sabato 30 aprile 2011

SALVO PER MIRACOLO


A causa dell’abbandono della famiglia da parte di mio padre siciliano, la mamma aveva dovuto lavorare in fabbrica. I figli erano praticamente abbandonati sul marciapiedi. Quel pomeriggio d’estate, la nonna anziana e malandata (aveva un cancro) probabilmente faceva un sonnellino. Io avevo circa tre anni e ricordo benissimo tutto. Da sempre ero innamorato dei cavalli e quel giorno ero proprio solo sul marciapiede. Ero riccioluto, con i capelli neri e piacevo a tutti. Uno sporco pederasta mi si è avvicinato. Mi ha fatto i complimenti per i miei riccioli e poi mi ha promesso di portarmi a vedere i cavalli da corsa nei boschi del Tosi. Le sue intenzioni non le potevo immaginare. Era un turpe individuo. Giunti nei boschi, io cercavo i cavalli che non vedevo. Invece ho trovato un sant’uomo, contadino con la falce in mano che disse al losco individuo: “Se non riporti subito a casa il bambino, ti taglio in due!” Si impose al maniaco, che ubbidì. Il contadino ci seguì fino al campo del Bernocchi dove il maniaco nonostante tutto ci provò ancora. Poiché mi faceva schifo, protestai e lui mi diede dei soldi. Scappai e non dissi mai nulla ai miei per paura.
Troverete altre interessanti notizie sulla mia vita nel post “odiare per vivere”, ed alcuni disegni della mia infanzia nel mio sito: www.pittoreandreavaccaro.com

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