martedì 21 luglio 2009

LA MADRE E LA SORELLA DEL DIAVOLO




Marisa mi tormenta continuamente tutti i giorni per l’amore che io, suo marito, ingenuamente ho sempre riposto nella mia famiglia d’origine. “Tu troppe volte hai criticato la mia famiglia e non ti sei mai accorto di quanto male la tua facesse sia a te che ai tuoi figli!. Mi pento di avere sempre creduto a tutti i sorrisi e le paroline dolci che tua madre mi faceva sia al telefono che di persona. Era solo per avere tutte le informazioni possibili sul nostro matrimonio. Forse le avrebbe fatto tanto piacere che le cose fossero andate male come a sua figlia. Non capisco perché andasse a riferire ai miei genitori che la nascita di Barbara aveva salvato un matrimonio. A distanza di quarant’anni non mi so dare ancora risposte. Non capisco anche perché avesse tanto desiderato avere un mio copriletto giallo, che io, per farla contenta, le ho regalato. Forse doveva portarlo da qualche maga, visto le assidue frequentazioni con cartomanti, indovini ecc…Lei, aveva un godimento sadico verso tutto ciò che poteva danneggiarci, turbarci e non è mai è stata sincera. Non si può dire che tutte le suocere siano diaboliche come quelle due donne di Sanremo: erano madre e sorella del demonio! Mi ritorna alla mente in questo momento il gridolino di soddisfazione quando la mia casa nuova era stata allagata e non sapevo come fare per farmi risarcire. Non capisco perché mia suocera abbia fatto sposare a tutti i costi la figlia con una persona così poco affidabile e di cui conosceva tutta la storia. Meglio zitelle che avere un matrimonio d’inferno! Forse la suocera pensava che sposando la figlia professoressa con un altro professore (la cosa ancora non è chiara) avrebbe avuto molto prestigio nella scala sociale. Ma quale prestigio per della gente che sta alle case popolari? La realtà consiste nella stupida convinzione che per avere successo bisogna essere i primi della classe. La realtà di ogni giorno dimostra che le vere doti per una donna sono la grazia, l’umiltà (ma non troppo) e l’amore. In occasione di una mostra al Museo del Paesaggio di Pallanza la professoressa prende un granchio colossale, scambia il contenuto di un piccolo articolo apparso sul Corriere della Sera per un annuncio funebre. Lapsus freudiano. Era tanto il desidero che il fratello morisse (secondo i maghi e le cartomanti) per potere travalicare gli oceani in cerca di fortuna.

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