sabato 2 aprile 2011

PARLARE CHIARO!

Anno Millenovecentosessantuno:
Da una intervista TV risulta che la popolazione contadina italiana non sapeva né leggere né scrivere.
Chi aveva frequentato le prime scuole elementari, a fatica, sapeva fare la propria firma.
Il letterato del paese leggeva i testi cavallereschi ed azzardava i Promessi Sposi.
I contadini guardavano la TV ma non capivano il significato delle parole. Avevano paura ad esprimere un loro parere personale per timore di essere perseguitati, grazie al ricordo del Fascismo e del clero.
A domanda rispondono all’unisono che l’unico spettacolo gradito era quello delle ballerine (risposta sia delle donne che degli uomini).
Di politica non capivano assolutamente nulla e la loro vita era regolata dalla Chiesa.


Allora c’era la TV e facevano tardi alla sera e continuavano ad alzarsi alle quattro di mattina per andare a lavorare. Lo spettacolo TV che maggiormente li affascinava era il bacio tra uomo e donna. Quale democrazia era possibile?
Ora come stiamo ad intelligenza? Il mio timore è che il popolo in generale non capisca le parole anche nel 2011.
Se non capiscono le parole, come possono capire i concetti? Sono ancora schiavi dei preti? Nell’attuale modalità di espressione della politica, i concetti espressi, vengono capiti? A giudicare dalle trasmissioni televisive le donne guardano le telenovele e si annoiano ai discorsi politici. Costituiscono la maggioranza assoluta e determinano la vittoria alle elezioni. Politici, datevi una mossa e parlate semplice, chiaro perché il popolo non capisce. Siamo ancora all’epoca del Fascismo.
Forse conviene ai politici un linguaggio oscuro? Hanno paura di essere capiti?
Il Vaticano è l’esempio massimo!
Chiarire, anche urlando, che la democrazia è confronto di idee, opinioni, progetti.
Non dittatura della maggioranza.
Democrazia non è: “Io posso, voglio e comando!” Cosa vuole e pretende Berlusconi: la dittatura della maggioranza!

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