mercoledì 27 giugno 2007

IO, VACCARO, E GLI PSICOLOGI

IO, VACCARO, E GLI PSICOLOGI


Essi considerano la loro arte “scienza”, ma in realtà è solo filosofia. Si tratta di concetti di pensiero fortemente in contrasto fra loro. Si può far risalire a Cartesio il principio della psicologia moderna: Io penso, quindi esisto!” Il primo errore è quello di valutare in base a statistiche. Errore tipico anche della medicina. Entrambi hanno bisogno di maturare con la ricerca scientifica della genetica e della biofunzionalità del cervello. Gli psicologi rifiutano le conclusioni del medico ricercatore del cervello. Si rifanno a questo semplice ragionamento: se cinquecento bambini non sanno disegnare, non può esserci un bambino che sappia disegnare molto bene. Quindi lo escludono dalla possibilità che sia un “genio” e cercano in aiuti estranei al bambino, come l’aiuto del nonno, del padre, dello zio e di chissà quale altro maestro. Per loro i bambini possono fare solo sgorbi. Ma anche gli adulti sanno fare solo sgorbi ma allora glissano via su un problema importante. C’è chi nasce artista e chi non lo sarà mai. Ho sentito più volte uno psicologo che affermava: “io sono artista ma non so disegnare!” Si rifaceva al concetto moderno di arte, che arte non è ma solo “degenerazione” innalzata ad arte da interventi potenti, in relazioni sociali ed economiche. Siamo al punto ora che nessuno sa più capire chi sia artista e chi nò. Riporto in breve alcune estrapolazioni tratte da “I PROBLEMI DELLA PSICOLOGIA” di George A.Miller – edizioni Scientifiche e tecniche – Edizione Mondadori 1965.
……………”La scienza ha raggiunto notevoli successi solo perché si è mantenuta inflessibilmente pubblica, impersonale, esplicita, simbolica. Resoconti di esperienze private e soggettive, anche se controllate attentamente alla maniera di Wundt, non forniscono le basi per un sicuro accordo”……………
……………”il persistere di tale confusione mentale è dovuto, essi dicevano, alla mancanza di una adeguata conoscenza della fisiologia del cervello”………
……………”i clinici amano credere che molti dei rapporti di previsione usati con tanto successo dai colleghi favorevoli alla statistica hanno questo carattere di superficialità. Voi non potete in verità comprendere una persona chiedendogli di controllare su quali di cinquecento opinioni è d’accordo”…………….
…………….”Per coloro che adottano l’indirizzo statistico, l’ipotesi è stata formulata e modellata molto tempo prima. Nell’esperienza clinica, però, la situazione è molto difficile; l’imprevisto è la regola più che l’eccezione; ogni paziente è unico e non esistono ipotesi ben formulate per la maggior parte delle situazioni bizzarre e patetiche cui un clinico assiste”……………………
…………….”Da un lato persiste, una cieca fiducia nei test obiettivi, psicometrici: una situazione tipo, in cui le risposte di un individuo possono essere registrate con obiettività, valutate e confrontate con norme statistiche prestabilite sui larghi campioni di individui.”…………..
……………”D’altro lato ci si entusiasma di dati non psicometrici: informazioni raccolti da interviste, da inchieste sociali, da rapporti di polizia, da valutazione da parte di medici e di insegnanti, dalla situazione matrimoniale, dal curriculum lavorativo e, specialmente da impressioni soggettive basate sul comportamento esteriore, manierismi, opinioni espresse, e così via”……………..
…………..”l’altra parte sostiene che chi abbia esperienza clinica, intelligenza e sensibilità deve badare personalmente ai dati, interpretarli e giungere a una opinione ponderata su di essi prima di poter fare una previsione sicura”………………
…………….”Secondo la versione del 1911, un bambino medio francese di tre anni doveva essere capace di superare la metà dei seguenti test: indicare il proprio naseo, gli occhi e la bocca; ripetere due cifre semplici; elencare gli oggetti contenuti in una illustrazione; dire il proprio cognome, ripetere una frase di sei sillabe”…………..
……………”a sette anni, il bambino doveva superare metà dei seguenti test: indicare la propria mano destra e l’orecchio sinistro; descrivere un’illustrazione; eseguire tre ordini dati contemporaneamente; calcolare il valore di sei monete, tre delle quali doppie; individuare quattro colori fondamentali e dirne il nome”………….
……………”a quindici anni, il giovanetto doveva invece sapere ripetere sette cifre semplici; trovare tre rime per una parola adatta, in meno di un minuto; ripetere una frase di ventisei sillabe; interpretare il significato di un’illustrazione; capire il senso di un dato di fatto”……………………….
……………..”previsioni meccaniche basate su dati non psicometrici, previsioni personali basate su dati non psicometrici”………………
…………..”gli statistici con buone ragioni, sostengono che un clinico non può tenere in mente allo stesso tempo tutte le informazioni che ha raccolto sul suo paziente; soffermandosi sull’una o sull’altra voce, perché particolarmente significativa, egli distorce l’insieme del quadro. Solo una tavola attuariale o una equazione regressiva possono incorporare tutti i dati e soppesarli in modo appropriato”……………
……………”forse in parte il conflitto potrebbe essere risolto se i clinici come gruppo avessero una migliore comprensione della logica delle probabilità e delle conclusioni statistiche. E’ difficile tuttavia credere che la vera ragione del disaccordo non sia più profonda”………………..
…………….”egli ha le stesse probabilità minime di battere le equazioni che avrebbe di persuadere una banca a tener conto della sua impressione soggettiva circa il suo conto corrente”………………….
……………….”oppure lasciate cadere a caso dell’inchiostro su un foglio di carta, quindi piegate il foglio in modo da ottenere una figura simmetrica. In essa scogerete oggetti comuni e il vostro amico vedrà oggetti diversi dai vostri. Venti anni dopo gli scritti di James Rorshach, si sostenne che le scelte fatte da una persona quando riconosce delle cose in tali macchie riflettono aspetti significativi della personalià; il risultato di queste considerazioni fu il suo famoso test delle macchie d’inchiostro”…………..I veri geni non sono riconosciuti nemmeno dai familiari. Disse CESARE LOMBROSO: “ Agli uomini di genio, durante la loro esistenza, non solo viene negata la gloria (e in tempi lontani veniva negata persino la libertà), ma anche il necessario per vivere. Dopo la morte ottengono a titolo di compenso, monumenti e retorica.

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