi cornici dignitose e ritornai dopo qualche giorno: “se vuole le possiamo dare tre mila lire!”. Una cornice da sola costava almeno, venti, trenta mila lire. Rimasi talmente male che non riuscii a profferire parola. Ritornai molto depresso a Legnano ma non dissi nulla in famiglia. Qualche tempo dopo, morso dalla disperazione, ritornai al Monte di Pietà e questa volta l’impiegato mi rispose che di quadri non ne volevano proprio. Avrebbero ritirato solo gioielli, oro ed argento. Erano gli anni 70.

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